Di trasferimenti e provider italiani

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Oggi analizzo un argomento tanto delicato quanto differente per ciascuna società. Parlo di hosting provider, aziende che mettono a vostra disposizione spazio web, domini, database MySQL e chi più ne ha più ne metta, soluzioni adatte ad ospitare un blog realizzato con WordPress, la migliore scelta –IMHO– per la propria presenza online, sia essa a livello puramente personale o a livello aziendale (nel limite della fattibilità e della flessibilità del codice). Per quest’ultimo caso suggerisco la lettura del post di Francesco.

Di trasferimenti e provider italiani 1

La casistica riguarda il trasferimento di due domini, due WordPress rimessi in sesto con l’occasione, rispettivamente irrisolta.it e mimijoy.net ospitati su Tophost (il primo) e Aruba (il secondo).

il trasferimento di un dominio .it

Trasferire un dominio italiano è diventata una cosa semplicissima e immediata. Questa talvolta resta pura teoria, ahimè. Dal 28 settembre dello scorso anno, il NIC ha finalmente dato il via libera alla registrazione sincrona dei domini .it. Ciò vuol dire basta LAR, basta fax, tutto in tempo reale con domini visibili entro qualche ora dopo la registrazione, qui di seguito un buon articolo di Michele Nasi (vecchia conoscenza per noi dello staff di Mozilla Italia, ndr):

ilsoftware.it/articoli.asp?id=5553

Non tutti gli hosting provider sono però capaci di sfruttare la modalità di registrazione sincrona, mandando avanti le pratiche con l’asincrona, Tophost è uno di quelli. Trasferire quindi un “.it” necessita di un fax verso due destinazioni: il primo per il NIC, il secondo per il nuovo provider che terrà in piedi il sito web. WebPerTe (dove ho spostato il dominio) mette a disposizione una valida documentazione per capire il da farsi:

kb.aziendeitalia.com/?View=entry&EntryID=123

Vedere procedura 2.

Richiesta e fax mandati il 23 febbraio, trasferimento ottenuto giorno 1 marzo. Una settimana per poter autorizzare un’operazione di spostamento.

il trasferimento di un .net

Trasferire un qualsiasi dominio che non sia un “.it” è sempre stata cosa semplice. Un Auth. Code (Register.it spiega di cosa si tratta, per chi non lo sapesse), il pagamento per un anno in compagnia del nuovo provider, una manciata di ore per il trasferimento sulla nuova macchina server e 24 ore circa per la propagazione dei DNS. Tutto tranquillo ad eccezione del fatto che mimijoy.net si trovasse su Aruba, destinazione WebPerTe anche per quest’ultimo. Richiesta dell’auth. code avanzata giorno 19 febbraio, codice arrivato sano e salvo a casa (la casella di posta di Myriam, ndr) la sera del 24 febbraio (dopo un sollecito della pratica tramite ticket aperto lo stesso pomeriggio).

Inutile dire che da li sono bastate una manciata di ore per poter vedere tutto spostato su WebPerTe. 7 giorni per consegnare un codice.

in conclusione

Mi piacerebbe sapere perché le aziende impiegano così tanto tempo per sbrigare una normale pratica che –nel loro caso– fa parte del pane quotidiano. Posso capire i tempi tecnici e burocratici per la ricezione e la verifica di un fax, ma faccio fatica a concepire 7 giorni di attesa per un codice che generalmente un provider dovrebbe poter comunicare al cliente immediatamente. Spezzo una lancia a favore di Tophost che in questo caso lo fornisce IMMEDIATAMENTE da pannello di controllo utente (verificato personalmente con supportoinformatico.org trasferito qualche giorno fa sullo stesso server di questo blog). Aruba non cambierà mai in questo senso, me ne convinco sempre di più con il passare dei giorni :-)

Ho mandato una mail riepilogativa a Myriam con qualche numero riguardante il trasferimento dei suoi domini:

ho fatto andare avanti in autonomia l’Akismet aggiornato sul “porting” di mimijoy.net (sul mio spazio web a Roma) per 48 ore. Ha riesaminato 6400 commenti in pending scovando 6375 commenti di spam messi chiaramente in coda per un ultimo mio riesame, ora cancellati. Ho approvato i rimanenti 25 commenti buoni ripescati da vecchie approvazioni mai date da parte tua.

lo stesso porting ha consumato in soli due giorni ( tra controlli fatti e materiale caricato / scaricato per poter lavorare al trasferimento) qualcosa come 2,5 GB di traffico dati.

ti ho generato backup SQL e dati per un totale di 160 MB / spazio disco attualmente tenuti dentro al mio Dropbox che quotidianamente replica i contenuti tra web e locale / server del servizio ( prevenire è meglio che curare no?).

Le mail tra me / te / hosting provider vari ammontano a circa una trentina, lo stesso vale ( circa) per le pagine di documentazione / modulistica spulciate per poter organizzare la burocrazia dei trasferimenti da un punto all’altro.

Tutti vissero felici e contenti, Beggi magari sarà grato per la pazienza risparmiata, ora la donzella è tornata a bloggare (parzialmente) appoggiando il tutto ad un provider indubbiamente affidabile, che ne dite di una visita ad entrambi i poli? :)

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