Da circa un mese ho in mano un ASUS ZenFone Max, uno tra i tanti terminali della casa di Taiwan, la quale propone smartphone per tutti i gusti e tutte le tasche, senza fermarsi (fortunatamente) mai, con l’unica pecca però del perdere di vista un obiettivo principale che pecca quasi in ogni loro realizzazione: la cura del sistema operativo. Vediamo insieme pro e contro di questo terminale dalla batteria evidentemente pensata e montata per coloro che hanno necessità di un compagno di lavoro affidabile e sempre carico!
Rompiamo il ghiaccio con qualche aggettivo che lo descrive secondo la mia esperienza: elegante, robusto, pesante, lento, impressionante. Non ci avete capito nulla? Poco male, cerco di snocciolarvi ogni sua caratteristica al meglio e vi invito a chiedere ulteriori informazioni nei commenti nel caso in cui abbiate dubbi in merito ;-)
Di cosa si tratta?
Asus Zenfone Max è un terminale di fascia medio-bassa, con un prezzo molto accattivante (205€ su Amazon con Prime, lo si può trovare anche a meno con una semplice ricerca su Google, nda), dalle buone caratteristiche e con il plus dell’aver ricevuto un’evidente dose di uranio arricchito con particelle nucleari al posto della batteria, in grado di toccare picchi di durata pazzeschi per i canoni odierni ai quali siamo abituati, un dettaglio che mi ha lasciato allibito nonostante un regolare utilizzo quotidiano fatto di posta elettronica, navigazione su internet, social e tentativi (non proprio andati bene) di utilizzo nel traffico cittadino trasformandolo in navigatore satellitare, per me (quest’ultimo detto) assolutamente fondamentale per gli spostamenti di lavoro tanto quanto quelli privati.
Buono il processore e anche la RAM, anche se sembra che quest’ultima venga a mancare quando ci sono un paio di attività simultanee importanti (come ad esempio il voler leggere gli ultimi tweet degli amici e installare l’aggiornamento di una o più applicazioni da Play Store), probabilmente sarebbe stato opportuno osare con un terzo GB o dotare lo smartphone di una memoria più performante in fase di lettura / scrittura.
Un grande display da 5.5″ al quale ormai non riesco più a rinunciare (comodo, ci sta tutto, e sempre ben visibile), IPS LCD, risoluzione ormai classica da 720x1280px, con touchscreen capacitivo che raramente perde colpi, reattivo quando si tratta di dover svegliare lo Zenfone Max dal letargo. Il vetro è un Gorilla Glass 4 che dovrebbe garantire una buona resistenza anche agli urti (ma sappiamo tutti com’è andata a finire con il mio Zenfone Selfie l’ultima volta).
Buono il reparto fotografico, con una fotocamera frontale da 5 Mp (dotata di ogni tecnologia software Asus per rendere gli scatti migliori, a prescindere da chi farà clic sul pulsante di scatto) e una posteriore da 13 Mp. I video possono essere registrati in full-HD a 30 fps, auto-focus e stabilizzatore rispondono all’appello. Il tutto è ovviamente riportato nella scheda delle specifiche sul sito web del produttore.
Traducendo i tecnicismi, queste di seguito sono parte delle fotografie scattata dallo smartphone (ridotta in seguito a massimo 1920px giusto per non esagerare con lo spazio occupato sul blog ;-)):
Android Lollipop 5.0.2, tenuto sotto patching, sulla via verso Marshmallow, in rilascio (teoricamente) tra aprile e maggio, come riportato dal forum ufficiale: asus.com/zentalk/forum.php?mod=viewthread&tid=55985. Android 5.0 è ricco di bug e problemi, poi corretti (la maggior parte, almeno) nella versione 5.1, non pervenuta in nessun caso su parecchi dei telefoni di Asus. Capisco il voler impiegare le risorse per il salto a un nuovo SO (major), ma di questo passo, e con tutte le personalizzazioni inflitte dal team cinese alla creatura di Google, quando si risolveranno i numerosi bug che vanno sopportati quotidianamente? È un problema che ho notato anche su Selfie e che amici (che qualcosa su questi argomenti capiscono pure loro, a voler essere ironici) mi riportano per altri telefoni dello stesso produttore.
Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo?
