Stop Killing Games

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Sono passati mesi da quando ho firmato per partecipare all’iniziativa. Non ho avuto modo né tempo di scriverne prima, e me ne dispiaccio: ormai il tempo stringe e, purtroppo, mancano ancora molte firme. Stop Killing Games è un’iniziativa lanciata a giugno dello scorso anno in tutta Europa, con scadenza fissata per il 31/7/2025.

“Stop Killing Games” è un movimento dei consumatori nato per contestare la legalità del comportamento degli editori che distruggono i videogiochi venduti ai clienti. Un numero crescente di videogiochi viene effettivamente venduto come una merce, senza una data di scadenza dichiarata, ma è progettato per essere completamente ingiocabile non appena termina il supporto da parte dell’editore. Questa pratica è una forma di obsolescenza programmata e non solo è dannosa per i clienti, ma rende praticamente impossibile conservare i videogiochi per il futuro. Inoltre, la legalità di questa pratica resta tutta da dimostrare in molti Paesi.

stopkillinggames.com

Tutto è diventato mediaticamente rilevante a causa del caso “The Crew”, il titolo Ubisoft reso completamente inutilizzabile dopo lo spegnimento dei server di gioco datato marzo 2024. Un gioco pensato, sviluppato e consegnato nelle mani dei giocatori (paganti) con tanto di bomba a orologeria ben inserita nel codice sorgente. Niente server di gioco, niente gioco: una modalità a giocatore singolo, offline, non faceva parte del titolo di gioco di Ivory Tower. Arriverà solo in un secondo momento, nella seconda versione di The Crew, nuovo disco di gioco (fisico o virtuale che sia), nuovo obolo richiesto ai giocatori di tutte le piattaforme.

L’idea alla base di Stop Killing Games è quella di invitare gli editori a cessare il supporto ai propri giochi in maniera più responsabile, lasciando una “porta aperta” affinché i giocatori possano continuare a divertirsi con il titolo di gioco anche se questo non è più in grado di contattare i suoi server di gioco. La storia è in grado di testimoniare e portare con sé diversi esempi virtuosi, la possibilità di farlo c’è, quello che manca molto spesso è la voglia o il budget per prevedere questo tipo di soluzione.

Qualche riferimento che può tornarti utile per approfondire (il primo è certamente quello che ti invito a leggere con maggiore attenzione, per poi passare all’iniziativa vera e propria da firmare):

A fronte di un milione di firme necessarie, sfortunatamente siamo “solo” (per ora) a circa 474.000 registrate. Il tempo ormai scarseggia, giugno volge quasi al termine e luglio correrà altrettanto velocemente. Pensi di poter firmare anche tu? Dare il tuo contributo dista solo un minuto circa del tuo tempo e qualche clic.

#KeepItSimple


Immagine di copertina Fredrick Tendong on Unsplash

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