Motorola Moto X Force

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L’ho definito in tanti modi dopo i primi 10 minuti insieme, sono le stesse definizioni che darei oggi dopo averci avuto a che fare per molto più tempo, forse ritrattando su qualcosina (che vi spiegherò più in dettaglio). Motorola Moto X Force è il nuovo smartphone di fascia alta, realizzato dall’omonima e intramontabile azienda americana, assorbita da Lenovo due anni fa circa.

È uno smartphone dalle molteplici sfaccettature, per molti versi tradizionale, per altri sicuramente innovativo. È molto elegante, bello, indubbiamente rapido in ogni sua operazione, merito di un hardware parecchio ricercato e sicuramente ben bilanciato, per soddisfare ogni richiesta dell’Android a bordo e dell’utilizzatore finale. Monta il sistema operativo di Google nella sua versione 5.1.1 (ed è strano, a dirla tutta, considerando che ormai sono diversi i produttori ad aver fatto partire gli aggiornamenti a Marshmallow e alcuni ci nascono direttamente), in attesa quindi di un aggiornamento.

Una rapida panoramica

Qualcomm Snapdragon 810 octa-core da 2.0GHz (MSM8994), con una GPO Adreno 430 @600MHz, 3GB di RAM di tipo LPDDR4, 32GB di memoria integrata (di cui 24 disponibili, per lasciare spazio al sistema operativo) ma sempre espandibili tramite microSD, un comparto fotografico di tutto rispetto che passa dai 5M anteriori (con flash) ai 21 posteriori (sempre con flash, stavolta Dual), il tutto tenuto a bada da una batteria da 3760mAh che dovrebbe garantire fino a due giorni di autonomia (non ci si arriva utilizzandolo spesso), che sarà possibile caricare in tempi rapidissimi grazie alla tecnologia TurboPower di Motorola.

Capite bene che con una dotazione di questo livello è impossibile lamentarsi, a meno di andare a montare una personalizzazione del sistema operativo troppo invasiva. Fortunatamente Motorola, come tanti altri competitor, sceglie una Android Experience pulita, che lascia quindi ampio spazio a ciò che Google ritiene essere migliore per l’hardware attualmente sul mercato, anziché un qualcosa di nettamente più pachidermico come da anni Samsung sceglie di fare per i suoi device (tanto per citarne una). L’interfaccia monta lo stretto indispensabile e si basa su quello che Marshmallow propone. Rapidi passaggi da una schermata all’altra del multitasking, menu, applicazioni scelte. Sarà vostra cura decidere cos’altro montare e inserire come predefinito nell’utilizzo quotidiano dello smartphone. Ho personalmente scelto (come faccio sempre) Nova Launcher (caldamente consigliato) e ho quindi ripristinato il mio solito ambiente lasciato giusto qualche minuto prima sul mio smartphone personale.

Nova Launcher Prime
Nova Launcher Prime
Developer: Nova Launcher
Price: 3,99 €

Scelto il launcher, è tempo di restore delle applicazioni, configurazioni e utilizzo quotidiano. Tralasciando la prima parte che sarà oggetto di articolo dedicato (giusto per fare il punto della situazione: “migrazione a nuovo smartphone”), Moto X Force è ovviamente nato per tenere a bada qualsiasi capriccio dell’utilizzatore, così come ogni applicazione, fotografia, video. Lo spazio a disposizione è quello adatto a muoversi senza preoccuparsi che la memoria integrata finisca troppo presto, così come la possibilità di spostare qualche applicazione (o tutte quelle possibili) su scheda SD esterna. A tal proposito: l’alloggiamento della scheda microSD è nello stesso carrello della SIM, la scatola di Moto X Force include infatti la solita graffetta (scuola Apple) per rimuovere il carrellino superiore che scoprirete così poter contenere due Nano SIM e una microSD (come già detto), questo hardware potrebbe quindi essere quello giusto per chi desidera avere un solo smartphone sempre con sé, pur avendo due numeri (con relative tariffe) da gestire.

Indistruttibile il vetro, non il resto

Faccio un mea culpa per qualcosa che solitamente non faccio mai: lasciare lo smartphone nella stessa tasca delle chiavi di casa e della macchina. Dopo aver lavorato tutto il giorno in questa condizione, soprattutto in quello che è il cantiere del nuovo appartamento, senza mai stare fermo un secondo, ho ripreso in mano il telefono e ho scoperto l’amara sorpresa: un carico di righe sul monitor che non sarei stato capace di fare neanche con una caduta ad alta velocità, a metri di distanza e con la stessa violenza di Hulk nei confronti di Thor. Amareggiato e anche un po’ arrabbiato per quanto accaduto (con me stesso, ovviamente), le righe si fanno notare solo in controluce e a monitor spento, fortunatamente, ma è comunque il caso di chiedere scusa pubblicamente a Motorola (che ha fornito il telefono) per quanto successo, mi sembra il minimo.

