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Sony α6500: perché ho scelto di abbandonare la Reflex

Sony α6500: ho scelto di abbandonare la Reflex 9

Scambiare due chiacchiere con SONY poco prima del viaggio di nozze serve anche – evidentemente – a mettersi d’accordo sui prodotti che potenzialmente possono tornare utili durante la traversata e la permanenza negli splendidi luoghi visitati, è un po’ così che è nato questo “Banco prova” dell’α6500, una coppia d’attacco meravigliosa combinata con le cuffie SONY WH-1000XM3 che avevo già avuto modo di provare e recensire qualche tempo fa, innamorandomi come già successo per le precedenti WH-1000XM2. Mentre sul volo non sentivo null’altro che i contenuti che mi interessavano (quindi grazie simpatica anziana signora dal russare baritonale, la lascio dormire senza nessuna ulteriore imprecazione), una volta a terra ho cominciato a sperimentare le capacità della SONY α6500.

SONY α6500

Mi ero già messo alla prova con il mirrorless qualche anno fa (Canon EOS M10: un’occhiata al mirrorless) e secondo me peccava un pelo di immaturità che invece su reflex non lasciava spazio a dubbi di alcun tipo, tutto molto carino ma “ci rivediamo a settembre“. Quel capitolo di test mirrorless si è chiuso involontariamente per molto tempo, non solo fino a settembre, un buon motivo per il quale ho accettato la proposta di SONY e ho ottenuto la SONY α6500 per il viaggio. Mi sono fidato dei consigli di un amico che mi ha indirizzato nella giusta direzione e non me ne sono assolutamente pentito. Pur dovendo ancora imparare e in un certo senso “ripercorrere la strada” già fatta con la vecchia e fidata Nikon D60, credo che questo tipo di prodotto possa soddisfare molte delle condizioni in cui solitamente scatto, tenendo bene presente che non sono null’altro che un amatore e che rispetto a un professionista o un appassionato con molta più potenza di fuoco posso solo chiedere scusa e lasciare il posto.

Il mio è quindi un articolo che vuole parlare del prodotto in maniera più estensiva ma mai troppo tecnica, voglio che chiunque possa capire cosa vuol dire farsi accompagnare in un viaggio o una breve escursione (ma anche una festa, un concerto o un evento particolare, si fa giusto per dire) da una SONY α6500 e – così come lei – la successiva α6600 o la precedente α6400, con un elenco che può solo crescere. Tieni conto che arrivo da una macchina con tanti anni e tanti scatti sulle spalle, abbondantemente superata da tecnologie ben più performanti ed evidentemente migliori, pur rimanendo un buon prodotto adatto davvero a tutti per muovere i primi passi.

Brevemente

Compatta, con un buon parco obbiettivi a disposizione (anche non della stessa serie, si risolve con l’utilizzo di adattatore), il corpo della SONY α6500 è evidentemente leggero e molto maneggevole, la velocità di scatto è eccezionale anche in condizioni di luce scarsa (occhio però, a quel termine “scarsa” c’è certamente limite e nulla ti salverà dall’utilizzo di flash o cavalletto nel peggiore dei casi) e la luminosità che ho potuto catturare con la giusta ottica (ho scattato tutto con lo Zeiss 16-70mm) non l’ho personalmente mai vista prima (ci tengo a sottolineare quel personalmente, NdA).

La SONY α6500 permette riprese e registrazioni molto fluide in 4K, la stabilizzazione ottica a 5 assi aiuta moltissimo nel girato video (ma non l’ho mai disdegnata neanche durante un singolo scatto fotografico), all’appello rispondono ovviamente quick e slow-motion, tecnologie ormai date per scontate da quando sono entrate a far parte del minimo sindacale messo a disposizione dallo smartphone.

La SONY α6500 è tropicalizzata ed è quindi stata pensata e costruita per resistere a umidità e polvere (ma non solo), condizioni generalmente difficili per questo tipo di prodotti. Non c’è certificazione di tipo IP, non ci giocare più del dovuto quindi (a meno che tu non voglia stupidamente rischiare la vita del prodotto e del tuo investimento tutt’altro che economico).

Da rivedere il comparto batteria, sono abituato a non dovermi preoccupare più del dovuto della carica residua, quindi sono rimasto un pelo fregato quando la prima volta mi sono imbattuto in una batteria mezza scarica che ha visto calare drasticamente quella percentuale che la separava dallo zero a metà di una giornata ricca di luoghi da visitare, si tratta certamente di abitudini da cambiare rispetto alla reflex, per fortuna avevo una batteria tampone e un cavo microUSB a portata di zaino.

Un po’ meno brevemente

Un autofocus effettivamente immediato se pensi agli 0,05 secondi misurati e i 425 punti possibili che la macchina è in grado di tenere sott’occhio per ottenere lo scatto che tu hai in mente di fare poco prima della pressione del tasto che conclude l’operazione (pur non avendo poteri sensitivi, perché per quelli credo che SONY stia ancora studiando e provando ?). Il sensore immagine CMOS Exmor porta con sé 24,2 megapixel che a tanti potrebbero sembrare non sufficienti (si fa del sensazionalismo basato sul numero di megapixel come motivo di vanto della maggior parte dei produttori di smartphone espressamente dedicati alla fotografia in mobilità) ma così non è, sono più che sufficienti per realizzare splendidi scatti.

