(m)E(h)3 2017: suo figlio è bravo, ma non si applica

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Stupido gioco di parole a parte, l’E3 2017 ha visto scorrere in successione le conferenze delle pedine più importanti, gli studi di sviluppo e pubblicazione dei titoli con i quali avremo a che fare da qui a Natale (e oltre). Ora, escludendo l’annuncio di Microsoft riguardo la nuova versione di Xbox One arricchita con steroidi e sali minerali (e qui mi permetto di riproporre l’osservazione di Michele relativa al prossimo papabile nome: Xbox One XXX, the most erotic console ever), un’occasione probabilmente sprecata considerando la potenza di un fantastico hardware che non porta in dote titoli che lasciano a bocca aperta (escludendo quei due o tre già ampiamente dichiarati), cosa ci rimane dell’E3 di quest’anno?

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A me un po’ di amaro in bocca, non so a voi. La “Console War” è ormai morta e sepolta, con buona pace di chi l’ha sempre odiata, con tristezza infinita per chi non potrà più rompere le scatole schierandosi su una o l’altra sponda, dovendo così trovare un’altra attività che possa generare facili flame da birra al bar all’uscita dall’ufficio. Le esclusive presentate da Microsoft e da Sony lasciano il tempo che trovano. Chi stupisce non crea esclusive ma multi-piattaforma, in grado così di generare una base di giocatori che possa portare nelle casse quel denaro che servirà a ripagare gli sforzi e che permetterà di investire su progetti futuri. Sì perché se qualcuno la bella figura l’ha fatta, quella può essere Ubisoft. Il loro E3 mi è piaciuto molto, con un crescendo di proposte che ovviamente non possono arrivare a toccare un voto totalmente positivo, ma che almeno ci provano e intendono continuare a farlo anche in futuro.

Progetti annunciati, altri tenuti nascosti, segreti trapelati che hanno poi trovato conferma. Ok, non lo nascondo, Forza Motorsport 7 è uno di quei titoli che non vedo l’ora di poter annoverare nella mia collezione, il nuovo Wolfenstein ha fatto brillare gli occhi di Andrea, Just Dance 2018 farà ballare ancora una volta Lorenzo e io vedrò sparire pressoché tutti in redazione quando arriverà il momento di Destiny 2 o Anthem. Mettiamola così: di carne al fuoco, almeno per i giochi NON in esclusiva, ce n’è stata abbastanza per poter ritrovarci qui ancora per diversi mesi a venire. Io cerco di non pronunciarmi riguardo il nuovo Assassin’s Creed (voglio prima provarlo, capirlo, viverlo), così come il nuovo The Crew o il rinnovato FIFA 18 (dove torna Mr. Alex Hunter, davvero apprezzato nella sua carriera in FIFA 17).

C’è da attendere, c’è da prendere parte ai lanci beta (chiusi o aperti che siano), c’è da sperare che la comunità abbia un ruolo chiave nella crescita e nello sviluppo di ognuno di questi titoli, così come c’è (e deve continuare a esserci) la speranza che gli sviluppatori non demordano e che cerchino di mantenere le promesse fatte da coloro che sono saliti sul palcoscenico di turno.

Non è mai cosa semplice, i giocatori sono difficili da stupire e soddisfare, si fa presto a dichiarare disfatta o portarsi a casa un brutto risultato, la strada è tutta in salita.

E come la mettiamo con Xbox One X? Come detto ad Andrea, secondo me (per il momento) conviene aspettare. Magari qualcuno tira fuori una buona offerta bundle, con un gioco o un controller in più, o magari un abbonamento a Live per qualche mese (se non addirittura un anno). Non è una vera nuova console, è un doping ben riuscito di un progetto che ha visto la luce nel 2013 e che ancora oggi fa il suo “porco lavoro” (io sono uno di quelli che non ha ceduto al “fascino” di Xbox One S e alle allettanti offerte per il cambio di console in GameStop). Sono certo che qualcosa, prima della data d’uscita, salterà fuori, o che basti attendere quel mesetto circa per arrivare sotto il periodo natalizio e godere di qualche splendido colpo di coda.

Imbracciate le vostre armi, il natale sta arrivando, diamo inizio alle nuove danze.

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