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La settimana di: Amazon e Cambridge Analytica

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Volevo farlo già la scorsa settimana, ma poi non mi è riuscito. Qualcuno forse se lo ricorderà: tanti anni fa ero solito raccogliere delle letture alle quali dare un’occhiata durante il weekend, abitudine poi persa nel corso del tempo. Ammesso che ci siano notizie degne di nota e compatibilmente con il mio sempre poco tempo libero, vorrei riprendere quell’abitudine per parlare delle cose più interessanti accadute nell’arco della settimana, proponendoti riferimenti ai quali dare un’occhiata perché meritevoli di attenzione (valutazione chiaramente soggettiva, quindi non condivisibile!).

#LaSettimanaDi è dedicata ad Amazon e Cambridge Analytica.

Amazon Prime

Gentile Cliente Prime,
Ti ringraziamo di essere un fedele cliente Amazon Prime.

Ti contattiamo per informarti di un imminente cambiamento al tuo abbonamento.
Il prezzo dell’abbonamento annuale aumenterà a EUR 36/anno (equivalente a EUR 3/mese) a partire dal 4 aprile 2018 per le nuove iscrizioni e, per dare notifica del cambiamento con adeguato anticipo, a partire dal 4 maggio 2018 per i clienti già iscritti. Il nuovo prezzo verrà applicato a partire dal tuo prossimo rinnovo in data 15 novembre 2018.

Le tue preferenze di rinnovo automatico dell’abbonamento rimangono invariate. Puoi scegliere di ricevere un promemoria via email prima della tua prossima data di pagamento o cancellare l’abbonamento quando vuoi. Puoi gestire il tuo abbonamento ad Amazon Prime da “Il mio account”.

Amazon Prime è una combinazione unica di benefici su spedizioni, shopping e intrattenimento, e continueremo ad investire per aumentarne ancora di più il valore per i clienti. L’abbonamento ti offre spedizioni illimitate in 1 giorno su oltre 2 milioni di prodotti e in 2-3 giorni su molti altri milioni. Continueremo ad aggiungere nuovi titoli alla selezione di Prime Video, incluse serie TV esclusive come McMafia, Philip K. Dick’s Electric Dreams e The Marvelous Mrs. Maisel. I clienti Amazon Prime beneficiano inoltre di Prime Photos, che offre spazio di archiviazione illimitato per conservare tutti i tuoi ricordi, e dell’accesso anticipato alle Offerte lampo, che ti permette di acquistare le tue offerte preferite con 30 minuti di anticipo. Puoi trovare la lista completa di tutti i benefici alla pagina Amazon.it/Prime.

Cordiali saluti,
Il Team Amazon Prime

Cosa fare quindi? Conviene ancora? Non c’è una risposta che possa andare bene a tutti i clienti Prime di oggi. Amazon non è brutto e cattivo per partito preso, e l’aumento era tutto sommato annunciato da tempo, o per lo meno ce lo si poteva aspettare considerando i prezzi che puoi trovare a listino per un abbonamento di pari livello nelle altre nazioni (ne ha parlato Luca qui, per renderti la vita più facile).

Io posso limitarmi a dire la mia, riportando il pensiero che ho già espresso nel corso della giornata dell’annuncio insieme agli amici, nella più classica delle formule “da bar“: dopo anni di sapiente costruzione e modellazione del mercato (non senza perdite economiche sopportate dai bilanci di altre sedi del colosso di Bezos, nda), Amazon ci ha fatto capire le sue potenzialità e la comodità di una consegna nell’arco di poche ore (su Milano) o nel corso della giornata lavorativa successiva all’ordine (e qui si infila anche la consegna al sabato), creando una nuova esigenza che fino a qualche tempo prima nessuno di noi aveva. Eravamo disposti ad attendere qualche giorno perché un prodotto ordinato arrivasse, tempi ben dilatati considerando l’epoca eBay o quella (questa esiste ancora oggi) del materiale importato da Cina e Giappone. Ai vantaggi già riportati dovrai aggiungere un servizio di assistenza clienti pressoché impeccabile (salvo qualche raro caso isolato), una garanzia sull’acquistato che dura due anni e durante la quale si può quasi sempre arrivare a ottenere il rimborso o la sostituzione completa del prodotto in caso di difetto (non procurato da te) e sconti / estensioni dell’abbonamento Prime in caso di mancata consegna nei tempi prestabiliti o –peggio– per un pacchetto perso nel tragitto.

