iOS 8 non è un sistema per vecchi (about iPhone 6, Apple Watch & co.)

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Titolo liberamente ispirato al romanzo di McCarthy, riadattato per l’occasione. A distanza di circa 8 mesi dal precedente articolo che ringraziava Apple per aver quasi terminato di lavorare su un 7.1 in grado di ridare vita all’iPhone 4S (dopo una disastrosa convivenza con iOS 7) pare proprio che la lezione non sia servita e l’unica cosa che conti è creare nuova richiesta (beh lo so che non c’è da stupirsi eh, ma fa comunque rabbia). Ho iniziato a scrivere questo articolo prima che Apple presentasse iPhone 6 (con relativa versione Plus) e il suo nuovo Watch, ne approfitto per includere considerazioni sparse sulle novità annunciate da Cupertino, argomento parecchio caldo di questi giorni.

AppleFacepalm

Una doverosa premessa per tutti quei talebani pronti a tirare fuori armi di distruzione di massa dopo aver visto l’immagine che ho messo qui sopra: sto scrivendo questo articolo con il mio Macbook mentre i miei due iPhone sono in carica e ascolto musica di sottofondo (in attesa del film) della mia libreria iTunes tramite AppleTV, capito l’antifona? Non mi ritengo un fanboy e credo di essere abbastanza intelligente e oggettivo da ammettere chi fa meglio e in quale caso. Ah si, uso anche un iPad per leggere le news, giocare e navigare comodamente sul water (tanto per).

iOS 8

Da sempre, per ciascun nuovo iOS, sono quello che in azienda scarica la prima beta e sacrifica almeno un device per la causa. Quando iOS 7.1 era in fase di sviluppo, vista la bontà delle modifiche rispetto ad un macigno chiamato iOS 7, ho deciso di aggiornare immediatamente tutti i dispositivi, non me ne sono mai pentito e lo rifarei immediatamente. Di certo non si può dire la stessa cosa di iOS 8.

iphone4s-miglior iphone di sempre

iOS 8 è lento, talvolta al limite del sopportabile, è il sistema perfetto per iPhone 5 e 5S (ovviamente il 6 è escluso in quanto nato per iOS 8) ma non per 4S e ancora meno per 4. Poco meno di tre anni, un hardware assolutamente ben assemblato e stabile per tenere in piedi le due precedenti versioni dello stesso sistema operativo (escludendo quella 5 appositamente studiata per lui) ma obsoleto per la sua evoluzione. Un intervallo utile per considerare quell’hardware qualcosa di cui liberarsi nel minor tempo possibile e passare ad un nuovo modello, a voler fare una rapida botta di conti avete acquistato tre telefoni di bassa fascia Android o Windows Phone (considerando il mio iPhone 4S 64GB) e ora dovete rifarlo se non volete penare tra un cambio di applicazione e l’altro. Bello? Affatto. Onesto? Probabile considerando che la maggior parte dei produttori considera i due anni di supporto post-vendita quelli “che vi spettano” per ottenere gli aggiornamenti di sistema. Questo è sicuramente uno dei pro che più apprezzo di Apple, o che per lo meno ho apprezzato fino a quel modello di iPhone considerando che non conosco il destino che attende la versione 5 fatta uscire abbastanza rapidamente dalle scene per un passaggio diretto alla categoria S e C.

Ciò che desidererei è -dovendo pagare un hardware sicuramente costoso ma non ai livelli richiesti da Apple e dalle nostre tasse- un sistema operativo che possa continuare a funzionare senza la necessità di essere aggiornato a qualcosa che -oggettivamente- lo inginocchia a tal punto da generare la necessità di un acquisto di qualcosa di più giovane. Funziona alla stessa stregua dei PC: ci sono molti, moltissimi utenti che utilizzano ancora Windows Xp. Non sto dicendo che sia giusto né tanto meno che io lo consideri ancora un buon sistema operativo (considerando che dopo 13 anni è finalmente uscito dal supporto) ma è rimasto utilizzabile fino al suo ultimo giorno di vita, così come la quantità industriale di applicazioni sviluppata per esso e per i suoi figli. Lo so che è fattibile anche per iOS e che oggi c’è una fetta di utilizzatori che ha rifiutato un aggiornamento a iOS 7 mantenendo un 6 che non ho faticato tutto sommato ad abbandonare, posso però assicurarvi che quel fastidioso pallino rosso contenente “1” sull’icona delle Impostazioni può diventare parecchio sgradevole con il passare del tempo, accettare l’aggiornamento al nuovo ritrovato “è un attimo” (cit.). Se Apple tornerà sui suoi passi come fatto con iOS 7.1? Dubito, fortemente, lo spero altrettanto.

