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È possibile farsi sostenere online?

La domanda che non ha risposta, non una almeno. Chi decide oggi di aprire un blog, o magari un canale YouTube, sceglie di scendere in campo con le proprie competenze (e/o la propria faccia), provando a ritagliarsi una fetta di pubblico che nel corso dei giorni e delle pubblicazioni lo seguirà, con la speranza che quella fetta possa crescere rapidamente, stabilizzandosi più in là possibile, ottenendo così maggiore audience e feedback che aiutano (inutile negarlo) a crescere e migliorare (pur se non sempre costruttivamente).

Chiaramente ci si arriva a chiedere: è solo spesa? Ci rimetto di tasca mia? Io posso solo dirti la mia, basandomi sui tanti anni di esistenza di questo blog, e prima di lui anche di altri.

Prima di Gioxx’s Wall era GxWare, prima di GxWare era semplicemente un nickname riservato su chissà quale servizio di hosting gratuito, e gli anni cominciano a farsi sentire parecchio se consideri che sommando tra loro questi fattori si arriva a superare i 20 anni di attività online. Avevo da poco abbandonato le scuole medie quando decisi di mettere in piedi le prime quattro schifezze inguardabili realizzate con Microsoft FrontPage (dapprima, poi modificate a mano per renderle un pelo più appetibili non appena ne ho avuto le capacità, solo perché non volevo affidarmi a Dreamweaver), mi ero stancato di essere solo visitatore.

Di acqua sotto ai ponti ne è passata tanta e, per esperienza personale, la raccolta fondi non forzata (quella che non ti viene ricordata in maniera invasiva) non è una via certa verso un sostentamento (anche minimo) delle tue attività e dei tuoi acquisti (quelli fatti a fini di studio e realizzazione degli articoli). Inutile negare che qualcuno in questi anni mi ha offerto una birra (virtuale, tramite donazione), un caffè o –per chi non voleva metterci del denaro diretto– pensieri, gadget, roba assolutamente gradita e che in alcuni casi porto ancora oggi con me (fatico a ricordare chi mi ha regalato anni fa una splendida maglietta che ancora uso e adoro durante il cambio di stagione tra “non troppo freddo e non troppo caldo“), ma mai abbastanza per coprire quelle spese vive con le quali si ha a che fare per mantenere tutto online e disponibile per chiunque passi (per abitudine o per caso).

Ultimamente ho cominciato a giocare anche con alcuni nuovi strumenti, provo a parlartene brevemente, raccogliendo (se ti va) anche tuoi pareri in merito, sia che tu li abbia usati in passato come “creatore” (colui che è da sostenere), sia se hai “fatto parte del pubblico” (chi sostiene).

Patreon

Patreon è una piattaforma Internet che permette ai creatori di contenuti di realizzare il proprio servizio di contenuti con sottoscrizione. È diffuso tra i produttori video di YouTube, artisti web, scrittori, autori di podcast, musicisti e altre categorie di utenti che necessitino di pubblicare regolarmente propri contenuti on line. Permette agli artisti di ricevere direttamente i finanziamenti dai propri fan definiti patrons (“patroni”, “benefattori”). Questi possono finanziare in maniera continuativa e regolare o su singola opera. La società è nata da un’idea del musicista Jack Conte e dello sviluppatore Sam Yam nel 2013, e ha sede a San Francisco.

it.wikipedia.org/wiki/Patreon

Ho deciso di creare un account Patreon dopo averne visti tanti altri attivi in giro, mi incuriosiva e ho deciso di provare a creare una pagina che potesse raccogliere alcuni papabili obiettivi del blog, includendo –quando possibile– aggiornamenti per coloro che sono già presenti sul noto sito web e che preferiscono ricevere gli aggiornamenti tramite feed Patreon. Il funzionamento è estremamente semplice, e prevede che gli utenti inizino a sostenere uno o più creatori di contenuti tramite un pagamento mensile di una quota che può essere stabilita dal creatore di contenuti stesso. Inutile dire che cercare di ottenere da subito grandi quote è fuori di discussione, ed è sempre bene lasciare la possibilità di un sostentamento dal peso molto ridotto sulla tasca del proprio budget mensile.

Ho deciso di creare due obiettivi principali per il blog, di cui uno è quello che in ogni caso cerco di fare grazie ai tuoi commenti e alle tue idee, cioè ricercare e sviluppare articoli che possano attrarre la tua attenzione, che possano tornarti utili, che possano aiutarti nella quotidianità tecnologica che ti ritrovi ad affrontare (per lavoro, per passione o per “democratica decisione” di un genitore che crede che tu sia sempre il mago dei PC):

Per raggiungere gli obiettivi, ho deciso di creare queste quote:

Riguardo l’argomento commissioni e spese da sostenere, ti consiglio la lettura di un articolo pubblicato da un altro creatore (Free Playing), in seguito a un cambio di regole stabilito proprio da Patreon a fine del 2017: patreon.com/posts/nuove-regole-su-15813276.

Credo che questo sia anche il momento giusto per ringraziare Andrea, primo a volersi aggiungere alla quota del caffè mensile, è pur sempre un buon auspicio!