Ho portato la SONY α6500 con me in qualsiasi condizione di scatto (non sotto la pioggia, no) e con luminosità non sempre al top, in alcuni casi ho sofferto l’essere controluce o contro qualche maledetto riflesso che mi ha giocato scherzi, eppure penso che con un buon filtro sull’obbiettivo questo problema si possa aggirare senza troppi rimpianti (non ho fatto in tempo a procurarmene uno ad-hoc prima di partire). Bisogna imparare a conoscere i programmi di scatto disponibili e convivere con quel monitor touch-screen che talvolta può giocare un brutto scherzo quando per sbaglio colpisci un’area sulla quale verrà fissato un fuoco non voluto, sono inciampi dati dalla gioventù dietro questo nuovo tipo di macchina.

La cosa certamente più difficile alla quale abituarsi è quell’occhiello elettronico (per forza) al quale non riesco a rinunciare in favore – proprio – del monitor touch screen. Quest’ultimo torna certamente comodo ma non in tutte le occasioni, è una buona soluzione quando vuoi evitare di assumere strane posizioni tantriche per portarti a casa uno scatto quando non hai sufficiente spazio fisico a disposizione nelle tue dirette vicinanze ma per me nulla più, è proprio un comportamento ereditato dall’avere utilizzato per anni una reflex e sporadicamente (troppo poco) una piccola compatta di “emergenza“.

Tutte le fotografie che hai visto nella galleria poco sopra sono state scattate in Thailandia e sono state alleggerite molto prima di essere caricate qui sul blog, i file originali occupano molto spazio e raggiungono una risoluzione davvero elevata che adoro quando si tratta di ammirare un lavoro su grandi schermi o quando di sceglie di stamparli (e non parlo certo del formato 10×15), nello specifico parlo di quanto riportato da caratteristiche ufficiali su sito web della SONY: L: 6.000 x 4.000 (24 MP), M: 4.240 x 2.832 (12 MP), S: 3.008 x 2.000 (6,0 MP) per la quattro terzi, diversamente si parla di L: 6.000 x 3.376 (20 MP), M: 4.240 x 2.400 (10 M), S: 3.008 x 1.688 (5,1 megapixel) per la sedici noni.

In fase di preparazione dello scatto la macchina è in grado di riconoscere ciò che sta inquadrando, cercando di esaltarne la luminosità, il contrasto, la nitidezza e tutta quella serie di dettagli che quando ti sposti in manuale lasci al completo controllo dell’umano. Questo è assai comodo per chi si ritrova a voler utilizzare questa macchina e non ha ancora sufficiente esperienza da calare sul tavolo. L’ho apprezzato e odiato in diversi momenti della vacanza, rinunciandovi quando necessario e passando in una modalità controllata più da me che dall’elettronica, tornandoci sopra quando mi accorgevo che tutto sommato l’intervento di questa intelligenza artificiale poteva realmente dare quello sprint alla fotografia che probabilmente io non sarei stato capace di dare se non in post-produzione, anticipando di gran lunga i tempi e dandomi la possibilità di scattare ancora se non ero abbastanza convinto di quanto catturato.

Anche la registrazione video è immediata e fluida, la stabilizzazione è ottima e la maggior parte del lavoro è demandata alla tua mano ferma e alla capacità di muovere l’obbiettivo senza far ballare il corpo macchina più del dovuto (esattamente ciò che ancora non sono capace di fare, questione di abitudine), il microfono è integrato, qualitativamente valido (mi piacerebbe provarlo in condizioni di rumore più estremo, spero di averne presto l’occasione), l’alternativa è passare da XLR-K2M/XLR-K1M/ECM-XYST1M a patto di investire ulteriore denaro, l’altoparlante nel caso in cui tu volessi immediatamente dare un’occhiata a quanto registrato è monoaurale e integrato anch’esso. Ho provato a portare con me la SONY α6500 in Darsena a Milano lo scorso 6 gennaio per catturare uno degli spettacoli finali del Vodafone Aqua Show 2019, il risultato è stato caricato su YouTube, ti consiglio di selezionare manualmente la migliore risoluzione per valutare la qualità di quando prodotto (porta però pazienza se hai una connessione non molto veloce, impiegherà un attimo a caricare):

Spostandomi e parlando di interfacce di collegamento posso dirti che hai a disposizione certamente NFC e Bluetooth per il controllo remoto (comodo magari per uno scatto dalla distanza), ma anche WiFi per il collegamento diretto a PC o televisore, utile per visualizzare immediatamente gli scatti o per proiettare il sudore delle tue fatiche martoriando amici e parenti (non si fa, dai smettila), in alternativa puoi sempre passare dal connettore HDMI micro (tipo D) per i televisori un pelo più datati e non dotati di WiFi o Bluetooth.

