Dicono che tre sia il numero perfetto.
Tre sono gli anni che sono serviti prima che io riuscissi a convincere tua madre che farci dare una mano da quei professionisti, che non finiremo mai di ringraziare abbastanza, poteva essere la giusta via da percorrere, senza vergogna alcuna, senza guardarci mai indietro, con il cuore già oltre l’ostacolo e l’intenzione di non avere quel rimorso del non averci provato. Tre sono (tra una manciata di ore all’incirca) le tue settimane di vita durante le quali stiamo imparando a conoscerci, a comprendere le tue esigenze, i tuoi pianti, le tue lamentele, i tuoi sorrisi, le tue espressioni. Tre sono quelle ore di sonno che grosso modo ti separano tra una poppata e l’altra, anche se di tanto in tanto te ne freghi di quell’orologio, ti svegli e pretendi che la colazione, il pranzo o la cena (ma anche gli spuntini notturni) ti vengano serviti nel più breve tempo possibile.
Tre è il numero di componenti di questa famiglia oggi, non hai idea di quanto io e tua mamma ti abbiamo desiderato, cercato, infine trovato a metà tra dolore (quello di mamma, perché hai fatto un po’ di danni fortunatamente tutti rimessi a posto rapidamente), gioia (di entrambi) e paura (di certo la mia). In 35 anni di vita non ho ancora del tutto imparato come si fa a “fare il figlio” rendendo davvero orgogliosi mamma e papà, non sai quante volte avrei dovuto dire “ti voglio bene” o “grazie” e non l’ho fatto dandolo per scontato. Ora l’imminente festa del papà riguarderà anche me, ancora fatico a rendermene conto, mi sembra di vivere in un sogno (di quelli belli), e tutta la fatica e le ore di sonno perse vengono puntualmente dimenticate come se nulla fosse, la priorità in un solo colpo sei diventata tu.
Benvenuto in questo strano mondo figlio mio. Cercherò di fare tutto il possibile affinché tu possa vivere sereno e con il tuo papà al fianco ogni volta che ne avrai bisogno.
Perdonami se non riuscirò sempre a darti la risposta corretta e se spesso fallirò, cresceremo e impareremo insieme io e te, farò di ogni errore un insegnamento prezioso. Quello che posso assicurarti è che mi impegnerò con tutte le mie forze affinché non debba mai mancarti nulla, affinché tu possa esaudire i tuoi desideri e realizzare i tuoi sogni, tutto questo servirà perché io capisca realmente la fatica, l’ansia, la preoccupazione ma soprattutto la gioia di darsi ogni giorno a un miracolo della vita che fortunatamente è arrivato tra le braccia mie e della tua mamma, voglio poterti dire – un domani – che gli insegnamenti di tuo nonno per me sono stati preziosi (tanto preziosi) per poter crescere il giovane uomo che sarai.
E per quanto riguarda me, beh, tornerò quanto prima a scrivere sul blog e occuparmi di quei progetti messi in standby per “cause di forza maggiore“, ci vorrà solo un attimo ancora di tempo, sto prendendo le misure ;-)
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Milano Real Life (MRL)
È il nome di una raccolta di articoli pubblicati sul mio blog che raccontano la vita di un "perfetto nessuno" che ha deciso di spostare abitudini e quotidianità in una differente città rispetto a quella di origine.
Alla scoperta del caotico capoluogo lombardo mai tanto amato e odiato allo stesso tempo, per chi è nato qui e ancora oggi continua a viverci per volere o necessità, per le centinaia di persone che vengono da fuori e vedono Milano come una piacevole alternativa o una costrizione imposta dalla propria vita studentesca o lavorativa.
La rubrica di approfondimento alla quale però non bisogna fare l'abitudine, non siamo mica così affidabili da queste parti!
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