Il rant del weekend: Immuni Edition

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Abbiamo regalato a Luca il sito web che richiama il suo giovane “one-man-show-formatIl lamento del mattino (il dominio che gli abbiamo dedicato è lamento.live), ti consiglio caldamente di iscriverti al canale e attivare le notifiche così da non perderti neanche una puntata tra gli alti e bassi dei problemi tecnici e delle nostre gloriose e immancabili perculate a suo carico (nei commenti, in chat, con botte che prenderà probabilmente domani in occasione del primo incontro dopo mesi che non ci si vede fisicamente causa Covid-19). Quello che io voglio pubblicare oggi al posto della raccolta letture (per la quale sono in eterno ritardo, lo so benissimo) è un lamento, uno sbuffo, un arrendersi all’evidenza, se tutti la smettessimo di fare i tuttologi staremmo decisamente meglio e questo nostro fantastico Paese ne gioverebbe moltissimo.

Questo o è il mio lamento “Immuni Edition“, poco testo, tante immagini e contributi video per farti capire che forse sarebbe il caso – ogni tanto – di fermarsi, accendere il cervello, pensare la frase e prima di scriverla fare in maniera tale da ricontrollarla più e più volte. Il pulsante “Pubblica” o “Condividi” è diventata la nuova forma di saggezza da tastiera troppo spesso deleteria, tutti leoni con il culo degli altri.

Esperti Italiani

Immuni: l’hai installata?

. Insieme a me l’ha fatto anche Ilaria. Cosa ne penso? Lascia che ti agevoli i video di Luca e di Matteo che ti spiegano perché farlo e perché è davvero molto stupido fare del complottismo gratuito in un periodo storico che ci dovrebbe vedere tutti protagonisti uniti contro qualcosa che non abbiamo mai dovuto contrastare prima. Io ti riassumo il mio pensiero con due sole parole: INSTALLA IMMUNI.

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Se possiedi un terminale Huawei troverai Immuni nell’AppGallery entro breve.

Immuni: proviamo a chiarirci le idee

Il rant del weekend: Immuni Edition 1

Con la speranza che tutti i vari esperti di settore laureati all’Università della Vita tornino a parlare di calcio al bar con i propri amici e conoscenti (e non me ne vogliano comunque i tifosi che vivono solo per questo, ognuno è maledettamente libero di fare e pensare ciò che vuole fino a quando non si sfocia in “assolute verità” campate per aria), quello che voglio provare a fare oggi – oltre chiaramente a lamentarmi – è prendere alcune delle recensioni di Immuni lasciate in AppStore e Play Store cercando di individuare punti ancora poco chiari (assurdo ma vero) e spiegare come stanno le cose, il tutto coadiuvato da fatti e non “storie sentite dall’anziano del villaggio“.

Lettura consigliata: ilpost.it/2020/06/04/immuni-applicazione-coronavirus.

Prima di partire, qualche punto chiave

  • nei primi giorni di vita post-rilascio la comunicazione sul funzionamento dell’applicazione è stata poco chiara da parte dei grandi media (televisivi e non). Immuni funziona in tutte le Regioni d’Italia nonostante la sperimentazione sia attiva – ancora per poco – in sole 4 di queste (Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia). Puoi installarla e attivarla immediatamente, senza attendere che il suo utilizzo venga ufficialmente esteso a tutta Italia (cosa che comunque accadrà il 15 giugno). Sarai già pronto al lancio su scala nazionale.
  • Hai uno smartphone Huawei? Avrai sicuramente avuto mille problemi nell’installare e tenere attiva Immuni nei suoi primi giorni di vita. Huawei è uno dei più importanti player nazionali nel mercato degli smartphone, la diffusione dei propri dispositivi è molto alta ma è anche vero che c’è un ban da parte degli USA che impedisce al produttore cinese di utilizzare Google e i suoi servizi. Non ti voglio tediare (c’è molto materiale ricco di dettagli a portata di clic) ma sappi che Bending Spoons sta facendo di tutto per arrivare a pubblicare l’applicazione su AppGallery. Tieni d’occhio la pagina Download: immuni.italia.it/download.html.
  • Bending Spoons ha ceduto gratuitamente l’applicazione Immuni allo Stato Italiano, non sono stati spesi soldi pubblici. L’applicazione è gratuita per me, per te, per tutti. Il codice sorgente dell’applicazione e dell’interfaccia di amministrazione è completamente Open-Source e disponibile su GitHub.
  • Immuni non sa chi tu sia, non vuole saperlo, non serve. È necessario solo dichiarare di avere più di 14 anni e la regione in cui ti trovi. Non accede alla tua rubrica, non accede al tuo GPS (qui si è scatenato l’inferno), non conosce le persone che tu incontri quotidianamente. Se sei rimasto a contatto per più di 15 minuti con un infetto Covid-19 a meno di due metri di distanza potresti doverti controllare e chiedere di fare un tampone tramite una procedura molto semplice che coinvolge il tuo medico di base (ne parliamo tra qualche riga). Tutto ciò che Immuni traccia viene distrutto 14 giorni dopo il salvataggio in maniera del tutto automatica e per te trasparente, in più mi preme ricordarti che l’intera raccolta dati verrà completamente rimossa e cessata il 31 dicembre 2020 (se nulla cambierà in un prossimo futuro).