Puoi accorpare più prodotti insieme raggiungendo la quota minima per evitare di pagare le spese di spedizione? Puoi attendere 48 ore per una consegna? Hai un monte ordini totale che non arriva alle 10 unità nell’arco dell’anno? Sono tutte domande (e relativi numeri alla mano) che dovrai porti.

Considera che una spedizione fuori dal programma Prime richiede 5,99€ (se non si raggiunge la quota minima per abbattere questo costo) e impiega 48 ore per raggiungerti. 36€ spalmati su 12 mesi equivalgono a circa 6 spedizioni, vuol dire almeno 6 prodotti ordinati singolarmente e consegnati nell’arco delle due giornate successive. Se in quelle 6 spedizioni sei capace di accorpare più prodotti, è chiaramente una cosa positiva perché potresti abbattere i 5,99€ richiesti (ma continueresti ad aspettare 48 ore per ottenere l’acquisto), diversamente supereresti invece la cifra richiesta per l’abbonamento, rendendo quindi il gesto della cancellazione dell’iscrizione molto stupido. L’asticella del commercio online è stata alzata, inutile negarlo, e riportarla dov’era prima può non essere così semplice per l’organismo ormai abituatosi ad avere il meglio in poco tempo.

Nota: in tutto questo non ho mai parlato dei servizi accessori (Prime Video, Prime Photos, Twitch Prime, ecc.), perché per me il core business di Amazon resta la vendita, la consegna e l’assistenza (pre e post) al cliente, tutto il resto è solo contorno che –volendo– si potrebbe anche fatturare a parte, togliendolo all’abbonamento Prime “nudo e crudo“. Se poi tu fai parte dei “fortunati” utenti con scadenza dell’abbonamento Prime prima del 4 maggio prossimo, non devi neanche pensarci, il rinnovo a 19,99€ durerà un anno ancora (sei a posto fino al 2019).

Da che parte della barricata ti schieri? Se sei una brutta persona come il sottoscritto, troverai molto divertenti (al limite del compassionevole) buona parte dei commenti all’articolo di DDay (uno dei primi che ha parlato dell’aumento, almeno in Italia).

Cambridge Analytica

Faccenda certamente spinosa e che lascia ampio spazio a fazioni di pensiero con le quali non ho alcuna voglia di confrontarmi (si finirebbe probabilmente in sterili flame con vicolo cieco all’orizzonte). Io una mia idea ce l’ho, e sono abbastanza d’accordo con quanto affermato da Matteo (video) e da Azael (articolo al seguito) in un pezzo che è un’evidente e spensierata analisi fondata sulla risata a mezzi denti, senza mandare sotto sforzo quella materia grigia che occorre invece metterci quando si parla di argomenti che analizzano la sicurezza e la privacy dei dati altrui.

https://medium.com/@azael/dati-personali-e-altre-cazzate-che-vi-hanno-rubato-5bba724f9e43

Il ragionamento di base è sempre lo stesso. I tuoi dati devono essere custoditi più o meno gelosamente in base all’interlocutore che hai dall’altra parte del monitor (fisico o virtuale, singolo o gruppo che sia), e più in generale bisognerebbe ricordarsi che Facebook non è alienamento dalla realtà che ci circonda, non è un esclusivo mondo virtuale distaccato dalla vita di tutti i giorni. In strada non risponderesti (probabilmente) al primo pirla che ti chiede dettagli riguardo la tua vita privata, gli amici, le preferenze di genere, sesso, politica, religione o chissà cos’altro, perché pensi che su Facebook invece questo vada fatto? Davvero vuoi conoscere il tuo nome nelle precedenti tre vite o il tuo possibile destino nel caso in cui tu fossi stato vampiro?

Usa la testa, usiamola tutti, sempre e comunque, che a fare i leoni da tastiera nessuno può davvero guadagnarci.

Oggi mi trovi al MERGE-it di Torino. Se vuoi, passa a prendere un caffè, sarò nell’aula dedicata a Mozilla Italia.

Buon fine settimana!

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