Era il 1996 quando la zia più giovane che ho arrivò nel giorno del mio compleanno a consegnarmi questo album custodito nella carta regalo. Non era la prima volta che sentivo nominare gli Articolo 31 ma non avevo mai avuto modo di ascoltarli granché perché non passavano così spesso in radio. Non c’erano strumenti così avanzati come Spotify e non esistevano neanche gli Mp3, Napster sarebbe arrivato un pelo più tardi e con lui sarebbe poi cominciata l’ascesa del file musicale fruibile ovunque e con pressoché qualsiasi strumento (qualcuno ha detto iPod in fondo alla sala?).
Non ero abituato ad ascoltare quel tipo di musica, è stata una novità e lentamente è entrata nelle mie corde, mi ha iniziato a quella che è stata poi la scena rap italiana che i vecchi non più giovanissimi come me oggi conoscono e canticchiano ancora sporadicamente, permettendomi di allargare un po’ gli orizzonti rispetto a ciò che ero solito ascoltare in casa o in macchina tra musicassette, decisamente più comuni del Compact Disc, e stazioni radio. Quello dell’altra sera in Piazza Duomo a Milano è stato uno spettacolo organizzato per beneficenza, e già questo dovrebbe bastare a dire “Ehi, Ok, bello, è andato bene e dobbiamo essere tutti contenti nella speranza che tanti abbiano donato“.
Come al solito invece leggo grandi pareri negativi e lamentele tipiche da boomer allo stadio più avanzato. Io il mio parere non richiesto l’ho pubblicato la sera stessa al termine dell’evento, in tutta onestà – conduzione un po’ da migliorare a parte – non mi è dispiaciuto per buona parte delle 6 ore circa trasmesse (no, non le ho viste tutte):
Tra alti, bassi, qualche playback di troppo e quell'audio un po' così per coloro che guardavano da casa, a me questo #LoveMi è piaciuto ♥️
Sulla conduzione è un grande meh.— Giovanni (@Gioxx) June 28, 2022
Sono però onesto nel dirti che ho atteso con ansia la parte finale del concerto per poter ascoltare ancora una volta la coppia scoppiata e “riaccoppiata” composta da Fedez e J-AX. Il signor Alessandro Aleotti (Milano, 5 agosto 1972), dai più conosciuto appunto come J-Ax, è quello che – salito sul palco – ha certamente letto la maggior parte dei testi delle canzoni eseguite insieme a Federico e agli altri ospiti della parte conclusiva dello spettacolo, ma è anche vero che io sfido ad arrivarci così all’alba ormai dei 50 anni. Nel 2018 a quel concerto “finale” di San Siro c’ero (no dai, scherzi? Eri davvero lì? Sì, e mi sono anche divertito un mucchio) e posso solo dirti che poter cantare ancora una volta la Spirale Ovale e gli altri pezzi “cult” dei bei tempi mi ha strappato un gran bel sorriso con spensieratezza annessa.
Quindi grazie ragazzi, è stato davvero bello, vedete di non scoppiare ancora una volta, please! ❤
#StaySafe
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Milano Real Life (MRL)
È il nome di una raccolta di articoli pubblicati sul mio blog che raccontano la vita di un "perfetto nessuno" che ha deciso di spostare abitudini e quotidianità in una differente città rispetto a quella di origine.
Alla scoperta del caotico capoluogo lombardo mai tanto amato e odiato allo stesso tempo, per chi è nato qui e ancora oggi continua a viverci per volere o necessità, per le centinaia di persone che vengono da fuori e vedono Milano come una piacevole alternativa o una costrizione imposta dalla propria vita studentesca o lavorativa.
La rubrica di approfondimento alla quale però non bisogna fare l'abitudine, non siamo mica così affidabili da queste parti!
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