Spero che anche i sopravvissuti abruzzesi possano pensare “il meglio” per un futuro incerto e pieno di difficoltà, ma sicuramente pieno di aiuti, gente disposta a farsi in quattro per ricostruire quanto perduto, sempre ammesso e non concesso che non si tratte di vite umane spezzate a causa di una natura non sempre prevedibile e –qualche volta– assassina.
Auguri a tutti i miei lettori.
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