Banco Prova: Microsoft Surface Pro 2

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Sono passati mesi dalla mia prova e dalla riconsegna del Surface 2 Pro che Microsoft mi ha gentilmente fatto tenere per un lungo periodo, devo scusarmi e ringraziare ancora Cristina (lo so, ti tocca sopportarmi!) e Microsoft Italia tutta. Questo articolo è stato un parto perché più complesso di altri usciti nel frattempo, ci tenevo, spero possa aiutare chi ha dubbi sul possibile acquisto del tablet Microsoft a capire se procedere o meno in tal senso. Questa è la mia personale riflessione, a metà con l’uscita di Windows 8.1 che nel frattempo è arrivato agli utilizzatori di 8.

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Perché una seconda serie?

Prima domanda fondamentale. Nei miei precedenti articoli vi ho parlato del packaging sempre molto curato ed elegante, delle cover che includono la tastiera così da evitare di selezionare ogni carattere sul monitor touch-screen (anche stavolta in versione soft e type, quest’ultima assolutamente vincente quando si ha solitamente a che fare con un computer portatile nel quotidiano), con l’alimentatore che include a sua volta una porta USB utile per poter caricare un cellulare o un qualsiasi altro dispositivo con cavo compatibile. Molto buono il suo sostegno che permette di tenerlo sul tavolo con la giusta inclinazione senza impegnarsi troppo, la presenza di connettività WiFi, Bluetooth e porta USB “on board” che possono coprire la maggior parte delle richieste degli utilizzatori (soprattutto l’ultima citata, completamente mancante sui dispositivi dei competitor) insieme allo slot di lettura per schede microSDXC e in ultimo, ma non certo per importanza, quel pennino introdotto con la prima versione Pro.

Nulla di nuovo sotto al sole? No, ed è un bene. Sono sempre dell’idea che ciò che nasce e funziona bene vada toccato il meno possibile, a meno di non voler innovare sempre in meglio con una ragionevole certezza del successo di quell’idea. Ciò che serviva al primo Surface non richiama nessuno dei punti citati nel paragrafo subito qui sopra. Le gravi pecche consistevano in un sistema operativo nato sicuramente per questo tipo di dispositivi ma ancora un po’ immaturo, uno slot SIM assente non giustificato, le limitazioni imposte dalla versione RT (sicuramente più economica ma altrettanto claustrofobica per chi non riesce a fare a meno di installare applicazioni di terze parti non contenute nel Windows Store). Tutto questo portava in maniera del tutto naturale a preferire un eventuale acquisto della versione Pro dello stesso tablet. Sicuramente più costosa, sicuramente più carrozzata, sicuramente più adatta a persone che come me devono e vogliono avere massima libertà di scelta, un ecosistema Microsoft Windows completamente personalizzabile secondo esigenze e gusti.

Surface 2 era nell’aria tanto quanto le tasse e la morte nella quotidianità di un italiano tartassato, un atto dovuto di Microsoft verso i suoi clienti, verso tutti coloro che avevano potuto vedere e provare la prima serie ma che avevano volutamente rimandato la valutazione d’acquisto come a voler confermare ciò che in tanti pensano: “Smithers, libera gli Early Adopter!“.

Formalismi tecnologici

Facciamola breve: il Surface Pro di prima generazione proponeva una dotazione hardware di tutto rispetto con un processore Intel i5 (x64) e 4 GB di RAM, il tutto condito con un comparto grafico basato su Intel HD Graphics 4000 che permetteva a Windows 8 di girare in maniera molto più che dignitosa, senza contare il taglio del disco a stato solido che poteva arrivare fino a 128 GB. Microsoft Office 2013, Windows Defender, tecnologia di crittazione Bitlocker e molto altro costitutiva un pacchetto software che arrivava direttamente dalla casa e che poteva far risparmiare all’utilizzatore finale una buona cifra che sarebbe stata diversamente necessario investire in post-acquisto del tablet.

Cosa è cambiato? Beh per motivi più che ovvi la tecnologia nel frattempo è andata avanti a ritmi sostenuti mettendoci a disposizione porte USB più veloci, display più brillanti o processori più performanti con consumi più bassi. Microsoft ha dotato Surface Pro 2 di porte USB 3.0, una mini display-port 1.2 che vi permetterà di connettere il tablet a monitor ben più grandi in HDMI (occhio che gli adattatori sono venduti separatamente), un processore Intel i5 di quarta generazione da 1,6 GHz con tecnologia Intel Turbo Boost fino a 2,6 GHz, da 4 a 8GB di RAM DDR3 in dual channel (a vostra scelta) e un chip grafico Intel HD Graphics 4400, senza considerare lo spazio disco che stavolta arriva a toccare quota 512 GB, giusto per “starci dentro quanto basta“.

