E’ uno degli ultimi giocattoli presentati da SONY allo scorso IFA di Berlino e può tornare comodo a chi vuole realizzare fotografie o video con un’ottica migliore rispetto a quella tipicamente messa a disposizione dal proprio telefono. Sto parlando di Cyber-shot DSC-QX10, più comunemente conosciuta come “Sony QX10″, protagonista dell’articolo di oggi e del mio banco prova dopo un lungo periodo di prova e di riflessioni varie.
Capiamoci subito: non si tratta di una vera macchina fotografica (e questo lo avevate certamente intuito in completa autonomia) e no, non potrà certo sostituire la scelta di una buona compatta o di una reflex, può semplicemente farvi sentire immensamente più figo all’interno del vostro gruppo e batte a mani basse ogni accessorio “finto-professionale” che promette di fare miracoli e far diventare la fotocamera di un iPhone (seppur buona) un’autentica attrezzatura da scatto in studio (ecco si, ricordate di prendere la carrozza entro mezzanotte).
Di cosa stiamo parlando
Sensore da 1/2.3 “Exmor R” CMOS con aspect ratio 4:3, circa 19 Megapixel, SONY G Lens con un f = 4.45-44.5mm per le fotografie che arriva a f = 27.5-385mm (SteadyShot Active Mode) per la registrazione video in 16:9, il tutto con uno zoom ottico 10x che vi permetterà di raggiungere anche i soggetti più distanti. Un oggetto estremamente leggero (circa 100 grammi) con un alloggiamento che permette di ospitare uno tra i seguenti supporti di memoria: Memory Stick Micro, Memory Stick Micro (Mark2), microSD Memory Card, microSDHC Memory Card o microSDXC Memory Card, un elenco ben nutrito anche se la mia personale scelta è ricaduta sulla più classica delle microSD (da 16GB, così da poter conservare una buona mole di minuti di registrazione o fotografie ad alta qualità).
Tecnologia WiFi e NFC per un collegamento diretto ed immediato da qualsiasi dispositivo basato su iOS o Android (per i quali è stata sviluppata l’applicazione PlayMemories, disponibile gratuitamente su AppStore e Google Play), anche se potreste decidere di non controllare l’ottica tramite applicazione provando quindi a scattare fotografie “indovinando” l’inquadratura del soggetto al quale siete interessati. Non potrete registrare allo stesso modo i video perché non c’è modo di fare switch di modalità dall’oggetto, bisognerà quindi passare necessariamente dall’applicazione. Il collegamento (almeno in WiFi) è molto semplice: una volta accesa la QX10 questa creerà una rete senza fili alla quale voi potrete fare accesso dal vostro telefono o dal tablet utilizzando la password che trovate sull’adesivo posto dentro lo sportellino che protegge la batteria (dove troverete anche il nome della rete, tipicamente DIRECT-eh…). Inutile dire che così facendo perderete ogni connessione a internet e non potrete certo tenere “il piede in due differenti scarpe“.
Ogni fotografia scattata con QX10 verrà immediatamente salvata in qualità “media” sul telefono (subito disponibile quindi nella vostra libreria Immagini) e tenuta in copia a massima qualità sulla scheda installata (ammesso che ci sia, potete altrimenti scattare le fotografie e tenerle a più bassa qualità solo sullo smartphone o sul tablet). Giusto per capirci, ho caricato su Flickr entrambe le qualità recuperandole rispettivamente da telefono e da microSD, potete valutare voi stessi il risultato (qui di seguito l’immagine da telefono):
e potete fare clic qui per andare a visualizzare la fotografia a massima qualità (sempre su Flickr).
Quindi, riepilogando, facile da utilizzare, facile da gestire, per assurdo l’idea di base è assolutamente eccezionale: fornire un’ottica priva del suo corpo che può delegare le funzioni di scatto e zoom (questo è disponibile fisicamente anche su QX10) ad un dispositivo completamente separato, come fosse un telecomando. Potrete quindi posizionare QX10 dove preferite, anche nei punti più scomodi e scattare o registrare. No alle fotografie mosse, no alle posizioni del proprio corpo degno di un kamasutra senza però la parte più interessante (il partner, nda), tutto in discesa? Non proprio.
Ha le sue pecche, e non si tratta del puro ferro stavolta
Si, le ha, non è tutto oro quello che luccica e nonostante l’idea di base sia molto valida ho perso molto tempo e ho voluto continuare a fare test anche in situazioni non esattamente comode, per verificarne quella sua particolare abilità del potersi infilare ovunque e non essere ingombrante come la mia reflex. Partiamo quindi con una carrellata di “contro” trovati su due piedi.
