Lenovo: recuperare lo spazio dell’unità di ripristino con EaseUS Partition Master

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thinkpad_logoScenario: portatile Lenovo con Windows 7 a bordo pre-installato e l’applicazione fatta per il ripristino di sistema già disinstallata dalla macchina perché considerata inutile. Tutto molto liscio almeno nella teoria, apparentemente senza errore. In realtà l’errore c’è e sta proprio nel fatto che probabilmente si sia andati a disinstallare l’applicazione di Recovery prima di recupere lo spazio disco occupato proprio per tenere i dati di default stabiliti dall’azienda all’atto della preparazione della macchina. C’è modo di riparare al danno senza dover scaricare e reinstallare il software Lenovo?

Assolutamente si, lo si fa a PC appena avviato (senza passare da Windows) e con EaseUS Partition Master Pro, tramite una ISO live da mettere comodamente su CD o chiave USB.

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Di cosa si tratta

Di un software che usavo in versione free da tantissimo tempo e che finalmente ho fatto passare a Pro da poco tempo proprio per andare ad utilizzare le sue funzioni estremamente intuibili e precise anche dopo il boot prima dell’avvio di Windows, momento necessario quando ha necessità di mettere mano alle partizioni del disco per ridimensionarle. La versione gratuita è scaricabile dalla pagina partition-tool.com/personal.htm e permette l’utilizzo del software per fini non commerciali e solo a sistema operativo avviato. La bontà del prodotto sta nel fatto che non avrete necessità di conoscere in maniera approfondita il partizionamento di un disco, potrete fare diverse operazioni con un paio di clic al massimo e prima di applicare le modifiche potrete annullare il tutto per evitare danni (servirà sempre un “Apply” finale prima di applicarle).

L’ho sempre usato per preparare chiavi USB bootabili o ridimensionare dischi fissi per questioni di compatibilità con vecchi sistemi, è una di quelle applicazioni che si installano e si dimenticano ma che puntualmente si tirano fuori non appena nasce un’esigenza particolare. Una utility che in molti già utilizzano e che reputo assolutamente valida nel suo campo.

Perché passare alla versione Pro?

Perché questa permette di sbloccare ogni funzione del software ma soprattutto di creare un’immagine ISO che potrà essere masterizzata su CD o salvata su chiave USB resa poi bootabile per poter eseguire il software all’avvio della macchina e lavorare senza che il sistema operativo si accorga di nulla. È l’opzione che ho scelto e che mi ha permesso di riparare il danno. Sia chiaro, non ho acquistato il software solo per una macchina, ho utilizzato in passato e utilizzerò ancora EaseUS Partition Master Pro anche in futuro, mi sembrava giusto fare un upgrade di licenza che al cambio vi costerà circa 50€ per una licenza a vita con garanzia sugli aggiornamenti e sul supporto (con la formula del soddisfatti o rimborsati entro 30gg, ndr). Creata l’immagine -senza necessità di installare altro software sulla macchina- potrete creare il file ISO da andare in seguito a masterizzare (vi ricordate come salvarlo invece su chiave USB bootabile? Ve lo avevo spiegato qui: gioxx.org/2013/01/18/samsung-nc10-windowsxp, anche se al posto di un’immagine Windows dovrete scegliere una “Grub4Dos Compatible ISO”).

Recupero dello spazio

Avviate la macchina e premete “Invio” quando a video comparirà la voce per scegliere una diversa periferica di boot, selezionate il vostro lettore CD (interno o esterno che sia) o la chiave USB in base a ciò che avete scelto come metodo di avvio alternativo al disco fisso. Quando il programma sarà partito scegliete di avviare EaseUS Partition Master e dalla schermata principale del software noterete finalmente uno spazio disco di qualche GB (generalmente intorno ai 7GB) dedicato al recovery dei dati di fabbrica, è quello lo spazio che potrete facilmente recuperare aggiungendolo a quello che già sfruttate sotto Windows. Eliminate la partizione e aumentate lo spazio di quella di sistema applicando poi le due modifiche.

Una volta riavviato il sistema noterete che avete guadagnato qualche GB in più, sempre prezioso soprattutto quando si ha a che fare con dischi a stato solido (SSD) con tagli non tipicamente abbondanti (più è grande, più attualmente il prezzo aumenterà quasi ad arrivare a 1€ al GB per i dischi di fascia alta e con performance garantite).

Se a questa funzione assolutamente utile aggiungete la possibilità di migrare dischi fissi su dischi SSD tramite procedura guidata, clonazione dei dati tra due dischi o ancora il recupero di partizioni danneggiate beh, forse quella licenza inizia ad essere giustificata. I file system supportati sono quelli più comuni (dall’arcaico FAT12 all’EXT3 di Linux ma non solo) per dischi PATA o SATA passando dagli SCSI e dagli eSata. L’operazione è stata semplice e molto veloce, se avete bisogno di ulteriori dettagli o delucidazioni fate un fischio nell’area commenti ;-)

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