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Di stress e Natale

Giusto un paio di mattine fa ascoltavo Radio 105 (come sempre), c’era il programma di Tony & Ross e si parlava del Natale. “Cosa c’è di anormale?” direte voi, mi sembra giusto. Parliamone.

Secondo wikipedia, la credenza popolare, le sacre scritture e la raccolta punti della Granarolo la festa è:

la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù, figlio della Vergine Maria concepito divinamente. Cade il 25 dicembre (il 7 gennaio nelle Chiese orientali, per lo slittamento del calendario giuliano).

Il termine italiano Natale deriva dal latino Natalis che significa “natalizio, relativo alla nascita”.

Nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile) che commemorava la nascita dell’Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), anch’essa il 25 dicembre, introdotta da Aureliano nel 273 d.C., soppiantata progressivamente durante il III secolo[1] dalla ricorrenza cristiana. Il Natale è anche chiamato Natale di Gesù o Natività del Signore e preceduto talvolta dall’aggettivo santissimo (talvolta abbreviato in Ss.).

Secondo il calendario liturgico cristiano è una solennità di livello pari all’Epifania, Ascensione e Pentecoste ed inferiore alla Pasqua (la festività più importante in assoluto) e certamente la più popolarmente sentita, soprattutto a partire dagli ultimi due secoli, da quando cioè è diventata la festa in cui ci si scambia i regali e più si sta insieme in famiglia.

In Italia, in America, in Cina ed in Russia è probabilmente diventato tutt’altro, inutile negarlo. Parliamo però dell’Italia, parliamo del mio piccolo, non voglio ficcare “il naso” negli affari altrui, soprattutto se parliamo di estero ;)

Secondo uno studio (vai a capire di chi, ne escono così tanti!) il Natale è diventato il maggior motivo di stress per l’italiano medio che lo vive. Il regalo, la cena, l’essere più buoni e tutto ciò che comporta questa ricorrenza che si ripresenta puntuale anno dopo anno.

Ma è davvero così? Davvero i miei lettori (o i passanti ai quali faccio un ciao ciao con la manina) si lasciano trasportare dallo spirito natalizio che li convince ad essere più buoni? Fatemi capire. Siete degli assoluti stronzi per 334 giorni ma per i 31 restanti siete degli angioletti con tanto di aureola omologata dalla motorizzazione civile? Personalmente vivo la mia vita ad un quarto di miglio alla volta così com’è, giorno dopo giorno, senza maschera alcuna calata sulla faccia. Niente personaggio, niente faccia da culo, niente di niente. E’ una cosa davvero così rara?

Poi una cosa è vera e bisogna darne atto a chi lo ripete puntualmente: fare i regali è diventato uno stress. Posso avere tanta fantasia nello scrivere, nel parlare, nel pensare … diamine mi manca quella per fare il regalo giusto! Il Natale è un’arma a doppio taglio. E’ diventata (da ormai troppo tempo) una festa puramente consumistica. Si sente poco lo spirito vero della festività ma in compenso si ha ottimo occhio per valutare il dono che ci viene dato dall’amico / dalla fidanzata / dal genitore. Si parte già a novembre per i più previdenti, si arriva all’ultima settimana prima dell’avvento per quelli ridotti male, sottoscritto compreso.

Da qualche tempo vengo “folgorato dall’idea dell’anno” e la sfrutto a man bassa per fare una serie di regali più o meno costosi alle persone più care. Da quando poi ho scoperto che mio padre non utilizza ciò che gli viene regalato ho deciso di risparmiare qualche soldino, per il resto tocca sempre fare il “giro completo” e scervellarsi per scoprire l’oggetto più adatto alla madre, alla sorella, alla migliore amica, al moroso di quest’ultima ed eventualmente ad amici cari solo ed esclusivamente se riesco ad incontrarli nel periodo di festa. Un vero e proprio stress. Il colmo? Quest’anno nessuna idea, sono ancora in mare aperto, qualcuno mi aiuti!

E poi? Poi c’è il servizio al TG5 su cosa mangiare durante la Vigilia / Natale / S.Stefano (il 7 di gennaio ci sarà quello su “Come dimagrire”), la notizia che informa lo spettatore sulle abbondanti nevicate in alta quota (e che questo è l’anno della neve abbondante dopo 20 di calma piatta, così tutti gli anni), quella su Babbo Natale & Pasquale con le renne che guardano SKY, quella di Gusto (rubrica sempre dello stesso TG) che insegna come cucinare in modo perfetto il cotechino. La solita solfa, ogni dicembre, ogni anno. Grosso modo quello che accade con l’estate, il sole e le scottature.

E io? In ferie, riposo da lavoro ma non dalla roba da fare che si è accumulata nel tempo. Sempre in giro, finalmente con il giusto tempo da dedicare a ciò che mi appassiona, in attesa di stappare lo spumante la notte del 31, in compagnia degli amici e della dolce metà con la quale iniziare l’anno nuovo, con la speranza che sia fantastico.

E voi? Che rapporto avete con questa festa? I regali sono già sotto l’albero? Avete speso troppo o il giusto? Accattatevillo e commentate! ;)

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