Molte WiFi, poco onore: fino all’uscita dell’ultimo aggiornamento che l’ha resa compatibile con iOS 7, PlayMemories ha sempre avuto serie (ancora oggi sensibili anche se minori) difficoltà nel collegamento all’hardware per il controllo remoto delle funzionalità una volta connessi alla rete senza fili creata da QX10 (se non addirittura, rare volte fortunatamente, l’impossibilità di connettersi persino alla rete stessa);
Think your Lag is bad, it took Jesus 3 days to respawn: citazione che è più semplice da trovare nelle immagini dei gamer ma che può essere estesa all’applicazione appena citata un paio di righe più sopra. Si perché nonostante l’aggiornamento (che ribadisco: ha migliorato di parecchio l’esperienza di utilizzo di QX10) il ritardo nella comunicazione tra applicazione (sia su iOS che su Android, una volta tanto non c’è alcuna differenza tra i due sistemi operativi) e ottica è troppo. Perdere anche solo un secondo in più rispetto al previsto vuol dire rovinare la fotografia, il reclamo all’ufficio pazienza persa vi aspetta dopo qualche minuto e qualche tentativo di scatto non andato a buon fine.
Si perché se pensate che non sia colpa del prodotto vi sbagliate. Capisco che QX10 possa essere utilizzata senza la sua applicazione ma se il pacchetto viene “venduto così com’è al cliente” ecco allora che quello stesso cliente si troverà a dover utilizzare qualcosa dal sapore di “non terminato“, di completo ma di non fruibile fino in fondo. A quel punto tanto vale attaccare fisicamente qualcosa all’ottica (magari tramite la microUSB posta sul lato dietro un apposito sportellino) grazie anche all’ottimo supporto studiato per i gli smartphone, a molle regolabili, che vi permetterà quindi di emulare una compatta a tutti gli effetti :-)
Sulla registrazione video invece di pecche ce ne sono ben poche, si parla in special modo della velocità di messa a fuoco quando cambia l’inquadratura o si muove l’ottica piuttosto che della qualità dell’audio che è buona in un ambiente chiuso e piccolo ma che perde molto nel momento in cui si deve catturare “quel qualcosa in più” con maggiore difficoltà nell’avvicinarsi al soggetto, senza alcuna possibilità di attaccare o collegare un microfono esterno che possa aggirare il problema (è un’idea, magari qualcosa che sia in grado di sfruttare la stessa WiFi messa a disposizione per il device esterno, perché no?).
In conclusione
Trovate qualche ulteriore scatto a questo indirizzo: flickr.com/photos/gioxxswall/tags/sonycybershotdscqx10 e un video registrato tramite QX10 uscirà entro breve su Fuorigio.co in concomitanza con la pubblicazione della recensione del nuovo Call of Duty: Ghosts. L’oggetto mi è piaciuto molto più per l’innovazione e l’idea che per la realizzazione finale in “pacchetto completo” come vi dicevo nel precedente paragrafo.
QX10 è comoda e sicuramente utile in situazioni di emergenza ma difficilmente potrebbe sostituire la macchina fotografica a prescindere da modello, tipo, marca, ecc., può comunque trovare il suo posto all’interno della borsa del portatile per essere sempre a portata di mano ed essere eventualmente “chiamata in campo” al momento opportuno. A corredo di quanto detto fino ad ora aggiungo per vostra informazione il prezzo: €198,99 secondo il sito ufficiale del produttore, non banale e si, come al solito si può trovare ad un prezzo inferiore facendo qualche semplice ricerca e sfruttando i siti web di shopping specializzati.
Se invece pensate che l’oggetto valga la spesa e vorreste “quel qualcosa in più”, date un’occhiata al fratello maggiore QX100 (sony.it/product/dsc-qx-series/dsc-qx100), con ottica Carl Zeiss, con un “corpo” un pelo più ingombrante e forse più comoda da maneggiare, si parla però di una spesa di 449 euro, secondo il listino ufficiale del produttore, un bel salto in avanti in ogni senso.
Prima di chiudere, nel caso in cui siate interessati all’acquisto (magari come regalo di Natale), posso suggerirvi di completare il tutto con un molto più economico ma caldamente consigliato treppiede? Io ho comprato un modello da meno di 10€ prodotto dalla Hama, lo trovo praticamente indispensabile e aiuta parecchio ad utilizzare QX10 anche senza il telefono attaccato dietro con l’apposita pinza ed evitare stupidi tremolii, fondamentale anche per appoggiare l’ottica dove possibile e regolarne angolazione e inquadratura.
Buono scatto! :-)
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Prodotto: fornito da Sony, ho potuto tenerlo al termine del test.