Mortal Kombat X: Who’s Next?

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C’è sangue, c’è violenza, tanta, gratuita, un’autentica valvola di sfogo, è Mortal Kombat e non avrebbe bisogno di alcuna presentazione ma questo è il capitolo dei capitoli, quel giro di boa promesso “e mantenuto” in tutta la sua orrida e stomachevole bellezza. I protagonisti sono sempre quelli, invecchiati forse, tornati dall’oltretomba in alcuni casi, ma ci troveremo ancora una volta a combattere in mezzo agli scenari più suggestivi, quelli sviluppati nel minimo dettaglio e che vi consentiranno in qualsiasi momento di interagire con essi pur di trovare facile riparo (saltando da un punto all’altro della stanza) o dare ancora più addosso a chi vi troverete davanti, without-rules.

Mortal Kombat X: Who's Next? 3

Tutto comincia da dove lo abbiamo lasciato durante l’ultimo episodio. L’ennesimo ripetersi del torneo di Mortal Kombat, Shao Khan sconfitto che nonostante i patti presi con gli Dei Anziani decide di invadere comunque la Terra con il suo esercito e permettere così a Shinnok di tornare a seminare il terrore anche grazie all’aiuto di Quan Chi, sarà solo con l’avanzare della storia che il giocatore scoprirà che è lo stesso Shinnok a controllare Shao Khan e gli eventi più in generale così da tenere occupati gli abitanti della Terra che difendono il pianeta dall’invasione nemica. È quel contorno del quale si potrebbe fare a meno ma che non guasta. 25 anni di storia che potrete in qualche maniera vivere ma soprattutto combattere se sceglierete di affrontare la “Storia” del titolo. La vera novità in tutto questo è forse la più prevedibile: saranno i figli (o parenti stretti più in generale) a diventare i nuovi protagonisti del torneo e dell’evolversi di questa non certo comoda situazione.

Se a questo aggiungete la possibilità di scegliere fino a 3 stili di combattimento diverso per ciascun personaggio (dove ciascuno stile darà accesso a mosse combo diverse e sempre molto scenografiche, ndr) e la relativa barra stamina che permette nel suo massimo stato di carica di sferrare un attacco difficilmente parabile (ad esclusione delle botte di fondoschiena di chi ha giocato con me per provare il titolo) e parecchio efficace, il tutto mostrando nei minimi particolari (grazie all’aiuto dei raggi X) quali ossa si spezzeranno sotto la vostra forza e quali organi ne risentiranno perdendo sangue come se fossimo alla fiera della donazione, uno di quegli attacchi dai quali non ci si rialzerebbe più né per terminare il round, né per provare ad affrontarne un altro, ma questo è un altro paio di maniche e “fa parte del gioco” (fa sorridere vedere l’avversario alzarsi e magari vincere il match dando tutto se stesso quando in realtà non dovrebbe più stare in piedi).

La parte più interessante per gli amanti della saga è –manco a dirla– quell’interminabile ma mai abbastanza lungo attimo della Fatality in conclusione del match. Dalle più semplici alle più complesse sono tutte estremamente violente, crude, gli sviluppatori non si sono certo risparmiati nei dettagli e nell’utilizzo della funzione raggi-X. La Kripta, altra sezione esplorabile del gioco, è ricca di tombe pronte per essere depredate (grazie all’utilizzo dei gettoni) per sbloccare nuove Fatality, combo, armi o personaggi. Giusto un occhio ai simpatici esseri che decideranno di spuntarvi all’improvviso sul monitor: se riuscirete a portare a termine l’attacco tramite il pulsante che comparirà randomicamente guadagnerete delle nuove monete, diversamente “grazie e alla prossima imboscata“.

Il video non è consigliato ai deboli di stomaco.

In conclusione

Dalla storia narrata e combattuta anche tramite combinazioni a video alle torri che tanto ricordano i primi e indimenticabili episodi della saga, passando per la qualità dei dettagli offerti, Mortal Kombat X sembra aver raggiunto i pieni voti che aveva cercato di imporre come target già “un ciclo fa“, quando ha comunque colpito nel segno grazie al nuovo sistema di combattimento più ricco nonostante il 2D forzato tipico della saga. Tutto è al suo posto, il totale di ore di gioco è potenzialmente infinito considerando la quantità di personaggi a disposizione, le torri (anche online, grazie alle Fazioni che vi permetteranno di ottenere ulteriori gratifiche se alla fine di ciascuna settimana farete parte di quella giusta), la kripta e le sfide che vi aspettano sullo stesso monitor se invitate gli amici a casa per condividere il risultato di questa fatica che spero possa ripagare NetherRealm Studios. La grande pecca con la quale chiudere il mio articolo? La stabilità della comunicazione con i server di gioco, non è capitato così raramente che durante un avanzamento di torre venissi buttato fuori per “problemi di rete” non meglio definiti, uno strazio quando si arriva alla fine, ci si pregusta la vittoria per la tua fazione e si perde tutto in meno di un secondo (e no, la console è ancora connessa perfettamente, credetemi).

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