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Due punto zero

Due punto zero

È quel giorno? , lo è. Le tradizioni e le promesse vanno mantenute, oggi si scrive e si pubblica per forza.
Sono già due, e potrei giurare di averti visto venire al mondo solo “una manciata di mesi fa” (così è se per manciata si iniziano a intendere poco più di 20), il tempo è sempre passato in fretta (tranne quando preghi di arrivare ai 18 anni per avere più libertà a tuo favore, le stesse che poco dopo ti si ritorceranno inevitabilmente contro 😏) ma quando una creatura è così piccola le cose cambiano talmente tanto rapidamente che quasi non ci si rende conto che non è più tuo papà o tua mamma a poterti dire di rimanere fermo e buono un attimo, tu fai già di testa tua, con il tuo carattere tutto pepe e la vitalità che un adulto spesso tende a dimenticare di avere avuto e vissuto alla tua stessa età.

Essere genitori è e sarà sempre il mestiere più difficile del mondo, si commettono errori continuamente e la paura di sbagliare ti fa compagnia manco fosse la voce della coscienza stile Armadillo di Zerocalcare, tutto si ragiona in maniera più lenta e differente, ci si va molto più “con i piedi di piombo“. Ci insegni e ci ricordi quanto la vita può essere bella e meriti di essere vissuta pienamente, riscoprendo quotidianamente cose che ormai diamo talmente tanto per scontate che quasi ci disturbano, ci fanno sbuffare, ci annoiano.

Ti va se provo a riepilogare come al solito qualche punto saliente che mi ha strappato un sorriso durante quest’ultimo anno trascorso insieme?
Dai, ci provo, anche se sono certo prima o poi non avrò più questa possibilità e mi verrà un po’ di nostalgia :-)

Due

Due sono le attivazioni involontarie che hai causato al robot aspirapolvere ormai mesi fa, sono bastate a crearti un’innocente fobia infantile che oggi ti fa girare al largo da quel povero elettrodomestico, salutandolo e mandandogli baci ogni volta che un tuo giocattolo ci finisce vicino come volessi tenerlo calmo e buono per evitare che ti “salti addosso“, saresti disposto a dire che quel gioco non ti è mai realmente piaciuto e lasciarlo lì fino a dimenticartene piuttosto che andarlo a recuperare, pregando me o la tua mamma di andarlo a prenderlo al posto tuo. Ogni tanto provi anche a fargli paura (non al giocattolo, al robot), ma non so quanto stia funzionando nella tua testa.

Due come gli episodi di Pets che ti ostini a voler rivedere ogni volta che stai poco bene o che sei un po’ giù di morale e vuoi “la tua coccola“. Capiamoci, io e tua mamma abbiamo adorato guardare Pets e Pets 2 appena usciti anni fa, ma immaginiamo che tra un po’ ci ritroveremo a doppiarlo live senza neanche la necessità di avere sotto mano le battute scritte. Per fortuna Illumination ha fatto un gran bel lavoro con ambo i titoli, così un sorriso ce lo strappano ogni volta che lo rivediamo insieme, con te che urli “pallina” per farci capire che vuoi vedere il primo e “bambino” per indicarci che vuoi vedere il due.

Due sono le lettere che compongono il “NO“, che da un anno all’altro è passato dall’essere “nostro” a essere tuo, con tanto di ditino che mima il gesto quando qualcosa non ti va bene (sul serio, o magari per partito preso e mandare in vacca qualsiasi cosa ci stiamo dicendo, ridendo subito dopo). Tenero talvolta, ossessivo in una marea di altri casi in cui vorremmo tu non lo usassi più, che facessi saltare fuori anche qualche “” per controbilanciare, e invece … 🙄😅

Due sono quei piedini che a mo’ di pinguino usi per correre via da noi, ridendo, cercando di non farti prendere, perché da quando hai imparato a camminare il mondo è un po più tuo, nonostante tu non perda occasione per ricordarci che sei il piccolino di casa e che quindi prenderti in braccio è prima di tutto “un dovere“, poi un piacere, perché vuoi incamerare tutto l’affetto e le coccole possibili che spettano a questa età.

Ora però, prima di chiudere, voglio dedicare un “due” anche a una voce in particolare che non riguarda direttamente te e la tua crescita, ma che impatta certamente noi come genitori (ma non solo): Due sono gli anni durante i quali ci siamo resi conto di quanti impedimenti, marciapiedi, fasciatoi e spazi vengano costantemente ignorati, non calcolati o peggio abusati, gli stessi che quindi mancheranno nel momento del bisogno, e che ogni genitore rimpiangerà inventandosi modi creativi per riuscire a raggiungere comunque l’obiettivo. Dovremmo tutti, ma proprio tutti, farci un esame di coscienza e comprendere che il mondo non è fatto solo per normodotati e gente in grado di arrangiarsi, che se qualcosa esiste per un determinato scopo bisogna far sì che possa assolverlo quello scopo, non impedirglielo (e sì, sto pensando in particolare a tutte quelle strisce pedonali, parcheggi e accessi marciapiede presi d’assalto da incivili che non pensano a niente oltre loro).

Scusa la digressione piccolo mio, oggi è il tuo compleanno e io non posso far altro che mandarti un grande abbraccio virtuale oltre a quello che ti ho dato fisicamente stamane quando ti sono venuto a svegliare. Ora avanti tutta, molto altro ci aspetta!

#LoveYou ❤️

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