Apparentemente ce ne sono poche all’anno, credo che questo sia un voler vedere il bicchiere mezzo pieno, altrimenti non vedo altra spiegazione per la serie di eventi che hanno caratterizzato questa mezza giornata (e non è ancora finita, a questo punto potrei aspettarmi qualcos’altro …).
Partiamo con ordine, quello che in questo momento manca in una testa che generalmente rimane molto pacata, fredda e prova a ragionare velocemente per risolvere i problemi che le vengono posti giorno dopo giorno.
Distrazioni
Date una occhiata alla foto qui di seguito. I possessori di una Seat Ibiza probabilmente riconosceranno il joystick che consente di regolare entrambi gli specchietti retrovisori laterali posti sulla propria automobile …

La scorsa settimana salendo di fretta in macchina ho colpito il joystick con il ginocchio, rompendolo e sparandolo a velocità non meglio definita fuori dal finestrino lato passeggero (per fortuna / sfortuna aperto, dipende da quanti danni avrebbe potuto fare).
Ho quindi chiamato l’officina Seat Ghetti di Ravenna chiedendo di ordinare il pezzo e quanto questo venisse a costare. Il magazziniere mi ha garantito che quel joystick era quotato intorno ai 30-35 euro e che era necessario sostituire l’intera placchetta senza possibilità di riparazione. Un lavoro rapido, costo della placchetta e della manodopera, niente di particolarmente costoso, appuntamento preso per stamattina.
Ho portato l’Ibiza in officina, ho fatto sostituire il pezzo, mi è stato consegnato il conto, ve lo riporto qui di seguito:
- 66571900 Interr. Specchio Retr. El. Smon Rimo: 8,52 €
- 6J1 959 565 A At7 Interrutt: 84,14 €
- Sconto incondizionato: 0,86 €
Un totale di 110 euro ivati chiavi –nuovamente– in mano. Ho chiaramente fatto presente che dovevo spendere intorno ai 40 / 50 euro al massimo (comprensivi di manodopera), il ragazzo ha quindi chiesto informazioni al magazziniere che ha ammesso di aver sbagliato a dirmi il prezzo al telefono qualche giorno prima. La sua colpa sta nell’aver visto il prezzo (a suo dire) del pezzo per la Golf e non per l’Ibiza, peccato che io abbia accettato il prezzo (quindi l’ordine) sulla sua parola.
Due le possibilità offerte: pagare e andare via oppure far tornare la macchina in officina per smontare il pezzo appena montato e rimettere quello rotto.
Ora. A prescindere dal fatto che chi abbia studiato l’usabilità del joystick ad altezza ginocchio durante l’ingresso in auto sia davvero un cane (lasciatevelo dire, progettisti cari), ho deciso di pagare perché quel regolatore è necessario se qualcun altro deve guidare al mio posto (Ilaria, tanto per dire) e non mi sembrava giusto tenerlo rotto ed inservibile per troppo tempo. La questione è finita con un niente di fatto in attesa di parlare con il responsabile nel pomeriggio, che più volte mi ha aiutato a risolvere svariati piccoli problemi post-vendita.
Mi è stato già suggerito di mandare due righe in proposito alla casa madre ma preferisco aspettare. Sfortunatamente ancora oggi le ripicche sono “cosa facile“. Prendersela con il mezzo è decisamente più semplice che confrontarsi con un cliente incazzato. Avendo già fissato un secondo appuntamento per check-up lunedì prossimo, tengo a cuccia mail e fax. Se dovesse passare qualcuno di Seat da questo articolo prima, poco male, sarà per me un piacere scambiare due chiacchiere riguardo la soddisfazione del cliente (no dico, quasi 85 euro per un pezzo di plastica? Dite davvero?).
Fretta
Come qualcuno di voi già saprà, sto combattendo da circa un anno per tutte le questioni legate al futuro (si spera) appartamento mio e di Ilaria. Solo una settimana fa ci sono stati consegnati i documenti catastali e –murphy permettendo– siamo sulla via dell’accollo di mutuo e di tutte le questioni legate all’indebitamento che ci accompagnerà negli anni a venire.
Stamane mi è stata data una notizia inaspettata dal collega di lavoro che ha acquistato un appartamento posto giusto sopra il mio: pare che la ditta costruttrice abbia terminato i lavori nel mio. Fantastica notizia vero? Peccato che né io, né Ilaria abbiamo scelto i componenti da utilizzare da capitolato. Ciò vuol dire che i muratori hanno scelto per noi i pavimenti, le piastrelle in cucina e nel bagno, i sanitari da utilizzare, gli elementi termici, le porte, chi più ne ha più ne metta.
Morale della favola? Appuntamento in cantiere per domani all’ora di pranzo affinché si possa dare una occhiata a ciò che hanno scelto ed eventualmente “correggere” quello che c’è di sbagliato, lasciando ciò che può piacerci. Inutile dire che se fosse per me farei staccare ogni singola mattonella e ogni singola piastrella con i denti del capocantiere e dei suoi degni soci, ma occorre rimanere calmi (per quanto possibile) e provare a valutare quanto può andare bene il lavoro fatto, facendo “rimettere a posto” solo quello che proprio non va giù.
Mancano ancora troppe ore alla fine di questa giornata.
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