Il riferimento è ovviamente cercato e voluto, e riassume l’esperienza avuta con la parte GPS e navigazione satellitare. Pare infatti che un problema di software affligga il reparto e metta in seria difficoltà qualsiasi applicazione debba fare uso della triangolazione satellitare, vitale per aggiornare costantemente la propria posizione quando si cammina in macchina (e non solo) e si ha necessità di passare a tutto schermo applicazioni come Waze o Google Maps.
Provo a rendere meglio l’idea: ho perso almeno dieci volte la mia posizione nella tratta Milano-Ravenna, sulla A1. Conoscete la A1, vero? Un enorme rettilineo che per la maggior parte del tempo passa in mezzo ai campi, tutto completamente libero, un terreno fertile per i satelliti che non ti possono mai perdere di vista, neanche per sbaglio. Una tratta dove il mio Smart Ultra 6 o il mio iPhone 6 aziendale non hanno mai fallito un colpo in vita loro. Certo un errore di tanto in tanto può starci, è concesso, ma non concepisco la possibilità di non riallacciarsi in tempi rapidi ai satelliti precedentemente persi rimanendo anche 20 o 30 minuti senza segnale, dispersi nel vuoto cosmico delle mappe a video.
Un paio di bug segnalati su ZenTalk ne parlano, senza proporre però soluzioni realmente efficaci che permettano di far funzionare correttamente il modulo (asus.com/zentalk/forum.php?mod=viewthread&tid=69798 e asus.com/zentalk/forum.php?mod=viewthread&tid=66907), ci sono poi alcuni riferimenti sparsi che parlano anche di altri modelli, con lo stesso problema, e per i quali ancora una volta non esiste soluzione alcuna (asus.com/zentalk/forum.php?mod=viewthread&tid=16874 oppure waze.com/forum/viewtopic.php?f=6&t=162109). Ho effettuato ogni test possibile, ho cercato di ricalibrare il sensore e utilizzo applicazioni che vanno a scaricare i dati A-GPS per effettuare reset della cache e della posizione, nulla da fare.
La speranza è quella che un aggiornamento a Marshmallow possa ridare vita al criceto che non collabora, dato che fino a oggi i fix rilasciati e installati non hanno portato ad alcun miglioramento. Questo è un tallone d’Achille pesantissimo per il prodotto, che abbassa qualsiasi giudizio positivo precedentemente guadagnato sul campo. Sono dovuto tornare a utilizzare iPhone e Google Maps (niente male, nonostante io preferisca l’accoppiata Android e Waze).
Ho dimenticato il caricabatterie!
Echissenefrega, potrei facilmente esclamare. Si perché ASUS ZenFone Max monta una batteria integrata al Litio da 5000mAh. Non so quanto possa esservi chiaro e trasparente che una simile fonte di energia è in grado di alimentare per molto tempo il vostro smartphone. Si parla di quasi 40 ore di conversazione in 3G, 32 ore di navigazione via WiFi oppure 22 ore di riproduzione video senza interruzioni. È assolutamente imbarazzante e ho faticato a portarla a zero nel primo giorno di utilizzo intensivo, fermo restando che non pretendo di portare con me uno studio di registrazione e post-produzione di video avanzati!
Ho infatti ottenuto il terminale con circa il 40% di carica (poco meno) e sono riuscito a farlo durare 2 giorni lavorandoci quasi ininterrottamente (l’ho aggiornato, configurato per il primo utilizzo, scaricato le mie applicazioni e avviato restore di diversi dati). Ho poi effettuato una carica completa e l’ho utilizzato di continuo, ancora una volta. Nelle immagini qui di seguito potete dare un’occhiata ai consumi, ai giorni di carica e agli orari. Per farla breve: caricato al 100% il 22 marzo scorso, è arrivato al 3% di batteria residua nel tardo pomeriggio del 26 marzo, con forte utilizzo di Waze (nella famosa tratta Milano-Ravenna), segnale GPS spesso impossibile da catturare (continui tentativi), rete voce / dati altalenante (tra verde non sempre pieno e rosso continuo in alcuni frangenti).
Insomma: un ottimo risultato che non mi sarei aspettato di vedere mai (o quasi) su uno smartphone di attuale generazione. Pensate: la batteria è talmente capiente che può anche fungere da PowerBank per altri dispositivi!
