Ciao Enea, di te ne hanno sentito parlare proprio tutti, così piccolo ma già così famoso.
Io non sapevo chi tu fossi fino a quando ho conosciuto la tua storia (o almeno quella che ci è stata raccontata) tramite i tanti, troppi giornali e mezzi di comunicazione di massa che sono un po’ l’esatto opposto di ciò che la tua mamma ha cercato per te, per il tuo futuro, per il tuo bene.
La tua vita è già partita in salita, venuto al mondo e usato come bandiera contro una mamma biologica che ha deciso di affidarti alle cure di qualcuno che saprà amarti, coccolarti, accompagnarti nel tuo futuro mano nella mano, un compito assai gravoso per chiunque, per un genitore ancora di più, perché quando lo si diventa si instillano dentro l’anima tante di quelle paure, ansie e preoccupazioni di sbagliare che inizierai a vedere con occhi diversi tutto ciò che fino a quel momento ti aveva messo in difficoltà, abbassando di molto la tua iniziale valutazione.
Sì, ho scritto affidarti e non abbandonarti, perché la tua mamma ha fatto un gesto estremamente responsabile e giusto oltre che difficile e struggente al solo pensiero: ti ha affidato prima di tutto a una struttura che non ti ha fatto mancare nulla, non ti ha certo lasciato in un cassonetto come troppo spesso ancora accade oggi. Nessuno le ha chiesto il perché di questo gesto, tanti lo hanno provato a immaginare e farne “certezza“, senza rendersi conto che questa informazione che solo lei può conoscere è riservata e tale deve rimanere, poter intraprendere questa strada nell’anonimato vuol dire questo, e tale deve rimanere per il futuro e per il bene di altre vite e casi come il tuo.
La tua mamma si è ritrovata incolpevolmente al centro di una bufera mediatica che – a mio parere – non meritava. Ti ha messo al mondo e non ti ha fatto del male, è questo secondo me il punto chiave che probabilmente è sfuggito. Quasi certamente tu non ne avrai memoria alcuna in futuro, eppure quel “sesto senso” forse ti farà scoprire che lì fuori c’è un cuore che batte forte per te, un cuore in più rispetto a quelli che battono nel petto di coloro che chiamerai mamma e papà. Sarà soltanto una loro decisione, sapranno cosa fare, se e quando raccontarti la verità, dirti che sei nato grazie al sacrificio di una donna che poi – per un motivo che non è dato sapere (e che nessuno dovrebbe mai chiedere) – ha scelto di affidarti alle cure di chi avrebbe potuto forse fare meglio di lei.
Vedi Enea, noi uomini siamo sempre pronti a giudicare, a puntare il dito, a dire la nostra pontificando in merito a qualsiasi argomento, decisione, pensiero altrui. Siamo figli del libero arbitrio e della democrazia, del diritto di parola e di pensiero, siamo liberi sì, ma anche un po’ (tanto) parassiti su una Terra che ci ha accolto e dato tutto, ma che non ci ha impedito di volere sempre di più, di sfogare sul prossimo la nostra frustrazione, di urlare al mondo quanto la nostra storia meriti più attenzione di quella del nostro vicino di banco, del ricco, del povero, del nero, del bianco, di chi viene additato come “diverso” ma che sotto la pelle è proprio identico a noi.
No, la tua mamma non voleva niente di tutto questo per te. La tua mamma non ha nulla che non vada, siamo noi quelli sbagliati, siamo noi che anziché festeggiare per quanto accaduto ci lamentiamo perché vogliamo far ragionare e tornare sui suoi passi una persona che – liberamente – ha scelto questo per te. Ha scelto il futuro, ha scelto il tuo bene anche se questo forse non ti sarà molto chiaro inizialmente, tutt’altro, lo userai forse come motivo di disprezzo, d’odio, di rancore. Eppure pensaci Enea, sarebbe potuta finire diversamente, sarebbe potuta finire nel peggiore dei modi.
Invece sei al mondo insieme a noi piccola splendida creatura, è per questo che dobbiamo essere grati.
Spero che tu starai bene, ti auguro tutto il meglio per la tua crescita e – credimi – vorrei poterti solo abbracciare forte e farti capire che non ragioniamo davvero tutti alla stessa maniera, che la speranza esiste, che il “fuori dal coro” esiste, che le voci che urlano contro sono tante ma non sono forse quelle più numerose.
Stai vicino alla tua mamma e al tuo papà, perché anche se non scorre il loro sangue nelle tue vene questo non vuol dire che non ti possano amare come tu fossi la vita più preziosa al mondo. Sarai un pezzo del loro cuore e del loro presente e futuro, sarai motivo di ansia e preoccupazione, fa parte di questa grande ruota che non smette mai di girare, forse lo capirai un giorno, io te lo auguro.
Corri Enea, corri veloce.
Divertiti, cadi, rialzati e impara, il futuro è il tuo.
#StaySafe
Immagine di copertina: Adnkronos
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