Questa è davvero bella, anzi, bellissima…
La troupe de Le Iene che ha eseguito test antidroga su 50 politici italiani è indagata dalla procura di Roma per violazione della privacy. Tra gli indagati c’è anche il responsabile del programma che ha commissionato il servizio. L’ipotesi di violazione della privacy configurata dal procuratore Giovanni Ferrara riguarda le modalità di acquisizione del sudore degli interpellati attraverso un tampone che rivela se si sono assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore.
Fonte: TGCom
Tanto per far capire come siamo ridotti in Italia. Non potendo combattere il nemico a viso scoperto, questi fantastici signori intendono non solo nascondere il loro volto (dovrebbero farsi schifo solamente guardandosi allo specchio, vabè), ma cercano chiaramenente di zittire l’episodio facendolo entrare nel più breve tempo possibile nel dimenticatoio. Come possono farlo? Semplice. Se l’indagine dovesse proseguire, a meno che le Iene non ci riportino sporadicamente alla mente quanto accaduto, bisogna evitare di parlarne per non “intralciare le indagini stesse”. Se provate a fare 2 + 2, capite da soli che tra qualche tempo nessuno penserà più al fatto che siamo governati solo da pezzi di sterco (mi si conceda la finesse) drogati e con un potere che non sono assolutamente in grado di gestire.
Poor Italy…
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