Del nome del file troppo lungo ne avevamo già parlato in passato, se ben ricordate. Un problema che però non sempre può essere risolto tramite un trucco come quello utilizzato tempo addietro, che deve necessariamente permettere di spostare quei file altrimenti intoccabili, soprattutto quando si tratta di dati aziendali.
È successo esattamente questo. Una manciata di file persi (eliminati dall’utente, ndr) in una precisa cartella, alcuni file impossibili da recuperare dalla funzione “Versioni Precedenti” di Windows perché contenenti troppi caratteri nel loro nome o troppe cartelle una dentro l’altra prima di arrivare al termine. Se ne può uscire, ecco come.
Non è banale, in realtà l’operazione è assolutamente delicata e necessita della massima attenzione. Un primo passaggio permetterà di individuare il giusto percorso della cartella del backup “shadow” di Windows. La seconda di recuperare i file copiandoli nella giusta posizione tramite Robocopy, piccola utility gratuita che quelli del mestiere conoscono molto bene. Quest’ultimo, in barba alle limitazioni imposte dal sistema, ignora bellamente il limite di caratteri di NTFS e permette la copia o lo spostamento di file e cartelle a prescindere dalla quantità di caratteri contenuti in esse.
La giusta cartella
È tutta una questione di posizione. Robocopy è in grado di leggere anche i sassi (e fonderli sulle montagne), basta passargli i giusti parametri. Quando andiamo a fare clic con il tasto destro / Proprietà / Versioni precedenti su una qualsiasi cartella (di un fileserver, ndr), questa restituirà la possibilità di visualizzare copie antecedenti all’accaduto (se opportunamente configurata):
Facendo clic su Apri in corrispondenza di una versione della stessa cartella, si supporrà che l’indirizzo della stessa sia quello in testa (nella barra URL):
Niente di più errato. Provando infatti a esplorare la cartella si otterrà un errore (lanciandola ad esempio da Start / Esegui). Per ottenere la giusta posizione della cartella padre (quindi anche della figlia) basterà fare clic con il tasto destro in una parte libera della finestra appena aperta e fare clic su Proprietà:
A questo punto capite voi stessi che aggiungendo a fondo path (comprensivo del @GMT-eccetera) un “\CARTELLAFIGLIA” riuscirete nell’intento di esplorare la copia di backup creata da Windows, quindi di lavorarla tramite Robocopy.
Copia dei file
Se dovete recuperare tutto il contenuto della cartella contenuto nel backup (ciò che ho dovuto fare io e che vi riporto in questo articolo) vi basterà quindi richiamare Robocopy con i giusti parametri, /E (Copy Subfolders, including Empty Subfolders) e /COPYALL (Copy ALL file info), parametri che fanno parte di un set ben più nutrito disponibile su ss64.com/nt/robocopy.html.
In pratica il comando finale sarà molto simile a questo:
Robocopy.exe \\SERVER\CARTELLAPADRE\@GMT-2015.09.08-13.00.00\CARTELLAFIGLIA \\SERVER\CARTELLAPADRE\CARTELLAFIGLIA /E /COPYALL
Per raggiungere lo scopo mi è tornato estremamente utile questo riferimento su ServerFault, pur evitando la mappatura della cartella di backup tramite unità locale: serverfault.com/questions/285997/unable-to-restore-from-shadow-copy-due-to-long-filename?answertab=votes#tab-top. Il problema è rientrato, i file sono stati recuperati e l’utente è chiaramente contento (e io pure, dopo aver sudato sette camicie).
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