Ciò detto è importante che tu sappia che Bending Spoons in collaborazione con il nostro Governo ha raccolto e tutt’ora aggiorna una pagina di domande frequenti che trovi all’indirizzo immuni.italia.it/faq.html e che ti consiglio caldamente di leggere in toto.

Questione di batteria o “ci stanno spiando“?

Se per tanto (troppo) tempo gente più capace di me e di te ha continuato a insistere sul concetto del “Non verrai tracciato dal GPS” un motivo evidentemente ci sarà (e te lo rivelo: il codice sorgente è completamente disponibile e se ne hai la capacità puoi tu stesso verificarlo e accertartene, oppure puoi sempre pagare qualcuno per farlo al posto tuo se proprio non ti senti sicuro), nonostante ciò è evidente che ancora oggi re e regine del facile complottismo hanno continuato a puntare il dito contro un’applicazione Android che è costretta a richiedere il permesso per l’utilizzo del segnale GPS del tuo smartphone per poter funzionare in coppia con il Bluetooth.

Il rant del weekend: Immuni Edition 18

Anche in questo caso c’è una risposta molto chiara, precisa e puntuale che aveva dato poco tempo fa Wired in lingua nostrana, te la ripropongo:

Per quanto riguarda la piattaforma di casa Google, Immuni potrà funzionare solamente con la geolocalizzazione attiva a livello di sistema operativo. Una caratteristica indicata come “indispensabile affinché il sistema funzioni correttamente” ma che non permetterà comunque a Immuni di acquisire le informazioni di localizzazione. Questo è confermato dal fatto che all’installazione, l’app non richiederà l’autorizzazione per accedere ai dati gps. Secondo quanto previsto dal documento, l’unica autorizzazione specifica richiesta da iOS sarà invece quella per l’invio delle notifiche di esposizione, già attive invece sul modello Android.

wired.it/internet/web/2020/05/14/contact-tracing-immuni-funzionamento

La tecnologia Bluetooth non è così precisa come si potrebbe pensare. Su un ecosistema Android i Google Play Services (fondamentali per l’intero tuo smartphone e il corretto funzionamento del sistema stesso) accedono già al tuo GPS e la stessa cosa ricade su Immuni che però non tiene traccia alcuna dei tuoi spostamenti e – infatti – non richiede accesso alcuno all’utilizzo del GPS, ti propongo uno screenshot catturato dal mio smartphone dove Immuni è installata e perfettamente funzionante:

Il rant del weekend: Immuni Edition 15

Basta qualche colpo di scroll sulla pagina di Immuni su Play Store o AppStore per scoprire piccole grandi perle

Le cose fatte all’italiana

Il rant del weekend: Immuni Edition 4

Immuni è la prima applicazione a utilizzare la tecnologia di Contact Tracing basata sulle API sviluppate da Apple e Google per la prima volta realmente coesi tra di loro. Trovi tutte le specifiche della tecnologia sulla pagina ufficiale di Apple apple.com/covid19/contacttracing e Google google.com/covid19/exposurenotifications. Apple e Google hanno stabilito, sviluppato e aggiornato esclusivamente delle versioni ben precise (e superiori) dei loro Sistemi Operativi per una serie di motivazioni più o meno lecite e condivisibili. Nessuno di Bending Spoons ha potuto metterci lo zampino, non è una decisione “all’italiana” nonostante vada di moda sputare nel piatto dove si mangia (e in questo caso si vive).