iPhone 6 e iPhone 6 Plus

Tutto è cambiato da quando Steve Jobs ci ha lasciati, non è l’angolo nostalgia né tanto meno quello delle frasi fatte che puntualmente caricano le protuberanze scrotali maschili di peso insopportabile. Si tratta di un’oggettiva osservazione che tutti possono fare: nessuna sorpresa, niente che rimanga davvero segreto fino al giorno della presentazione, tutto scritto, visto, confermato come quando qualcuno ci chiede di che colore è il cavallo bianco di Napoleone.

iphone6-iphone6plus

Non ho messo a caso l’immagine che riporta (seppur in inglese in questo secondo banner) il fatto che Apple porti sugli scaffali il “migliore iPhone di sempre” chiedendo al ragazzo di mettere via le 10 bambole che non gli piacciono più. È giusto, è -commercialmente parlando- la mossa più corretta almeno secondo il punto di vista di Apple per ingolosire vecchi e nuovi clienti pronti a spendere quasi 1000 euro pur di ottenere il nuovo oggetto del desiderio, invidia per chiunque non ne possieda uno, protagonista della polemica soprattutto per coloro che di oggettività non conoscono altro se non il significato del dizionario (e forse neanche quello). Nessun sistema è perfetto, nessun sistema è migliore dell’altro, ci sono esigenze, pretese, patti con il diavolo e quella lista di pro & contro che nessuno più di voi, ciascuno di voi, è in grado di stilare sulla base della propria vita quotidiana. Non servono guru, non servono opinionisti o esperti del settore, non servono neanche comparative che hanno quella puzza di fanboy di una o dell’altra sponda, un fetore che è possibile sentire anche quando si sta lontani kilometri …

iPhone6-2012

Lo dico ora così anche l’altra parte del gruppo “Quelli più fighi usano solo Android” si mette comodamente seduta senza puntarmi contro un’arma: sto usando da circa un mese un ottimo terminale Android del quale spero di potervi parlare su questo blog, cercherò di farlo quanto prima. Mi sto trovando molto bene, ha anche lui le sue pecche (e con lui intendo l’hardware tanto quanto il sistema operativo) ed è per questo che non difendo nessuno. Di certo fa sorridere ripensare a quella pubblicità dove Apple si vantava di aver creato un telefono da poter comodamente controllare con una mano e con un solo dito, oggi probabilmente non è più così. iPhone 6 mantiene quei 4.7 pollici che hanno caratterizzato la lista delle novità di iPhone 5, iPhone 6 Plus invece va ad affiancarsi ad altri phablet che pare stiano andando particolarmente di moda tra coloro che non hanno voglia o budget per permettersi una soluzione “doppia” fatta di uno smartphone da avere sempre in tasca e un tablet da tenere sulla scrivania o sul divano di casa. Apple ha visto lungo? Può darsi, tutti hanno criticato iPad (me per primo) eppure oggi si tratta di un prodotto favoloso, robusto, funzionale, estremamente comodo in più occasioni (e ne sono felice possessore), non credo però che il successo si possa replicare così facilmente.

A proposito di successo, vorrei aprire una breve parentesi riguardo Apple Pay: non so se e quanto prenderà piede ma Apple è maestra in questo, è già successo con iPhone e diversi altri prodotti della mela di Cupertino, non è una questione tecnica ma di saper diffondere un modo di fare, un’abitudine  “della quale prima non si sentiva la necessità. NFC e Android vanno a “braccetto” già da tempo eppure le cose non sono cambiate radicalmente. Se Apple può portare a termine anche questo obiettivo allora ben venga, non serve accusarsi di copia o farsi i dispettucci come bambini dell’asilo, serve agire per un risultato comune, a prescindere da chi centri il target.

Apple Watch

L’ho tenuto per ultimo perché sostanzialmente non so cosa pensare, non ancora. Vorrei vederne uno, sulla carta è l’ennesimo dispositivo da dover ricaricare alla sera e se ha preso anche solo un po’ le abitudini del telefono fratello maggiore allora ci sarà da ridere tra una lamentela e un’imprecazione di quelli che alle 23:40 non riusciranno più a leggere l’ora perché magari la batteria li avrà abbandonati a causa dei troppi messaggi ricevuti e letti dal piccolo schermo posto sul proprio braccio.

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Di SmartWatch, SmartBand, SmartTorniamoAlCucù ne siamo ormai circondati e imprigionati (manco fossero le manette di pelo che avete comprato per un sabato sera alternativo), io faccio parte di quella piccola schiera che si accontenta ancora di qualcosa in grado di monitorarlo durante l’attività fisica e poco più, altri neanche quello, evviva il vecchio orologio da polso vanto tra colleghi che ci tengono all’eleganza o alla sobrietà secondo le occasioni, ma riparliamone a momento debito sempre se ce ne sarà l’occasione.

In bocca al lupo Apple, spero che tu ci abbia visto lungo ancora una volta.

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