Doveroso parlare della batteria e della durata di quest’ultima. Se arrivi da una lunga convivenza con macchine reflex mi preme informarti che l’esperienza cambierà di molto e che dovrai quindi ricordarti di dare un’occhiata alla carica residua tornando a casa o in albergo dopo una lunga giornata di turismo (o di uscita fotografica in ogni caso), non farti ingannare dall’avere magari un 50% residuo perché quest’ultimo ti tradirà nel peggiore momento possibile, ricarica la batteria e preparala a un’altra sessione di stress, ho notato infatti che la resistenza non è assolutamente comparabile alle colleghe di diversa categoria, avere una seconda o terza batteria nelle peggiori condizioni diventerà pressoché necessario, io ho già provveduto e ti lascio qui di seguito un paio di prodotti che potrebbero fare al caso tuo (costo contenuto, resa massima già messa alla prova):

Questo è evidentemente dovuto alla necessità di mantenere vivo e molto reattivo un completo ecosistema di componentistica e software abbastanza energivoro, secondo le caratteristiche dichiarate da SONY potrai macinare circa 310 scatti con mirino o 350 con monitor LCD (standard CIPA), per la parte video si parla invece di circa 65 minuti con mirino o 70 minuti con monitor LCD (registrazione effettiva), con una variabile dovuta dalla registrazione continua che permetterebbe ipoteticamente di arrivare a 105 minuti per ambo i monitor utilizzati. Come già anticipato nel paragrafo “breve” puoi aiutarti dando un pelo più di sopravvivenza alla carica residua utilizzando una Power Bank e un cavo microUSB, ma il consiglio è certamente quello di tenere a portata di mano una culla di ricarica (io ho acquistato la RAWPower che trovi poco sopra).

In conclusione

A me la SONY α6500 è piaciuta, credo sia abbastanza evidente leggendo l’articolo, un po’ come quando dopo tanto tempo (e costante utilizzo di iOS) ho dato una nuova occasione ad Android accorgendomi che i passi da gigante fatti permettevano ormai di abbandonare la strada maestra per passare al lato oscuro della forza (biscotti compresi). Scegliere di concludere il mio percorso con una macchina reflex (magari non per sempre, ci mancherebbe, ma almeno per un po’ sì) passando al mirrorless è volere imparare qualcosa di nuovo, sfidarmi a prendere confidenza con un diverso vendor (abbandono dopo anni il club Nikon) e relative caratteristiche di un prodotto di qualità, destinato ipoteticamente a tutti. Il termine ipoteticamente non è certo riferito al saperci fare, bensì alla disponibilità economica che dovrai considerare e iniziare ad accumulare se pensi che questo potrebbe essere il tuo prossimo regalo di compleanno.

SONY α6500 ha infatti un costo importante, si parla di 1700€ di listino (secondo sito web della SONY) con però la possibilità – lasciata al rivenditori – di ritoccare quel prezzo cercando di alleggerire la schiena dell’acquirente (e non solo le tasche!). Io ti propongo qui di seguito qualche collegamento diretto ad Amazon, il costo è inferiore e il consiglio del sottoscritto è quello di tenere d’occhio eventuali offerte (lettura consigliata: Amazon Black Friday: come arrivare preparati) per risparmiare ulteriormente. Considera che durante l’ultimo Black Friday c’è stata la possibilità di portarsi a casa il corpo macchina a 799€, l’obbiettivo Zeiss Sony SEL1670Z invece a 599€, un totale di 1398€ che comparati ai 1700€ di listino fa sicuramente differenza.

Ho cercato di essere quanto più generico e meno tecnico possibile per l’intera stesura dell’articolo, risultando spesso ripetitivo (e ti chiedo scusa per questo) ma mantenendo un tono e uno scritto quanto più accessibile, ho voluto permettere a tutti di comprendere il comportamento della SONY α6500 e l’esperienza del sottoscritto dall’altro lato rispetto all’obbiettivo, ti invito a fare domande per qualsiasi dubbio o ulteriore curiosità utilizzando l’area commenti a tua totale disposizione (anche senza registrazione). Per consultare le specifiche tecniche complete ti rimando invece alla pagina dedicata. Per me questa macchina fotografia è un grande Sì, il voto non può però essere pieno perché il costo si fa certamente sentire.

Valutazione finale: 4

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Disclaimer (per un mondo più pulito)

Gli articoli che appartengono al tag "Banco Prova" raccontano la mia personale esperienza con prodotti generalmente forniti da chi li realizza. In alcuni casi il prodotto descritto rimane a me, in altri viene restituito, in altri ancora sono io ad acquistarlo e decidere di pubblicare un articolo solo per il piacere di farlo e di condividere con te il mio parere.

Ogni articolo rispetta - come sempre - i miei standard: nessuna marchetta, solo il mio punto di vista fatto di pro e di contro. Riporto i fatti a prescindere dal giudizio finale.
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Prodotto: Sony mi ha fornito la sua α6500 con ottica Zeiss 16-70 in occasione del mio viaggio di nozze. Mi sono innamorato di questo specifico kit e ora l'ho acquistato di mia tasca per passare definitivamente al mirrorless.

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