Di quando ho venduto un iPhone su TrenDevice

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Non è affatto semplice tornare in console e ricominciare a scrivere. Prima della consueta pausa estiva (ehilà! Bentrovato/a! Passate buone ferie? Già finite, le stai ancora facendo oppure devi ancora partire?) il ritmo era quello giusto, quello di sempre, quello che poi finisce inesorabilmente con il toccare la velocità zero al rientro, perché le cose da recuperare sono tante, anche se vorresti scrivere chilometri di testi e avrei decine di cose di cui parlare.

Ora che ho riepilogato il mio delirio da “voglia di tornare subito in vacanza“, spezzo questa settimana di silenzio con un qualcosa di molto leggero, dedicato a un’esperienza da poco conclusasi con TrenDevice. Per chi non lo conoscesse: si tratta di una società (quindi sito web) che vende iPhone e iPad ricondizionati, e che ne acquista di usati da comuni mortali come me e te. Dato che anche Ilaria è passata al lato oscuro della forza (Android), ho deciso che era arrivato il momento di vendere l’ultimo smartphone Apple rimasto in casa (tranquillo, ho ancora un iPad, e ora scrivo dal MacBook, tanto per dire, quindi fa un respiro profondo).

Di quando ho venduto un iPhone a TrenDevice

iPhone 5S in condizioni da usato, tra le mani di una ragazza che lo ha ereditato già con qualche piccolo graffio (non sul monitor) e un lieve difetto di scocca che non ne ha mai inficiato il corretto funzionamento. Era certamente da rimettere in sesto, ma con un iOS che ancora portava a termine tranquillamente il suo lavoro. Valutazione da sito web con “extra-valutazione” dovuta a un codice promo valido per qualche giorno, 110 euro.

Dato che la valutazione mi stava bene, ho inserito i dettagli per il ritiro (gratuito, a domicilio), poi ho solo dovuto aspettare:

Di quando ho venduto un iPhone su TrenDevice

Mail di rito per riepilogare quanto fatto, telefonata dal supporto di TrenDevice per spiegarmi come imballare al meglio l’oggetto e confermare ancora una volta il ritiro (copie delle bolle di trasporto e fotocopia del documento di identità da allegare, ecc.). Da quando il corriere è passato per il ritiro alla mail di conferma valutazione è passato giusto qualche giorno, con l’extra-valutazione non ho però fortuna, 90€ è la loro contro-offerta, i difetti sono “troppo evidenti“. A quel punto si hanno due vie percorribili: si richiede la spedizione del prodotto così che possa tornare all’ovile (ma queste sono a tuo carico), oppure si accetta la valutazione del tecnico di TrenDevice.

Io ho optato per la seconda strada, perché tutto sommato non avevo più bisogno di quel telefono, e i suoi difetti c’erano eccome. Ho accettato l’offerta direttamente tramite portale, a quel punto ho atteso circa quattro giorni prima di veder comparire il bonifico sul conto corrente (contro i 7 riportati sul sito web).

Posso quindi ritenermi soddisfatto? Sì. Tutto il processo è filato liscio, o quasi. Di certo mi sarebbe piaciuto molto di più mettere le mani sull’equivalente della prima valutazione, ma potevo (e dovevo) aspettarmi qualcosa di meno, perché il cliente tende sempre a chiedere più del dovuto quando deve vendere qualcosa di personale.

Pro e Contro dell’esperienza sono ben isolabili:

  • è comodo perché non si perde tempo. Si valuta in linea di massima il proprio dispositivo (tanto servirà conferma dalla società) e se entrambe le parti sono d’accordo, si procede verso lo step finale (d’altronde il dispositivo è già in mano loro), il pagamento tramite bonifico.
  • Il ritiro del dispositivo è gratuito, ma la spedizione per la restituzione del dispositivo nel caso in cui la contro-offerta di TrenDevice non soddisfi è a tuo carico. Uno a uno, palla al centro.
  • Visto il punto subito qui sopra, direi che occorre farsi bene i conti in tasca prima di richiedere il ritiro dello smartphone (o del tablet). La faccio semplice: se la valutazione è troppo bassa per te, evita di spedire lo smartphone, potrebbe abbassarsi ulteriormente (nell’ordine dei 20€ circa, nda) e quasi certamente non vorrai lasciare loro il dispositivo, quindi andresti a pagare la spedizione di rientro (una decina di euro circa). Sicuro di voler diventare protagonista del detto “tradito e bastonato“? (sì, l’ho addolcito un po’).
  • Il prezzo non può variare (che poi torno a battere nuovamente sullo stesso ferro, me ne rendo conto), funziona diversamente rispetto alla contrattazione tra privati. Non stai pubblicando un annuncio su uno dei numerosi siti web ad-hoc, stai parlando con qualcuno che dovrà necessariamente fare margine su ciò che stai vendendo (per guadagnarci a sua volta). Impossibile quindi pensare a un tira e molla che si incontra in quella via di mezzo che solitamente sta bene ad ambo le parti.

Consiglierei quindi il servizio ad altre persone? Tutto sommato sì, ma ribadisco: occorre fare bene i conti prima di chiedere al carrozzone di partire, perché la destinazione potrebbe non piacere a tutti.

Tu hai già utilizzato questo tipo di servizi in passato? Se sì, a chi ti sei affidato? Ti sei trovato bene? Raccontami qualcosa nell’area commenti, sono curioso di sapere se c’è può fare di meglio (ovviamente dal punto di vista del cliente finale ;-)).

ESC.

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