Dopo mille finte “annunciazioni” pare che finalmente questa sia la volta buona. Possiamo dire definitivamente addio al superato tagliando cartaceo dell’assicurazione da esporre sul nostro parabrezza per il quale bisognava spesso penare con le agenzie assicurative quando non arrivava per tempo, senza considerare che chiedere una scansione “in anticipo” era più o meno al pari di un’eresia con la rincorsa a singola gamba saltellante. Si passa al controllo telematico della targa che diventa così sempre più la carta di identità del mezzo di trasporto, facilmente riconoscibile dall’umano e dalla macchina (autovelox, tutor, ecc.).
Lo scriveva anche Salvatore una manciata di giorni fa, e tipicamente quel ragazzo non è abituato a pubblicare senza informarsi (Salvatò, la birra la prossima volta ti tocca di offrirla, che queste robe non le scrivo proprio per tutti). Io in ogni caso aspetterò qualche tempo prima di adattarmi e non certo per colpa della novità. Quella è molto bella e ben gradita, era ora che si scegliesse di sprecare meno carta e dare origine a minori e inutili perdite di tempo per il cliente finale oltre che per l’agenzia.
Il problema, secondo me, nascerà nel controllo. Terminali che faticheranno a connettersi, database che per qualche motivo non saranno aggiornati (nonostante l’obbligo dell’esserlo già dal minuto zero in seguito all’acquisto della polizza), pattuglie non allineate o chissà cos’altro ancora, non fatico a immaginare l’adorabile vecchina che passando per strada noterà la mancanza del contrassegno sul parabrezza e deciderà di chiamare quei bravi giovanotti della municipale. No, grazie. Posso aspettare almeno gennaio, prossima scadenza della mia copertura assicurativa, per fare un po’ di sana pulizia sul parabrezza della mia vettura e rimuovere il porta-assicurazione lasciando, quando necessario, il disco orario e il tagliando di pagamento di Telepass Pyng appoggiati sul cruscotto. Sono certo che almeno nel primo periodo leggeremo in giro di multe assegnate in maniera ingiusta e infinite perdite di tempo (e soldi) degli automobilisti che hanno solo rispettato la legge, dovendosi poi rivolgere a un Giudice di Pace. E se fino ad oggi si è fatto di tutto per combattere chi illegalmente ha fatto uso di tagliandi falsi stampati in autonomia (o da società truffaldine), ci si prepari a spostare il campo di battaglia tra la poltrona e la tastiera, dove partirà la sfida a chi per primo riuscirà a intrufolarsi nei database contenenti tutti i dati degli assicurati, carpendo (o peggio, modificando) le informazioni.
Spero davvero di sbagliarmi.
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