Altro fattore: ricordate che Moto X Force non è impermeabile, è solo resistente ai liquidi ma nulla più, dovrete immediatamente correre ai ripari nel caso questo si bagni (no, stavolta non è successo nulla di male, ci mancava pure questa!). Insomma: è ben carrozzato ma non indistruttibile, tutti hanno un tallone d’Achille, sempre.

A proposito di tallone d’Achille: non provate a lanciare il telefono a terra. Siamo tutti d’accordo sull’ammettere che la tecnologia ShatterShield di Motorola lo protegga benissimo, ma eviterei di fare allegri test con gli amici, potreste sempre colpirlo nel punto di rottura ideale e pentirvene così subito dopo. L’azienda è la prima ad ammettere che questa novità nel campo è certamente rivoluzionaria e permette di preservare il buono stato di salute dello smartphone, ma resta evidente che non è a prova di urti né è stato progettato per resistere a tutti i danni da caduta”, non di solo vetro è realizzato questo tipo di device, occorre forse ricordarlo? Magari quello che ricorderei io a Motorola (se posso permettermi) è di non abusare di questa proprietà per spingere sul marketing e sul suo posizionamento (vedi immagini di seguito), creano aspettativa:

Maneggevolezza: non all’altezza delle aspettative

Sono abituato a fare sempre lo stesso test con ogni smartphone mi passi tra le mani: è utilizzabile senza l’ausilio di ambo le mani? Sia chiaro: da un certo numero di pollici in poi è chiaramente impensabile utilizzarlo con una sola mano per fare ogni cosa, ma per lo meno dovreste riuscire ad arrivare nei punti più critici per poter portare a termine le operazioni di base e chiedere l’ausilio della mano non dominante di tanto in tanto. Così come monitor della stessa categoria, anche Moto X Force è utilizzabile con la sola mano destra (nel mio caso, nda) ma non è sempre facile tenerlo fermo perché la scelta del materiale utilizzato per il suo dorso è tanto bella (esteticamente) quanto potenzialmente scivolosa.

Altro punto da discutere è la scelta dei pulsanti laterali per accensione / spegnimento e modifica dei livelli volume. Belli, ovviamente, ma scomodi quando li si cerca di fretta. Forse troppo sottili, forse troppo poco profondi, è questione di abitudine, ci si prende confidenza dopo qualche giorno di utilizzo (e si continua a sbagliare di tanto in tanto). L’ergonomia non ne esce vincitrice fino in fondo, è strano considerando il tipo e la fascia di questo device.

Di autonomia e TurboPower

È la tecnologia Motorola che consente di avere un telefono sempre pronto a uscire con voi di casa (o dall’ufficio) con la giusta carica per non lasciarvi appiedati quando più ne avete bisogno. Utilizzando il caricabatterie fornito nella confezione (pezzo unico; non troverete quindi il cavo di collegamento a PC, un normalissimo microUSB) si raggiunge il 20% di carica in 10 minuti circa, il 70% in mezz’ora e il 92% in un’ora. Solo per quel 8% residuo, che lo separa dalla carica completa, ci si impiega tra i 20 e i 25 minuti. Moto X Force è già pronto per la ricarica Wireless con apposito accessorio.

L’autonomia, come anticipato nella panoramica iniziale, è alta, ma potreste essere costretti a una ricarica al giorno nel caso in cui utilizziate un po’ più del dovuto lo smartphone. Tenendo acceso Waze in un viaggio da due ore circa, ho visto scendere “la lancetta” della batteria più velocemente di quella dell’automobile spinta ai 220 Km/h. È chiaro che la continua ricerca e roaming tra reti voce / dati non aiuta, in nessun caso. Moto X Force è in grado di allacciarsi alla rete 4G+ con molta facilità, laddove possibile, così come è in grado di restare in edge nelle zone meno coperte, soprattutto in alcuni coni d’ombra autostradali.

Software

Android 5.1.1, pochissime le applicazioni della casa installate a bordo, per lo più personalizzazioni che dipendono dai sensori posti sul telefono. Moto Assist (help.motorola.com/hc/3200/42/verizon/it-it/jcb0702131223.html?topic=jcb0702131223), Moto Actions (motorola-global-portal.custhelp.com/app/answers/detail/a_id/101022/related/1), Moto Voice (motorola.com/us/Moto-X-Features-Touchless-Control/motox-features-2-touchless.html) e Moto Display (motorola-global-portal.custhelp.com/app/answers/detail/a_id/103951/related/1), tanto per citarne quattro sicuramente presenti all’appello.

