Tembo: The Badass Elephant

Seppur non esattamente nuovo (uscito lo scorso luglio, ndr), Tembo: The Badass Elephant fa parte di quella serie di titoli pre-estive che è quasi passata inosservata. Un peccato considerando i suoi splendidi colori e quella spensieratezza tipica da questo tipo di giochi, fortunatamente facilmente recuperabili tramite un rapido quanto economico acquisto sullo store Xbox, se si è disposti ad accettare una dinamica non certo originale.

Credo di avervi dato il parere su questo titolo semplicemente nella prima parte dell’articolo, quindi potreste fermarvi qui se non volete ulteriori dettagli. In caso contrario, ovviamente, siete i benvenuti :-)

Partiamo dal principio: Tembo è un elefante, chiaro come la luce del sole considerando che le immagini copertina lo ritraggono fin troppo bene. Un Rambo nella carcassa di un enorme mammifero addestrato come un Marine, adatto a qualsiasi tipo di missione perché capace di far saltare in aria nemici (siano essi umani o strani mezzi di terra e cielo), spegnere all’occorrenza incendi, saltare e cascare di prepotenza su qualsiasi superficie. In pratica l’amico che tutti vorrebbero, alimentato a burro di arachidi, e che può facilmente accumulare vite raccogliendo noccioline (anche di enormi dimensioni) nel corso dei livelli da affrontare. Il vostro scopo è quello di recuperare ostaggi e sgominare un esercito nemico che tenta di invadere la Terra. Verrete chiamati alle armi da un vostro vecchio amico e compagno sul campo, certo che le vostre capacità in questo caso potranno tornare molto utili.

Tutto qui? Si, è questo il suo bello. Tembo: The Badass Elephant è un platform vecchia scuola che con la sua “seconda dimensione e mezza” saprà conquistare il cuore dei più piccoli e stuzzicare la fantasia (ma anche la rabbia, per alcuni versi) dei più grandi. Non è mai così banale (fatta eccezione per i primissimi livelli) trovare tutto gli ostaggi, spesso nascosti in punti sotto al nostro naso ma che non ci si ferma ad osservare nella giusta maniera, vuoi per l’irruenza del protagonista, vuoi per la voglia di spaccare tutto grazie alla grande velocità di Tembo che unita alle sue capacità di combattimento creano vero e proprio scompiglio, per l’infelicità dei nostri nemici.

Per certi versi, a voler ricordare i bei tempi andati, Game Freak (sviluppatori della fortunata saga Pokémon, gente di un certo livello insomma) ha riportato sul piccolo schermo una versione molto ridotta e semplificata di quello che è stato quel porcospino blu tutto pepe e azione che ha decretato il successo di console ormai sparite, non pensate anche voi?

Se proprio dovessi cercare un punto debole del titolo certamente citerei la combinazione velocità / salto e azione che spesso vi porterà (pur non volendo) a cadere inesorabilmente nel baratro del “ritenta, sarai più fortunato” perdendo inoltre una vita (non certo infinite, ndr), un po’ come spesso accade con quegli ostaggi ben celati di cui vi parlavo qualche riga fa, necessari per poter accedere a determinati livelli della storia di Tembo. Un modo come un altro per allungare fastidiosamente la vita di un titolo dalle non alte pretese.