Vedere il blog così poco aggiornato è certamente una cosa anomala per me tanto quanto – credo e spero – anche per te che mi leggi. Mi spiace, il tempo libero è davvero tanto scarso e il pupo ne assorbe (com’è giusto che sia) moltissimo. Il lavoro, gli altri impegni, le commissioni che ora sono diventate più “difficili” perché spesso non affrontate più in coppia (qualcuno dovrà pur rimanere con il nuovo arrivo mentre l’altro fa il lavoro sporco).
Ciò detto, oggi ricavo una manciata di minuti da dedicare a un articolo semplice e veloce, riprendendo l’ottimo spunto di Maurizio che, poco tempo fa, ha pubblicato una nota riguardante la pulizia dei file obsoleti di Dropbox, quelli che vengono generati nel momento in cui si decide di tenerli solo online grazie allo Smart Sync: Liberare lo spazio tenuto in ostaggio da Dropbox per i file cancellati.
Voglio partire da questo per completare un attimo il quadro generale e allargarlo anche a Telegram, che uso su macOS tanto quanto su smartphone e Windows (quest’ultimo ha però una diversa e migliore gestione dello spazio occupato dal client di messaggistica istantanea).
Pulizia dei file obsoleti (cancellati) di Dropbox
Tutto come da articolo di Maurizio, sostanzialmente ciò di cui hai bisogno è un Terminale e questo comando:
rm -rf ~/Dropbox/.dropbox.cache/old_files/*
Per chi già mastica un minimo di Bash (ma non solo), lo scopo è chiaro: fare piazza pulita di qualsiasi file sia presente all’interno della cartella “old_files“ che si trova – a sua volta – nella cartella della cache di Dropbox.
Prima di lanciare il comando è però bene sapere che quei file vengono tenuti lì per un certo periodo di tempo affinché Dropbox sia in grado di ripristinarli più rapidamente e facilmente nel caso in cui tu abbia lanciato un’operazione “per sbaglio” (volevi mettere in Solo online un’altra cartella e hai quindi sbagliato a fare qualche clic, oppure magari hai cancellato una quantità importante di materiale e vuoi annullare l’operazione), il tutto senza sovraccaricare la tua connettività per riscaricare tutto da capo. Esegui il comando solo se pensi di aver fatto tutto correttamente, così da snellire lo spazio occupato sul tuo disco.
Altra cosa alla quale fare attenzione è la cartella del servizio: io uso un piano “Family” dedicato ai miei dati privati e a quelli del resto della mia famiglia, in coppia con un account “Business” che mi viene fornito dalla mia azienda, il tutto passando per un’unica istanza di Dropbox installata su macOS. Per questo motivo ho sia la cartella “Dropbox (Personale)” che quella “Dropbox (Nome Azienda)“. Il puntamento originale ~/Dropbox
porterà alla cartella personale, non certo a quella aziendale. Per fare pulizia in quella aziendale sarà necessario specificare per intero il nome della cartella Dropbox business affinché si vada a fare pulizia nella cartella old_files giusta.
E se i file sono troppi?
Quello che Maurizio non ha forse previsto e raccontato nel suo articolo è “Cosa succede se i file sono troppi persino per il rm -rf?“. A questa domanda posso rispondere io, dato che mi sono trovato davanti al problema. Quando il comando più rapido per arrivare al traguardo non ce la fa, tocca passare per alternative, in questo caso può tornare utile il comando find, in coda al quale si potrà richiedere la cancellazione dei file trovati.
Nello specifico sto parlando di questo:
find . -type f -delete
Il quale non fa null’altro che cercare qualsiasi tipo di file (il “.” equivale a qualsiasi risultato, il -type f
indica che si dovrà trattare di un file) e lo cancellerà quando trovato (-delete
). L’operazione impiegherà il tempo necessario, basando il tutto sulla quantità di file trovati e che saranno quindi cancellati, il risultato è il medesimo rispetto al primo comando riportato:
Telegram: media salvati e tenuti da parte
La storia cambia ma in realtà non di così tanto. Un comportamento molto conservativo è caratteristica peculiare anche del client di Telegram ufficiale per macOS, il quale continuerà a tenere traccia di file media e di cache affinché questi possano essere mostrati nel più breve tempo possibile quando si torna “indietro nel tempo“, andando a consultare chat private e di gruppo alla ricerca di chissà cosa.
Tutto molto comodo, giusto ammetterlo, ma a che prezzo? Ne avevo parlato in un vecchio articolo dove ti consigliavo caldamente di escludere quella cartella dal backup di Time Machine (Time Machine: escludi la cartella di Telegram), è ancora così ma – aggiungo – forse è meglio andare a dare una sfoltita di tanto in tanto.
Per farlo ti basterà sapere che il metodo sopra descritto per Dropbox rimane simile (identico, a dirla tutta) anche per il software di messaggistica istantanea, cambia giusto la cartella alla quale puntare.
All’interno della cartella ~/Library/Group Containers
ne troverai un’altra che riporterà un nome contenente *.keepcoder.Telegram
, dove al posto di quell’asterisco troverai una serie di lettere e numeri generata casualmente, basata sul tuo account. Entrando avrai modo di notare quanti file (con relative occupazioni su disco) si troveranno in /account-**********/postbox/media/
.
Io ho inizialmente fatto piazza pulita dei file “telegram-cloud“, per poi scoprire (dopo qualche ricerca online) che anche gli altri file sono assolutamente eliminabili. Chiudi quindi il client di Telegram e lancia la pulizia tramite rm -rf
(riadattando quanto detto prima in merito a Dropbox), se dovessi ottenere errore saprai già il da farsi (sì, è capitato anche in questo caso):
E con questo ho concluso vostro onore, per domande e dubbi l’area commenti è – come sempre – a totale tua disposizione.
#StaySafe
Crediti:
haydenjames.io/bash-usr-bin-rm-argument-list-too-long-solution
panjeh.medium.com/delete-media-files-from-telegram-on-mac-os-499861c023d1
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