Avrei dovuto scrivere qualcosa già al rientro dalla serata di lancio che si è tenuta nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Ho slittato poi il tutto al sabato mattina, ho rimandato a domenica, sperato in ieri sera e ora eccomi qui. E’ martedì sera e tra qualche ora potrete leggere quella che vuole essere una personale riflessione sul lancio di Xbox One. Si, la colpa è anche sua oltre che del lavoro e delle mille cose da portare a termine in tempi rapidi (senza però farsi sfuggire alcun dettaglio possibilmente). Sabato mattina non ho resistito e dopo averla ricevuta venerdì pomeriggio (e no, non l’ho volutamente montata alla sera, il temporale con tanto di fulmini e tuoni mi ha fatto desistere, non si sa mai, una scarica e via così nella pattumiera l’investimento appena fatto) l’ho collegata e ho iniziato a prendere confidenza con il nuovo gioiello next-gen che mi accompagnerà nelle (scarsissime) ore del mio tempo libero per i prossimi anni.
Togliamoci subito il dente avvelenato: faccio parte di quella schiera di fruitori che non hanno particolarmente apprezzato la mossa del “Patch al Day One”, senza considerare che dopo aver scaricato circa 500MB di dati e aver inserito il DVD di Ryse -che non vedevo l’ora di provare- mi sono visto comparire un ulteriore fermo, un’altra patch, ben più grossa (più del doppio di quella di sistema appena installata, nda) necessaria per avviare il gioco. Hai un DVD? Hai la Xbox One collegata alla rete? Devi scaricare la patch, altrimenti non procedi. Ricordo i bei tempi (come fosse ormai storia) in cui, accendendo 360 e inserendo il DVD di gioco, si poteva darci dentro in meno di 5 minuti per l’intera sequenza appena descritta.
Capisco il voler essere precisi e puntuali, capisco anche la fretta di chiudere tutto “il chiudibile” (e anche quello che non andrebbe chiuso) pur di mandare in produzione hardware e software che dovranno poi raggiungere gli scaffali, posso capire (a fatica) il “manda, manda, poi correggiamo in corsa, ma intanto manda avanti“, ma così mi pare si esageri, e non che SONY si salvi sia chiaro, io parlo per “la mia Chiesa” ma è possibile leggerne di ogni anche in casa del competitor principale. Chi davvero ci tiene a mettere le mani sulla console e spende una cifra ben più che modesta (499€, ndr) penso possa concedervi “qualche giorno in più” pur di non doversi però subire questo tipo di procedura parecchio seccante alla prima accensione, soprattutto laddove la linea ADSL arriva a fatica, con velocità di poco superiori alla corsa di una lumaca dopata, o magari una fibra che fuori dai centri più grandi d’Italia -almeno a livello consumer- è pura utopia, questo però è tutt’altro argomento.
Jump In or Jump Ahead?
Puntuale come le tasse è partita anche la più classica delle discussioni da bar: “Day One or not Day One?“. Non c’è alcuna risposta alla domanda, almeno non oggettiva come tanti vorrebbero. Amici del “Red Ring Of Death” bentornati alla ruota della fortuna (e no, il gioco di parole non era voluto ma suona abbastanza bene), la speranza è quella che un’azienda grande come Microsoft, forte dell’esperienza acquisita con la prima serie di Xbox 360, possa aver fatto tesoro di quegli insegnamenti permettendo a chi ha dato loro fiducia –ancora– di godere della massima esperienza di gioco e di intrattenimento nel salotto di casa propria, “finché morti NATURALE non vi separi“. Quindi senza voler offendere nessuno, che non c’è tempo o voglia di intrattenersi in inutili flame, evitate i commenti sarcastici su Facebook, gli stati di Twitter abilmente compressi nei 140 caratteri o gli articoli sui blog alla ricerca del circoletto di quelli che come voi sostengono la causa “Mandate avanti le cavie al Day One”, qui nessuno si sente cavia, c’è solo la voglia di avere il nuovo giocattolo e no, nessuno regala console, seccherebbe a tutti doversi sorbire una nuova era RROD. Buon per voi se volete attendere la promozione natalizia o i saldi tra qualche mese, tutti felici e contenti insomma.
Sapete che c’è?
Che a me questa ricerca e questo sviluppo alla base di Xbox One piacciono, così a caldo, dopo una manciata di ore in compagnia della mia nuova console e dei primi titoli pubblicati (avrò modo di parlarvene con più calma rispetto a chi ha già pubblicato le proprie recensioni, nulla di affrettato, preferisco ragionarci su e godermi qualche ora di gioco in più). Bello il sistema di gestione delle proprie applicazioni, giochi e profilo, bella la possibilità di utilizzare le applicazioni come Skype direttamente con Kinect e il proprio televisore, belli i servizi connessi ai giochi, anche se sto litigando cercando di scoprire qualcosa in più sul Game DVR integrato in Xbox One. Le pecche li hanno tutti, proprio tutti, Microsoft non alcuna eccezione e ci saranno sicuramente dei problemi e delle soluzioni in futuro che possano cercare di accontentare azienda e clienti, punti di accordo, vie di mezzo, non si nasce perfetti e di certo non lo si diventa, neanche con il passare del tempo.
Questioni sul prezzo, che sia giusto o sbagliato, questioni sui titoli, che siano belli o realizzati troppo frettolosamente, questioni sul controller, che a me sembra ulteriormente migliorato dalla 360 ma che a qualcuno continua a non piacere, son tutte cose che lascio volentieri alle chiacchiere da fine settimana a base di FIFA, birra e imprecazioni contro il compagno di squadra che non passa la palla al momento giusto o l’avversario che ce la ruba nel momento migliore della nostra partita.
Xbox One è una console che può conquistare il suo spazio nel nostro salotto, che andrà a sostituire (necessariamente, IMHO) il vecchio Kinect in favore del nuovo che a confrontarlo con il predecessore sembra di far sfidare una 500 contro una Lamborghini Gallardo (omaggio al capolavoro appena uscito di produzione, nda), che vi regalerà sicuramente soddisfazioni e forse qualche grattacapo. E’ una console che Microsoft ha pensato in un modo e che ha rapidamente cambiato subito dopo le proteste ricevute da tutti i giocatori in occasione della presentazione all’E3 di quest’anno, è così che ci si comporta, il cliente viene prima di tutto, sia mai quindi che al prossimo giro si pensi bene prima di integrare ogni possibile correzione prima del lancio, magari aspettando qualche giorno in più (si, me la sono legata al dito, si nota così tanto?).
Vi state forse chiedendo perché non ho menzionato mai la questione legata alla TV e all’integrazione di servizi ad-hoc come Netflix o Hulu o ancora Amazon Instant Video? Perché -almeno per ora- neanche una divinità riuscirebbe a convincere i grandi brand televisivi nazionali a lasciarsi invadere da questo tipo di servizi o provare ad integrare i propri all’interno di una console, ed è un gran peccato oltre che un “contro” nella lista insieme ai “pro” sull’acquisto di un prodotto simile, ma qui di colpe legate a Microsoft ne individuo ben poche (e se non c’è riuscita neanche Apple con la sua AppleTV, un paio di conti in tasca me li farei).
Signori, accendete il vostro controller e saltate a bordo, questa è Xbox One.
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