Sono tutte scaricabili anche tramite Play Store (così da poter essere montate su altri tipi di cellulare dello stesso produttore):

Motorola Assist
Motorola Assist
Price: Free
Moto Actions
Moto Actions
Price: Free
Moto Voice BETA
Moto Voice BETA
Price: Free
Moto Display
Moto Display
Price: Free

L’ultima, per certi versi, è la versione di casa (più leggera e reattiva) di AcDisplay alla quale avevo dato un’occhiata qualche tempo fa. Permette al telefono di essere sempre reattivo all’arrivo di una nuova notifica, ma anche al vostro movimento (ancora una volta grazie ai sensori posti e nascosti sulla parte frontale del telefono), dandovi immediata visibilità di ciò che è in attesa di essere letto o verificato, quindi di spostare il dito sul monitor in base a ciò che desiderate fare (aprire l’applicazione che ha segnalato la notifica o sbloccare semplicemente il dispositivo, o magari tenere premuto sull’icona del programma che mostra la notifica per ottenere una semplice e sempre comoda anteprima). La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho cominciato a utilizzare questa particolare funzione è stata questa:

Cane dormiente

È un po’ come se il vostro fedele amico non riuscisse mai a dormire davvero. Come se lo teneste sempre in allerta, pronto a risvegliarsi dal letargo in una frazione di secondo. Provate a tenere Moto X Force in auto, sul cruscotto (con apposito accessorio) senza navigatore attivo. Qualsiasi movimento della testa o del vostro braccio lo farà risvegliare, diciamo che non riuscirete a perdere mai d’occhio l’orario e che la batteria proprio non ringrazierà (a voler vedere il bicchiere mezzo pieno) ;-)

Giusto per i più paranoici: nessuna delle applicazioni Motorola è vitale per il telefono. Potrete decidere di tenerle installate ma non utilizzarle mai, non configurarle, escluderle totalmente dalla vostra esperienza d’uso. In questo elenco è chiaramente compresa la modalità di eterno “ready2go”, assente giustificata (dato il diverso modo di pensare il risveglio del telefono) la funzione di sblocco in due tocchi, tipica LG e non solo (si veda i telefoni fatti realizzare da Vodafone che ho già recensito in passato).

Comparto fotografico

Notevole, non c’è altro modo per definirlo. Con l’applicazione fotografica leggermente ritoccata per offrire una migliore esperienza di scatto, tutto il comparto fotografico di Moto X Force è davvero valido, sia per quello che riguarda la fotocamera anteriore (evidentemente studiata per ottenere ottimi selfie, e lasciamo perdere i commenti a tal proposito), sia per la posteriore che riesce a scattare buone foto anche in condizioni pessime, in manuale (per quanto possibile) o in automatico, vi propongo qualche scatto catturato diverse sere fa a Milano (tra Duomo, Galleria e locali) con la nebbia a farla da padrona, e poi a Rimini in occasione di una mostra dedicata al mondo LEGO:

Si può fare certamente di meglio e ritoccare ulteriormente il risultato, ma già (nonostante la poca bravura di chi sta dietro l’obbiettivo), i risultati sono assolutamente validi. I video vengono girati in HD (1080p) di default, potete scegliere in alternativa il rallentatore a 720p o il video in 4K a 2160p, occhio però allo spazio occupato in memoria (e quindi nel backup), non si scherza con video così definiti.

Non è però così in discesa la strada di cotanta potenza: provate voi a farvi una full-immersion al forum di Assago, finale di X Factor, una foto che tira l’altra e un upload continuo per una cronaca quasi live su Twitter, un’abitudine malsana (me ne rendo conto) ma che ormai è diventata abitudine (continuo a sapere che non è un bene, non c’è bisogno che lo ripetiate, vi sento). Sostituite l’evento suggerito con qualsiasi altra serie di fotografie in successione (e relativa pubblicazione sul Social preferito): noterete un surriscaldamento e un progressivo rallentamento nel salto da un’applicazione all’altra (anche se non eccessivo, quest’ultimo). In tutta onestà, a un certo punto, ho preferito tirare fuori l’iPhone 6 aziendale che su questo non tradisce mai (lui, il problema di surriscaldamento, ce l’ha durante la conversazione, giusto per non fargliela passare del tutto liscia). Fastidioso? Si.

Concludendo

Nonostante le ottime premesse che hanno costituito la parte principale dell’articolo, la robustezza del monitor è il vero punto di forza per il quale Motorola ha speso parole e sviluppo in laboratorio. Viene garantito per 4 anni (a prescindere dalla garanzia di due anni posta sul telefono), nessun altro a oggi sarebbe in grado di farlo. Questo vorrà dire che ci saranno meno telefoni da portare in assistenza, a patto di acquistare un Moto X Force che di economico ha forse solo il nome (in termini di conteggio caratteri). In esclusiva Vodafone per l’Italia almeno fino al prossimo anno, il suo prezzo è di 749,99€, lo si può trovare a 699 (senza troppa fatica), ma resta comunque un prezzo alto (considerando qualche difetto riscontrato e la mancanza di un sensore per la lettura delle impronte digitali.

Good job, anyway.

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Prodotto: fornito da Motorola. Tornato all'ovile.

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