Obiettivo di un’estate ormai passata: 3 libri. Che se a te sembra poco (e posso capirlo), a me invece, con due figli e una moglie a cui dar giustamente retta, in poco meno di un paio di settimane di ferie a disposizione, son sembrati sufficienti, salvo poi scoprire che sarei stato capace di leggermene certamente un quarto.
Bernardo Caprotti: Falce e carrello (nuova edizione Marsilio, collana Specchi), Gerry Scotti: Quella volta (Rizzoli), Alberto Dellai: Cose che ai maschi nessuno dice (Feltrinelli, collana Up). Si tratta di libri profondamente diversi tra loro, che ho però voluto “mescolare“, ottenendo un buonissimo risultato.
Nessuno dei tre ha costituito una lettura troppo complicata o lunga, fermo restando che quello a cui dare maggiore retta, meno rumore di fondo per meglio comprendere il messaggio che l’autore voleva trasmettere al lettore (anche come spunto riflessione e confronto con la propria quotidianità da padre e – principalmente – da uomo), è stato sicuramente quello di Dellai. Quanto invece scritto da Caprotti ha catturato la mia attenzione in un continuo crescendo, attenzione che ha incontrato un ostacolo solo ed esclusivamente nel momento in cui sono arrivato a quei pezzi scritti da chi Caprotti doveva ricordarlo e farlo conoscere a chi non ha mai avuto occasione di incrociare la sua esistenza (che – a leggere il libro – è stata assai piena e certamente interessante per molti aspetti).
Se il libro di Caprotti sento di volerlo promuovere a pieni voti (seppur mi riservo di leggere appena possibile quello scritto dal figlio, evidentemente una seconda campana che merita di essere ascoltata, letta), quello di Dellai “arriva dopo“, deve decantare, scavare in profondità e scatenare quell’esame di coscienza inevitabile (e forse voluto dallo stesso autore).
Poi c’è Gerry. Ho iniziato questo viaggio al mattino e l’ho terminato nel primo pomeriggio, non molto più tardi dell’orario del pisolo pomeridiano dei bambini, ne ho evidentemente approfittato ed è scivolato come acqua fresca, e non uso questa espressione in maniera dispregiativa, tutt’altro. Lettura più che leggera, un tuffo nel passato, un diario, una passeggiata in periodi storici che, pur raccontando eventi che hanno anagraficamente venti anni e più rispetto a me, hanno fatto comunque parte della mia esistenza fino a oggi. Alcuni appresi nel corso degli studi, altri vissuti sulla mia pelle. Ammetto di aver sentito talvolta un brividino lungo la schiena, e di aver accennato un sorriso malcelato a malapena da baffi a barba incolta. Gerry si lascia leggere davvero bene, è come sentirlo parlare, sembra quasi di conoscerlo da sempre, a me il libro è piaciuto tanto, e non vedo l’ora di procurarmi la precedente pubblicazione per completare il quadro.
Posso ritenermi soddisfatto. Ho ancora un discreto backlog da recuperare sul comodino e non so quando riuscirò ad azzerarlo, un po’ come le pubblicazioni qui sul blog, mi prenderei a ceffoni, ma riesco a scrivere solo in ‘seconda serata‘ per avere un po’ di tranquillità e capacità di lasciar ticchettare le dita sulla tastiera per puro piacere personale. Ho tanto da raccontare e poco tempo per farlo, mi viene un po’ da piangere, ma tant’è.
Ti lascio qui di seguito i consigli per gli acquisti, magari ti va di darmi retta e leggere anche tu queste buone pubblicazioni:
Extra
Solo perché non ne avevo scritto. Nel corso dell’estate 2024 (quindi sì, andiamo un bel po’ indietro) avevo avuto modo di leggere il libro di Repetto (Non ho ucciso l’Uomo Ragno, Mondadori) dedicato alla sua vita, all’amicizia con Max Pezzali, alla fantastica parentesi del progetto 883 e all’allontanamento dalla stessa. Un libro che mi è piaciuto davvero tantissimo e che ho letto molto rapidamente grazie a un modo di scrivere che cattura certamente l’attenzione e ti invoglia a pensare “ancora una pagina, poi basta“.
Te ne parlo perché, magari non lo sai, tra non molto tempo (a cavallo tra fine ottobre e gli inizi di novembre, se la memoria non inganna) Magazzini Salani rispolvererà “I cowboy non mollano mai” (magazzinisalani.it/catalogo/i-cowboy-non-mollano-mai-autobiografia-9791259576958), che poi è quell’autobiografia di Max Pezzali che credo sia stata messa in commercio già nel 2013 (ubiklibri.it/book-9788876384974-i-cowboy-non-mollano-mai-la-mia-storia.html), o magari si tratta di un “aggiornamento“, magari chiedo e torno qui a modificare l’articolo :-)
E tu, cosa hai letto di recente? Fammelo sapere nei commenti, prendere spunto è sempre cosa buona e giusta.
#KeepItSimple
Immagine di copertina Jievani Weerasinghe on Unsplash
Milano Real Life (MRL)
È il nome di una raccolta di articoli pubblicati sul mio blog, raccontano la vita di un "perfetto nessuno" che ha deciso di spostare abitudini e quotidianità in una differente città rispetto a quella di origine.
Alla scoperta della caotica capitale lombarda mai tanto amata e odiata allo stesso tempo, per chi è nato qui e ancora oggi continua a viverci per volere o necessità, per le centinaia di persone che invece vengono da fuori e vedono Milano come una piacevole alternativa o una costrizione imposta dalla propria vita lavorativa.
La rubrica "leggera" di approfondimento alla quale però non fare l'abitudine, non siamo mica così affidabili da queste parti!
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