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Stop Killing Games

Gamers playing on Laptops

Photo by Fredrick Tendong on Unsplash

Sono passati mesi da quando ho firmato per partecipare all’iniziativa. Non ho avuto modo né tempo di scriverne prima, e me ne dispiaccio: ormai il tempo stringe e, purtroppo, mancano ancora molte firme. Stop Killing Games è un’iniziativa lanciata a giugno dello scorso anno in tutta Europa, con scadenza fissata per il 31/7/2025.

“Stop Killing Games” è un movimento dei consumatori nato per contestare la legalità del comportamento degli editori che distruggono i videogiochi venduti ai clienti. Un numero crescente di videogiochi viene effettivamente venduto come una merce, senza una data di scadenza dichiarata, ma è progettato per essere completamente ingiocabile non appena termina il supporto da parte dell’editore. Questa pratica è una forma di obsolescenza programmata e non solo è dannosa per i clienti, ma rende praticamente impossibile conservare i videogiochi per il futuro. Inoltre, la legalità di questa pratica resta tutta da dimostrare in molti Paesi.

stopkillinggames.com

Tutto è diventato mediaticamente rilevante a causa del caso “The Crew”, il titolo Ubisoft reso completamente inutilizzabile dopo lo spegnimento dei server di gioco datato marzo 2024. Un gioco pensato, sviluppato e consegnato nelle mani dei giocatori (paganti) con tanto di bomba a orologeria ben inserita nel codice sorgente. Niente server di gioco, niente gioco: una modalità a giocatore singolo, offline, non faceva parte del titolo di gioco di Ivory Tower. Arriverà solo in un secondo momento, nella seconda versione di The Crew, nuovo disco di gioco (fisico o virtuale che sia), nuovo obolo richiesto ai giocatori di tutte le piattaforme.

L’idea alla base di Stop Killing Games è quella di invitare gli editori a cessare il supporto ai propri giochi in maniera più responsabile, lasciando una “porta aperta” affinché i giocatori possano continuare a divertirsi con il titolo di gioco anche se questo non è più in grado di contattare i suoi server di gioco. La storia è in grado di testimoniare e portare con sé diversi esempi virtuosi, la possibilità di farlo c’è, quello che manca molto spesso è la voglia o il budget per prevedere questo tipo di soluzione.

Qualche riferimento che può tornarti utile per approfondire (il primo è certamente quello che ti invito a leggere con maggiore attenzione, per poi passare all’iniziativa vera e propria da firmare):

A fronte di un milione di firme necessarie, sfortunatamente siamo “solo” (per ora) a circa 474.000 registrate. Il tempo ormai scarseggia, giugno volge quasi al termine e luglio correrà altrettanto velocemente. Pensi di poter firmare anche tu? Dare il tuo contributo dista solo un minuto circa del tuo tempo e qualche clic.

#KeepItSimple


Immagine di copertina Fredrick Tendong on Unsplash

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