Passa a trovarmi all’indirizzo patreon.com/gioxx! :-)

PayPal

Difficile pensare che tu non lo conosca, considerando che si tratta di uno dei metodi di pagamento forse più conosciuti sulla faccia della Terra. PayPal è nato per altri motivi, vero, ma integra al suo interno un sistema di donazione che può essere facilmente utilizzato da tutti (dove quel tutti corrisponde al bacino utenti che ha almeno un account registrato sul servizio, chiaro). PayPal.me è quella pagina web essenziale, gateway per passaggio di denaro immediato e senza la necessità di istruzioni molto dettagliate.

Non ci sono “goal“, non ci sono quote, c’è la totale libertà da parte dell’utente di sostenere il lavoro fatto, in passato è stato il metodo scelto da qualche lettore per offrirmi una birra virtuale, un ringraziamento sempre apprezzato.

Nell’impostazione “Amici e familiari“, è gratuito per i tuoi amici e familiari inviarti denaro in euro all’interno dell’Unione europea, se usano il saldo PayPal o un conto bancario. Diversa la questione se si sceglie di utilizzare una carta di credito, ti rimando alle domande frequenti per capire qualcosa in più su commissioni e spese da sostenere.

Passa a trovarmi all’indirizzo paypal.me/gioxx! :-)

Buy me a coffee

Una ventata d’aria fresca in mezzo ai colossi intoccabili. Buy Me a Coffee è un sito web semplice, alla stregua di PayPal.me, per offrire un caffè al creatore di contenuti che preferisci. È tutto maledettamente semplice, dovrai esclusivamente scegliere di offrire uno, tre o cinque caffè (rispettivamente 3, 9 e 15 dollari), “one-shot“, vale solo per quello sparo singolo che potrai certamente ripetere ogni volta che vorrai, ma che in nessuna maniera ti legherà a qualcosa di schedulato e ripetitivo a cadenza regolare nel tempo.

Ho registrato la mia pagina personale e ricevuto in maniera anonima un caffè (grazie), anche qui –come in Patreon– potrai pubblicare aggiornamenti di stato per tenere aggiornati coloro che –iscritti al medesimo servizio– decideranno di seguirti come fosse un qualsiasi feed.

Passa a trovarmi all’indirizzo buymeacoffee.com/gioxx! :-)

Last but not least: Amazon

Sì perché se c’è un metodo per sostenere i creatori di contenuti che nulla costa a te, quello è proprio Amazon. Il colosso dell’e-commerce conquista e regna pressoché sovrano sul web di oggi, partner affidabile e per certi versi insostituibile per tutti coloro che necessitano di acquistare il prossimo gadget tecnologico o ciò che più banalmente serve in cucina, a casa. Amazon si è costruito negli anni una posizione difficilmente sostituibile, e con il suo abbonamento Prime consente in alcuni casi (in diverse città) di fruire di consegne entro due ore dall’ordine.

Ogni volta che ti parlo di prodotti nelle mie recensioni, tendo a proporti collegamenti verso Amazon che integrano il codice referral, il quale permetterà di guadagnare delle piccole commissioni sulla vendita andata a buon fine. Questo non altera in nessun caso il prezzo finale dell’oggetto che stai acquistando, è una transazione che avviene tra il sottoscritto e Amazon, per questo motivo è la forma di ringraziamento e sostentamento forse più conveniente e comoda per chiunque. Potresti pensare di sostituire il tuo segnalibro con quello che integra già il referral così da darlo per scontato per ogni tuo acquisto da postazione fissa o mobile!

Fai i tuoi acquisti partendo da questo collegamento: spendi.li/gioxx/me :-)

In conclusione

Tanti i metodi disponibili, forse poca l’intenzione di far sentire il proprio contributo quando leggi o usi qualcosa di creato apposta per renderti la vita più semplice, risolvere problemi che avrebbero richiesto molto più tempo o uso di risorse esterne (anche a pagamento), ci sono articoli scritti anni fa e che ancora oggi riscuotono un grande successo (e relativi ringraziamenti, mi viene da pensare a questo solo per fare un esempio), c’è (da sempre, non solo in questo mio specifico caso, ci mancherebbe) una sommaria convinzione che tutto ciò che c’è online sia e debba rimanere gratuito, che si possa ottenere con due clic e via, senza capire bene cosa c’è dietro.

Da circa un ventennio io metto a budget quelle che sono le spese per tenere in piedi questo blog e gli altri siti web che ci gravitano intorno, lo spazio in Cloud che –tra le varie– serve a tenere disponibili h24 file richiamati negli articoli e nei programmi distribuiti in giro, lo faccio molto più che volentieri e per quella grande passione che continuo a nutrire per questo ambito, per il mio modo di essere e di vedere la tecnologia, per il mio lavoro (quello vero, quello stipendiato). Per tutto il resto, e per il futuro non ancora scritto, credo di essere assolutamente d’accordo con quanto scritto da Emanuele qualche giorno fa.

E tu? Cosa ne pensi? Ti piace scrivere online? Hai un blog? Un canale YouTube? Chi sostiene le spese? Che metodi di sostentamento hai usato o continui a usare per raccogliere le donazioni dei tuoi lettori? Pensi che sia giusto limitare la tua creatività e la diffusione dei contenuti offrendoli ai lettori interessati a versare una quota per ciò che crei?

L’area commenti è a tua totale disposizione per discuterne insieme :-)


immagine di copertina: unsplash.com / author: Fabian Blank

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