Dicono che le lamentele non possano nascere là dove tutto funziona perfettamente, come se fosse impossibile notare le sbavature, e tutto sommato immagino sia proprio così. Credo che l’esempio calzi a pennello con Lara Croft e Tomb Raider. Dopo il fortunato reboot della serie (2013), Crystal Dynamics replica quanto già di buono è stato fatto proprio in quel capitolo di due anni fa, con la consapevolezza di aver fatto bene i compiti a casa, e dover giusto migliorare qualche aspetto del personaggio principale e della storia, senza dimenticare la complessità della mappa a disposizione.
Giovane, agguerrita, affamata, è una Lara che intende continuare ciò che il padre non ha potuto completare, ciò che un padre apparentemente “impazzito” ha in realtà raccolto affinché qualcuno potesse dargli quella ragione che tutti gli hanno negato a tempo debito. È una Lara che affronta difficoltà e paure che nessun altro saprebbe affrontare allo stesso modo, nonostante arranchi ancora un po’ quando la difficoltà e la tensione aumentano. La stessa ragazza che è in grado di passare dalle troppo calde dune di un deserto, ai gelidi ghiacciai, con la stessa caparbietà di sempre, ma ancora con quel sapore da “sbarbatella” che sta facendosi le ossa.
Un antico Profeta in grado di donare l’immortalità, appunti trafugati, una società segreta (la Trinità) con gli stessi scopi di Lara e nulla di semplice all’orizzonte per l’eroina inglese, potete starne certi. La storia è tutto sommato valida e non fa troppa fatica a ingranare, c’è da crederci, soprattutto arrivando da altri capitoli dedicati alla protagonista “con più esperienza” (che anziana non suona poi così bene, nda) nel campo videoludico.
5 i punti critici da mettere in evidenza rispetto al passato, a favore o sfavore del giocatore, in ogni caso tutti meritano una menzione e un minimo di spiegazione:
- Un sistema di puntamento sporco, a volte lento e impreciso. Diventerete facili prede di un animale selvatico come un lupo o un orso, a meno di essere estremamente reattivi e pronti a indietreggiare per guadagnare il giusto tempo e spazio per terminare chi ostacolerà il vostro avanzare nella storia e nell’esplorazione. Sarà molto più semplice agire in stealth contro un nemico umano, giusto per darvi un metro di paragone, ma mai sostare nello stesso posto perché i nemici verranno a cercarvi, si allarmeranno, vi staneranno anche quando vi sentirete sicuri. Sia chiaro: c’era qualche pecca anche nel precedente capitolo, speravo in un miglioramento, qualcosa di più preciso e veloce, peccato non essere riusciti a cogliere la palla al balzo.
- Facili distrazioni, causate dagli elementi che vi circondano e dagli obbiettivi principali, ostacoleranno il vostro campo visivo, non facendovi notare messaggi da decifrare, casse piene di risorse e risorse stesse sparse nel vostro ambiente, apparentemente invisibili a meno di aiutarsi con gli strumenti a vostra disposizione.
- Ogni campo base era ed è ancora oggi prezioso. Aggiunge un collegamento rapido agli altri campi base e permette di rifocillarsi, sfruttare i punti esperienza di Lara e ricaricare ogni munizione (che però potrà essere creata e messa da parte solo se sarete capaci di raccogliere tutto ciò di cui c’è bisogno, nda), imparare nuove abilità e affilare costantemente le armi a disposizione (non preoccupatevi, ci sono anche le armi da fuoco e potrete migliorarle costantemente, per essere più incisive e letali).
- Una fitta rete di punti dove appendersi, saltare, scalare e lanciarsi sono costantemente a vostra disposizione, alzate lo sguardo e sfruttateli, soprattutto quando a terra c’è qualcuno pronto a mettervi i bastoni tra le ruote. Usate il rampino per lanciarvi (o appendervi, quindi ripercorrere al contrario) su funi che collegheranno rapidamente due punti anche molto distanti tra loro sulla mappa. Scalate pareti ghiacciate o appendetevi (e non mollate la presa) su piccole sporgenze che potrebbero anche salvarvi la vita all’ultimo secondo, ma ricordate di prendere la rincorsa prima, che un salto “per la gloria” non sempre serve a portare a casa la pelle. Lo stesso vale per per i punti affatto in bella vista che permetteranno di accedere a tombe nascoste, quelle che non fanno parte della storia principale ma che possono regalare abilità diversamente non sbloccabili.
- Aiutate la gente del posto, è assolutamente consigliato. Arriveranno così ulteriori punti esperienza e strumenti utili per affrontare le difficoltà poste dal gioco e dagli sviluppatori. Non sempre la forza delle braccia di Lara o del rampino basteranno ad aprire una cassa piena di strumenti utili, non sempre l’ottimo fiato sott’acqua vi consentirà di arrivare al traguardo, perirete, lo farete ancora, sarà sconfortante, alla lunga vi stancherà, evitate quindi di pensare che dietro al controller ci sia un Rambo pronto a tutto.
Lara imparerà costantemente dagli errori e da tutto ciò che sarà in grado di studiare nel corso della storia, quello che sbaglia è generalmente chi la controlla, lo stesso che senza l’istinto di sopravvivenza non riuscirebbe in alcuni casi a vedere cosa c’è davanti al proprio naso, usatelo e abusatelo senza quel senso di colpa che vi porta a pensare di “imbrogliare“. È come giocare ad Assassin’s Creed e non utilizzare mai l’occhio dell’aquila. Certo le uccisioni silenti portate a termine da un cespuglio, o grazie alla freccia scoccata in totale silenzio e lontano dagli sguardi di altri nemici fa molto quel A.C. che ho appena citato, ma non guasta, funziona, carica Lara e il giocatore, esorta a ripetere l’operazione perché porta beneficio alla modalità di gioco che si intende mantenere, per evitare di far troppo rumore e attrarre così l’attenzione, le munizioni non saranno mai abbastanza (ricordate di depredare sempre le vostre vittime, animali o umane che siano).
Rise of the Tomb Raider è preciso in ogni minimo aspetto, è un accurato altalenarsi tra scene che spiegheranno la storia di questo capitolo, a sequenze al cardiopalma durante le quali il minimo errore si pagherà con la vita (e con il precedente checkpoint, fortunatamente caricato a tempo record, nda), un susseguirsi di enigmi non sempre complessi ma certamente stuzzicanti. Attenzione per il particolare, la ricchezza del panorama e i suoni di sottofondo (sopratutto quando si è immersi completamente nella natura) completano un lavoro molto complesso e svolto egregiamente. Nulla cambia nel sistema di miglioramento di Lara e delle sue abilità: i punti si conquistano con il passare del tempo (e delle missioni), sbloccherete una fitta mappa fatta di esperienza in ogni campo (sopravvivenza, abilità di caccia e combattimento), e sfocerà anche nell’abbigliamento e nelle missioni basate sulle carte spedizione (e il resto scopritelo voi).
Esclusiva temporanea per Xbox 360 e One, Rise of the Tomb Raider arriverà anche su PlayStation 4 e PC nel 2016. In vendita a partire dal prossimo 13 novembre, fa parte di quegli acquisti da non farsi mancare, soprattutto se anche voi fate parte di quelli che amano Lara Croft e sperano che questa fortunata serie di capitoli facenti parte del reboot continui a vincere facile.
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