Lo avete capito: ci si è dato da fare per andare incontro pressoché a qualsiasi esigenza, anche per coloro che proprio necessitano il massimo dalla propria dotazione informatica. Immutati rispetto al passato sono i sensori (luce ambientale, accelerometro, giroscopio e bussola) perché tutto sommato non serve altro di così fondamentale a bordo macchina.

Non l’ho detto ma ovviamente lo avrete capito: assente ancora più ingiustificato rispetto a un anno fa è nuovamente lo slot per la scheda SIM. E’ davvero così difficile capire che un tablet nella nostra penisola non può affidarsi alle sole reti WiFi? Ce ne sono ormai tante ma sono per lo più chiuse, appartenenti a privati cittadini e nonostante la buona volontà di aziende come Microsoft e Comune di Milano (o Ravenna, se penso alla mia città) che mettono a disposizione reti ad alta velocità in punti strategici del territorio non si arriva comunque a coprire ogni punto. Si è costretti quindi a girare con il proprio MiFi o un telefono che possa fare tethering. Non avevo a portata di mano (e non ho potuto quindi provare, sono sincero) una chiave internet nella porta USB del tablet. In ogni caso si tratta di qualcosa in più da acquistare e avere a portata di mano.

Aziendalmente parlando

Si tratta di una buona macchina, il più classico degli ibridi tra un portatile (magari un Ultrabook, tanto di moda negli ultimi tempi nonostante da queste parti se ne parlasse già tempo fa) e un tablet, nella maggior parte dei casi meglio dotato di entrambi (del secondo citato certamente, del primo non è detto) e a portata di investimento per la media-grande impresa, forse un po’ meno per la piccola ma tant’è. Un investimento che se associato alla necessità della suite Office a bordo (la versione 2013 è davvero molto ricca e ne sono soddisfatto pienamente, ndr) è ben comprensibile e giustificabile. Può sostituire il vostro attuale portatile? Il drive ottico è sempre meno utilizzato e si può eventualmente fare affidamento alla connessione USB 3.0 per connettere un drive ottico esterno che possa facilmente sopperire alla mancanza e se considerate che in America Microsoft vende la docking station (replicatore di porte) per poter collegare agilmente il tablet a monitor, tastiera, mouse e altre periferiche esterne si può davvero valutare la sostituzione.

Nell’azienda per la quale lavoro abbiamo fatto questa valutazione e nonostante gli ottimi risultati su tutto il fronte abbiamo accantonato l’idea solo a causa del fatto che -come detto con leggerezza qualche riga fa- la vendita delle docking station pensate e realizzate dalla casa madre sia stata limitata al territorio americano (insieme a Canada e Giappone), escludendo così l’Europa e rimpiazzando il vendor con terze parti che producono un oggetto di pari caratteristiche ma che continua a non essere “originale” (occhio alle virgolette, non sto dicendo che Lenovo o Targus facciano un cattivo lavoro ma credo che nessuno più della casa madre sia adatto come produttore di un oggetto dedicato al proprio tablet).

Windows 8.1

Un capitolo che meriterebbe un articolo a parte ma che credo possa trovare giusto spazio all’interno di questa mia ricca riflessione (complimenti per essere arrivati fino a qui, non manca ancora molto dai!).

Come tutti abbiamo potuto vedere, Microsoft ha deciso e completamente rivoluzionato il modo di vivere e sfruttare il sistema operativo con Windows 8 forse non considerando l’impatto con l’utenza di medio e basso livello ma soprattutto con quella business non certo così semplice da far adattare alla Modern UI (decisamente meno della prima citata che, se alle prime armi genericamente parlando, potrebbe trovarsi bene con un’interfaccia estremamente semplificata). Quello di Windows 8.1 è un primo, quasi timido, passo per riavvicinarsi al bacino di utenza che si tiene stretto il proprio Windows 7, uno dei più stabili e apprezzati sistemi operativi di Redmond degli ultimi tempi, secondo solo a quel Windows XP che pur essendo uscito dal supporto lo scorso 8 aprile continua a mantenere saldo un primato difficilmente battibile, si parla ancora del 26,29% ad oggi secondo NetMarketShare. Con ciò che si mormora riguardo il prossimo importante aggiornamento e quella possibilità di riportare in vita uno Start chiesto a gran voce dalle prime versioni beta liberamente accessibili al pubblico, si spera possa guadagnare un terreno che attualmente lo vede in ripida salita all’inseguimento di chi già dovrebbe essere in “decadenza“.

