Hai presente quell’operazione che non vuoi fare perché ti scoccia e perché credi sia inutile fino a un secondo prima del disastro? Si chiama backup, ogni tanto è giusto tornare a parlarne, stavolta tocca al tuo Raspberry e a tutto ciò che hai deciso di installare a bordo del Raspbian (o qualsiasi altro sistema dedicato al piccolo gioiellino di casa). Perché farlo è presto detto: la scheda microSD può avere un alto tasso di fallimento e morte non annunciata, un “Kernel Panic : VFS :Unable to mount root fs on unknown-block” non farà altro che rovinare la tua giornata, proviamo insieme a evitare che questo ti impensierisca più di tanto.
Ciò che ti serve è spegnere il RPi in maniera corretta (da Terminale ti basta lanciare un halt
) e recuperare la scheda microSD che dovrai collegare al tuo PC, l’operazione di backup non la si può attualmente fare “a caldo“, servirà creare un’immagine che contenga tutto ciò che hai a bordo di quella scheda. Il metodo riportato è stato verificato su Windows e su macOS, nel primo dei due casi ti posso dare giusto un’indicazione di massima, ma posso anche rimandarti a un articolo di Francesco che ha descritto minuziosamente ogni passaggio necessario anche in caso di ripristino quando si ha a che fare con schede microSD non esattamente identiche: Ridimensionare un file immagine del Raspberry Pi.
RPi: backup della scheda SD
I software che ti suggerisco sono disponibili gratuitamente e sono facili da utilizzare, se hai alternative agli stessi ti invito a discuterne nell’area commenti, dovresti conoscermi ormai, sono sempre ben contento di imparare cose nuove e scoprire quello che non conosco.
Windows: Win32 Disk Imager
Su Windows ho utilizzato (anche su consiglio dello stesso Francesco di cui ti parlavo prima) Win32 Disk Imager, applicazione gratuita disponibile su SourceForge che permette di creare un’immagine clone della microSD. Anche se quest’ultima non è occupata del tutto, l’immagine risultante sarà grosso modo pari alla capacità massima dell’hardware (capiamoci: se hai comprato una microSD da 32 GB, Win32 Disk Imager creerà un file di backup che occuperà circa 30 GB), devi quindi mettere in conto che avrai necessità di quello spazio sul disco del PC, sul NAS o su uno storage Cloud per futura conservazione.
Inserisci la scheda microSD nel PC, scegli la cartella dove salvare il file immagine (dandogli il nome che preferisci) e fai clic su Leggi per cominciare il processo. A tal proposito (e questo vale sia per Windows che macOS): l’operazione di lettura (e quindi backup) dei dati dalla scheda microSD è tendenzialmente lunga, porta molta pazienza, metti in conto che i servizi erogati dal tuo RPi subiranno un discreto down, questa però è un’operazione alla quale NON puoi rinunciare, soprattutto se consideri il tempo che hai impiegato per installare e configurare il Sistema Operativo e tutte le applicazioni e personalizzazioni che fai girare sul tuo RPi.
macOS: ApplePi-Baker
In barba al metodo più ovvio e “pronto all’uso” del dd
da un Terminale, ho scelto di scaricare e dare un’occhiata a ApplePi-Baker, applicazione gratuita pensata e sviluppata proprio per catturare un’immagine completa della scheda microSD partendo da macOS: tweaking4all.com/software/macosx-software/applepi-baker-v2.
Così come per Win32 Disk Imager, anche ApplePi-Baker mette a disposizione un’interfaccia utente molto semplice da comprendere e utilizzare seppur solo in lingua inglese. Una volta inserita la microSD nel MacBook (stavolta ti toccherà quasi certamente passare per un hub esterno) apri l’applicazione così da permetterne il rilevamento e la selezione:
A questo punto non ti resterà che fare clic su Backup per iniziare l’operazione di copia dati. In questo caso – contrariamente all’applicazione Windows – Apple-Pi Baker permette di ottimizzare il risultato comprimendolo e ottenendo così un risultato nettamente più snello in uscita dal processo che comunque durerà molto.
Il mio backup pesa un po’ meno di 4 GB su disco e l’ho già copiato sullo spazio Dropbox che possiedo, così da non doverlo necessariamente tenere a portata di mano sul disco del MacBook. Posso ritenermi certamente soddisfatto, ho poi rimontato la microSD all’interno del RPi e l’ho nuovamente acceso, riportando in vita ogni servizio erogato, con un po’ più di tranquillità rispetto al lavorare senza la benché minima rete di protezione rispetto a quando l’ho comprato, avviato e già parecchio modificato.
Ho salvato una copia del file DMG di Apple-Pi Baker sul mio spazio Box per qualsiasi evenienza, la trovi all’indirizzo go.gioxx.org/applepi-baker.
L’articolo si conclude qui e lascio a te ogni domanda in merito o ulteriore suggerimento / alternativa rispetto a quanto scritto. So bene che di guide al backup del proprio Raspberry ne esistono davvero una marea e che questa è solo l’ennesima, ma credo sia una delle poche a parlare di reali alternative a quelle più blasonate.
Buon lavoro!
immagine di copertina: unsplash.com / author: Tom Pumford
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