Telecom Italia: Opzione Play, un occhio di riguardo per i giocatori o il dovuto a pagamento?

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Sono l’ultimo dei tre (qui gli altri due, Andrea assente neanche tanto giustificato!) che hanno avuto modo di provare l’opzione Internet Play di Telecom Italia, circa un paio di settimane fa, nella sede di Piazza Enaudi a Milano. Bando alle ciance di rito e ai ringraziamenti, vorrei passare ad una personale riflessione che ho avuto modo di approfondire solo parzialmente in sede, dato che la persona di riferimento doveva spostarsi rapidamente in aeroporto per tornare a Roma.

Due Xbox 360, due connessioni di cui solo una in configurazione “Play” e due copie di Fifa 12, che ho cominciato a giocare proprio in questa occasione.

Attraverso un tecnicismo che potrebbero non capire tutti (me ne scuso), l’opzione Play configura la connessione ADSL casalinga di Telecom Italia in modalità “FastPath“, rinunciando quindi a quella Interleaved e alla sicurezza di trasmissione dei pacchetti, limitando di parecchio la latenza, i tempi di risposta / ping verso i server di gioco (e non solo, ovviamente), guadagnando così una connessione sempre reattiva. Per chi non ha capito nulla di questo periodo basta un riassunto di poche parole: meno latenza, più velocità di risposta sui server multiplayer.

Non ho alcun dubbio sul beneficio di questa modifica su una connessione casalinga usata prevalentemente per il gaming online, il VoIP o il continuo caricamento / scaricamento dati in videochat (Skype in primis), così come non è mai da sottovalutare la banda disponibile in upload, ed è proprio di questo che vorrei parlarvi, il vero tallone d’Achille italiano.

Internet Play fa parte del set di offerte Super Internet di Telecom Italia, che promettono faville per tutti i clienti che sceglieranno di versare un numero di oboli superiori a quelli inizialmente pattuiti per il normale abbonamento ADSL di casa. Lo stesso Savino ci mostra quanto è facile e veloce caricare su YouTube il video della storia di Venezia tra una tubatura rotta e una gondola di fortuna. Quella che ci viene mostrata (e metto anche me nel gruppo dei fruitori di pubblicità passate ripetutamente sul mainstream) è una barra di caricamento degna di una connessione fibra americana. Un video sufficientemente lungo caricato però in pochissimi secondi. Quello che nella realtà vedrete, è la stessa barra di caricamento un pelo più appesantita, come se nella scalata verso quel 100% gli venisse caricata addosso un panda, un elefante e l’avanzo di una zebra passata di li per caso.

L’offerta infatti riporta che la banda disponibile in upload può arrivare fino ad 1Mbit/s. Per capirci, potrete caricare un video a circa 105Kb/s. Se il video occuperà 10MB, ci vorranno circa due minuti e mezzo prima di arrivare al completamento, a patto che le condizioni rimangano buone e che la velocità di upload non oscilli troppo.

Quello che ho “lamentato” nell’adatta sede è stato proprio questo, il voler spacciare quello che già abbiamo come un nuovo servizio dalla velocità imbattibile. Sono un cliente Fastweb, tanti di voi lo sanno e ho voluto dirlo chiaramente anche durante la presentazione, eppure sarei felice se Telecom Italia –proprietaria della maggior parte delle linee fisiche italiane– decidesse finalmente di cambiare le carte in tavola e offrire quello che nessuno ha ancora osato darci: la simmetria, o per lo meno (data l’attuale impossibilità della prima detta) la verità.

Cosa offre quindi la madre delle aziende di telecomunicazioni ai clienti finali che scelgono di pagare quei 3€ in più (tornando a parlare di Internet Play)? Una configurazione più dinamica e scattante mista al maggiore supporto. Se c’è una cosa che nel 90% dei casi esiste solo sulla carta è proprio il supporto tecnico. La figura astratta che sta dietro la cornetta, il malcapitato che svolge il brutto lavoro dell’operatore di call-center, pagato poco ma sfruttato tanto, colui che deve sorbirsi tutte le lamentele dei clienti imbestialiti a causa di qualcosa pagato a prezzo pieno ma utilizzato a meno della metà per cause troppo spesso tecniche.

Torna quindi in primo piano la domanda posta nel titolo dell’articolo: quanto promesso vi è già dovuto a costo zero? Forse no, o per lo meno non vi è dovuto un trattamento migliore di tutti gli altri clienti. Se è vero (non posso dimostrarlo non essendo loro cliente, ma voglio essere fiducioso) che nei primi mesi di vita la linea viene costantemente monitorata e un tecnico si prenderà cura di modifiche e miglioramenti affinché questa resti performante e stabile nel tempo, allora posso pensare che il gioco valga la candela. Da gamer e da “internet lover” (proprio come piace a Telecom) questo potrebbe certamente giovare all’uso intensivo della propria rete ADSL e alla soddisfazione finale da cliente pagante, meno rabbia e meno operatori di call-center stressati non solo dalla casalinga di Voghera, ma anche dal giocatore che paga qualche euro in più ed è autorizzato a pretendere maggiore tutela e cura. Quei 3 euro mensili in più devono essere davvero giustificati, altrimenti non c’è motivo alcuno per scegliere un’offerta più costosa rispetto ai competitor presenti sul territorio nazionale con pari tecnologie e conto bimestrale inferiore.

Vorrei che questo articolo venisse preso come spunto di riflessione, soprattutto dall’azienda stessa, e –perché no– come spazio commenti per i clienti che hanno scelto o stanno scegliendo queste due nuove offerte, fermo restando che sono convinto di quanto detto nel mio video riepilogativo e della bontà della modifica che durante il gioco si nota, è quella sottile differenza che determina o meno un’azione vincente a spese dell’avversario.

A questo punto i ringraziamenti di rito in chiusura ci vogliono sul serio: grazie a Donato (Hagakure), Anna (Telecom Italia) e tutti coloro che in qualche modo sono stati coinvolti nell’organizzazione del test (me compreso, due giorni prima di tutti gli altri, neve inclusa nel prezzo!), con la speranza che questo articolo non venga preso come sterile polemica ;-)

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