Io sono saltato a bordo del carrozzone immediatamente e ho abbandonato il mio Windows 8 Pro per lasciare spazio ad un 8.1 che pare aver corretto bug (tanti) oltre ad aver alleggerito un pachidermico nemico delle macchine più datate, particolare mica tanto da ridere considerando la forte insistenza della grande azienda di Redmond promotrice di un nuovo sistema studiato per girare anche su hardware non di ultima generazione, in grado quindi di garantire un risparmio in termini economici oltre che di stress per la ricerca della giusta macchina tra le mille disponibili o peggio l’aggiornamento della propria a colpi di nuova RAM e dischi più rapidi (SSD al posto degli ormai vecchi meccanici, più costosi ma indubbiamente più performanti). Se mi pento della scelta? No. O per lo meno, non del tutto. Non mi pento affatto perché Windows 8.1 lanciato in modalità Desktop anticipa ciò che potenzialmente potrebbe essere un ipotetico Windows 8.1.1 che riporta alla “normalità” le macchine Desktop e Laptop (privi di schermo touch) pur concedendo già il massimo delle sue funzionalità e delle nuove tecnologie che sfruttano al meglio l’hardware. Ecco, lo stesso che però soffre nel caso in cui non sia sufficientemente disponibile quella RAM abbondante e quella velocità disco che potrebbe pesare tanto sulla vostra già risicata pazienza. Ecco perché mi pento, perché non volendo aggiornare un vecchio PC dove girava più che egregiamente Windows 7, Windows 8.1 arranca. Vuoi perché installato come aggiornamento del primo citato, vuoi perché effettivamente basterebbe un pelo di impegno per dargli ciò che merita davvero (e si, è in programma, prima o poi). Mi auguro in ogni caso che questo tanto desiderato aggiornamento arrivi e che migliori ulteriormente il lavoro già svolto e portato avanti fino ad oggi.

Per chi volesse approfondire l’argomento e magari passare a Windows 8.1 (che ormai è necessario per poter ricevere nuove patch) avevo raccolto qualche collegamento utile tempo fa, lo trovate nella mia solita libreria: urli.st/c5F-Windows-8-81-Open-World (ogni tanto capita di aggiornarlo ancora, capiterà certamente ancora in futuro).

Ho letto una bibbia, la conclusione qual è?

Ci ho messo talmente tanto a partorire questo articolo che Microsoft ha annunciato Surface 3 e no, non sto scherzando. Trovate su microsoft.com/surface/it-it/products/surface-pro-3 la scheda tecnica e la possibilità di ordinarlo da subito. Surface 2 è una buona evoluzione del suo primo predecessore ma non può ancora sostituire definitivamente il vostro portatile ed altrettanto sicuramente non può essere definito tablet. Ciò che sta per arrivare pecca ancora una volta della totale assenza di un alloggiamento per la scheda SIM ma si prefigge di andare ad attaccare un terreno sul quale Apple regna da anni, quello del 12 pollici che delinea in maniera più che sottile la differenza tra un portatile aziendale e “quello che mi serve quando devo andare fuori per lavoro“.

Microsoft sei brava ma non ti applichi sulle cose più banali, la mossa del togliere dal commercio le docking station in Europa dicendo ai potenziali clienti di affidarsi a produttori di terze parti non mi è affatto piaciuta e sinceramente non l’ho neanche ben compresa. Risolti questi piccoli problemi, queste mancanze (non si possono chiamare distrazioni al terzo tentativo ormai) credo che tu possa realmente puntare ad una tua fetta di mercato. Solo una cosa ancora: continuare ad aggiornare il prodotto con questa velocità stile nota azienda di Cupertino non aiuta chi ti ha dato fiducia e ha acquistato una macchina di prima o seconda generazione, rivenderle o “riciclarle in famiglia” diventa molto più complicato, così facendo ci saranno meno persone disposte ad acquistare un’ultima generazione, non almeno fino a quando la loro non esalerà l’ultimo respiro. Un conto sono dei miglioramenti sensibili (come quello promesso nel passaggio da Surface Pro 2 a 3 riguardo il monitor da 12″, dato che il resto grosso modo rimane molto simile all’attuale disponibile sul mercato), un conto è un numero sulla scatola e nelle proprietà di sistema.

In ogni caso giù il cappello e le mie scuse: grazie per avermi offerto la possibilità di provare il prodotto e ancora mille scuse per questo ritardo di pubblicazione ;-)

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Disclaimer (per un mondo più pulito)

Gli articoli che appartengono al tag "Banco Prova" raccontano la mia personale esperienza con prodotti generalmente forniti da chi li realizza. In alcuni casi il prodotto descritto rimane a me, in altri viene restituito, in altri ancora sono io ad acquistarlo e decidere di pubblicare un articolo solo per il piacere di farlo e di condividere con te il mio parere.

Ogni articolo rispetta - come sempre - i miei standard: nessuna marchetta, solo il mio punto di vista fatto di pro e di contro. Riporto i fatti a prescindere dal giudizio finale.
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Prodotto: fornito da Microsoft, tornato all'ovile.

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