Il tutto viene gestito in maniera più che sapiente da una delle personalizzazioni Asus (forse una di quelle che più sopporto), coadiuvata da ciò che il processore Snapdragon 410 permette di fare, limitandone le prestazioni ma rendendo di fatto più longeva la durata della carica. Nessuno vi impedisce però (in qualsiasi momento) di portare le prestazioni al massimo o addirittura abbassarle ulteriormente, pur di allungare la vita di ZenFone Max.
Altri aspetti e conclusioni
Utilizzare tutti i giorni Asus ZenFone Max, vuol dire poterne vedere tutti gli aspetti, positivi e negativi. Punti di forza che speri di poter trovare in altri telefoni (anche di altri produttori), pecche che speri che possano essere corrette in tempi brevi (che rasentano lo zero, per chi ha scarsa pazienza) ma che invece perdurano nel tempo abbassando -di fatto- qualunque tipo di giudizio positivo riguardo le caratteristiche più valide del prodotto. Siamo onesti: anche se la batteria dura tantissimo (e sono stra-contento di poterlo collegare all’alimentazione solo una o due volte nell’arco dell’intera settimana), questo non serve a nulla nel momento in cui ho bisogno di spostarmi in una parte della città per me sconosciuta e senza la possibilità di sfruttare il navigatore satellitare (per fortuna posso contare sull’aiuto di un secondo smartphone, cosa non da tutti).
A causa poi di un rallentamento generico di sistema che interviene dopo qualche tempo (vi consiglio di effettuare un riavvio ogni 10 giorni almeno), anche altri aspetti ne risentono. Ad esempio un cambio schermata che dovrebbe essere cosa banale, diventa improvvisamente un’azione lenta e a scatti, o magari un comando bluetooth lanciato dai controlli vocali o da quelli al volante in auto, porta a nulla di fatto insopportabile (si fatica persino a lanciare una chiamata verso un numero di telefono).
Per quelli più schizzinosi c’è poi la questione leggerezza. Il telefono pesa, è robusto e si fa sentire, non potrebbe essere altrimenti con uno schermo così grande e una batteria così cicciona. Sono poche le alternative in grado di offrire un peso piuma senza rinunciare però a caratteristiche da top.
Insomma: ciò che rende questo prodotto qualcosa da non acquistare è certamente quel voler continuare a perseguire una strada che ha portato (e porta ancora) Android a una frammentazione insostenibile sul mercato. Ne fa certamente il campione indiscusso di vendite rispetto a competitor ben più blasonati e apprezzati (per molti versi), ma a che prezzo? Continuo a credere che un Android stock (o quasi) non lo si possa battere, che Google abbia ragione nel voler cercare di impedire ai produttori di modificare così pesantemente il suo OS rendendo quasi impossibile aggiornarlo in tempi rapidi sull’hardware venduto nel mondo. Posso solo sperare che il corposo aggiornamento di sistema (che spero arrivi presto) porti delle belle novità e una maggiore stabilità su tutto il fronte, solo così potrò ritenermi davvero soddisfatto di quanto prodotto dall’azienda cinese, giustificando cifra richiesta e pazienza del cliente finale.
L'articolo potrebbe non essere aggiornato
Questo post è stato scritto più di 5 mesi fa, potrebbe non essere aggiornato. Per qualsiasi dubbio ti invito a lasciare un commento per chiedere ulteriori informazioni! :-)
Disclaimer (per un mondo più pulito)
Gli articoli che appartengono al tag "Banco Prova" raccontano la mia personale esperienza con prodotti generalmente forniti da chi li realizza. In alcuni casi il prodotto descritto rimane a me, in altri viene restituito, in altri ancora sono io ad acquistarlo e decidere di pubblicare un articolo solo per il piacere di farlo e di condividere con te il mio parere.
Ogni articolo rispetta - come sempre - i miei standard: nessuna marchetta, solo il mio punto di vista fatto di pro e di contro. Riporto i fatti a prescindere dal giudizio finale.
Se vuoi leggere le altre recensioni del Banco Prova fai clic qui.
Prodotto: fornito da ASUS, tornato all'ovile.
Android's Corner
Android's Corner è il nome di una raccolta di articoli pubblicati su questi lidi che raccontano l'esperienza Android: consigli, applicazioni, novità e qualsiasi altra cosa possa ruotare attorno al mondo del sistema operativo mobile di Google e sulla quale ho avuto possibilità di mettere mano, di ritoccare, di far funzionare. Una scusa come un'altra per darti una mano e scambiare opinioni :-)
Se vuoi leggere gli altri articoli dedicati ad Android fai clic qui.