Apple ha deciso di introdurre le necessarie modifiche per il Contact Tracing in iOS 13.5, Google in Android 6. Si parla rispettivamente di un Sistema Operativo compatibile con iPhone 6S, telefono in commercio dal settembre del 2015 al settembre 2018 (fonte: it.wikipedia.org/wiki/IPhone_6s), e con telefoni come Samsung Galaxy S6 o Huawei Nexus 6P basati su un sistema rilasciato a ottobre del 2015 e ritirato dal mercato a ottobre del 2017 (fonte: it.wikipedia.org/wiki/Android_Marshmallow).

 

Il problema resta lo stesso? Sono assolutamente d’accordo. Lo smartphone che stai usando è vecchio? Sì. Anche se lo hai acquistato a fine del 2018 (o più tardi) non vuol dire che il tuo smartphone sia nuovo, il modello è ampiamente sorpassato e all’atto dell’acquisto probabilmente ne eri a conoscenza. È una scelta esattamente come tante altre. Ciò non vuol dire che dovrai cambiare smartphone a meno che tu non ne senta l’impellente necessità, non per questo l’applicazione è meno valida e merita di essere crocifissa (no, Bending Spoons non può farci nulla e non può renderla magicamente compatibile con smartphone troppo datati).

Ora chi glielo spiega a tutti quelli che su AppStore hanno lasciato recensioni da una stella lamentandosi per conto proprio, degli amici, dei parenti e di generazioni intere di parenti che utilizzano (forse) iPhone 6? Bending Spoons ci ha anche provato e ha pubblicato una pagina dove spiega il perché questo accade (vedi immuni.italia.it/device-support.html), dubito però fortemente che qualcuno si soffermi a leggerla.

In conclusione

Il rant del weekend: Immuni Edition 31

Siamo più limpidi di ciò che ci definisce attualmente: una popolazione che non si informa. Siamo bacchettoni, critici con qualsiasi cosa, sempre pronti a dire la nostra senza però avere la decenza di ascoltare e leggere chi ha più esperienza di noi in merito. Siamo tutti virologi di fama mondiale, esperti di epidemie e guerre, soldati in una trincea che esiste nella nostra testa e arcinemici di colui che dice qualcosa che va in disaccordo con ciò che pensiamo, a prescindere di avere o meno ragione. La storia insegna, ha insegnato e forse insegnerà in futuro, noi però stiamo andando completamente fuori di testa e non siamo più disposti a coltivare e accrescere ciò che ci rende migliori di qualsiasi altro essere vivente sulla Terra: l’essere umani. L’empatia, la calma e la ragione non sono optional della nostra vita, pensiamoci su prima di battere il dito sull’invio e smettiamola di fare i coglioni.

Ah già, prima di concludere definitivamente (perché a continuare così si va incontro a ulcera sicura) volevo proporre un ultimo contenuto fresco di pubblicazione: Immuni ha individuato i primi 3 casi in Liguria che sono stati rintracciati grazie all’uso dell’applicazione, è una cosa positiva e sono certo che una maggiore diffusione del software possa aiutare a individuare più facilmente casi che diversamente potrebbero rimanere nell’ombra. Ciò detto è evidente che qualcosa nel fattore privacy sfugga alla giornalista di Corriere:

L’articolo te lo lascio qui nel caso in cui tu voglia prenderne visione. Si fa riferimento al fatto che ancora non si conoscano le persone che l’applicazione è stata in grado di allertare, strano per un’applicazione volutamente pensata e sviluppata per evitare che si possa risalire all’identità dell’utilizzatore, non trovi?

#StaySafe

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