E’ una delle frasi probabilmente più utilizzate tra colleghi, amici, familiari. Viene spesso detta con leggerezza, data per scontata, praticamente inflazionata, come se tutto dovesse necessariamente filare liscio, senza alcuna alternativa, senza mai pensare al peggio. Stasera lascio squillare il cellulare, a malapena guardo qualcosa in TV, mi sento ancora più solo davanti al monitor e alla tastiera perché quando l’alternativa c’è e c’è pure quel “peggio“, un altro amico ti abbandona. Un amico della rete in realtà, di noi tutti, questo era Donato Carriero, a distanza neanche troppo elevata dallo stesso viaggio intrapreso da Marco.
Ci avete mai realmente pensato? Progetti, idee, lavoro, amicizie, famiglia, la vita è troppo breve per non godersela al meglio delle proprie possibilità, nulla va tralasciato, nessuno merita meno attenzione di altri, ciò che ci è stato dato è troppo importante e ogni momento è sacro. Scommetto che anche Donato aveva salutato tutti i ragazzi in Hagakure la sera prima dicendo “ci vediamo domani”, sono certo che un domani ci vedremo sul serio, ancora una volta, un abbraccio, uno sfottò su quella che è stata la sua eterna lotta alla diffusione di Hangout in Italia (con me sempre pronto a smontare tutto il suo castello da bravo stronzo), una risata.
Siamo tutti nati per morire, è il nostro destino ed è l’unica (e sottolineo unica) certezza che abbiamo dal momento in cui portiamo a termine il nostro primo respiro in completa autonomia, staccati da quell’angelo che ci ha messo al mondo e ci ha dato tutto (e magari continua a farlo tutt’oggi). Di altrettanto certo c’è ancora una volta il fatto che ad andarsene sono sempre i migliori. Tanti non hanno avuto occasione di conoscerti e magari ignoreranno bellamente questo mio ritaglio, molti altri hanno invece avuto questa fortuna, magari anche solo per un incontro di sfuggita ad un evento, per due chiacchiere banali.
Ciao ‘Don‘, che tu possa fare un buon viaggio, ci rivedremo prima o poi o per lo meno me lo auguro, ancora una volta sarò lì a parlarti di quanto sia assurdo pensare di poter cambiare il mondo a colpi di Hangout e tu a sorridere e tra i denti un “va a cagare pirla” che non mi hai mai detto in faccia.
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