CopyTrack: racconto di un’azione discutibile

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Quando capitano queste cose il modo migliore – forse – per riordinare le idee è scrivere, mettere nero su bianco per meglio ragionare, assimilare, prendere appunti anche.
Ti riporto un sunto di quello che mi è successo dalla ricezione dell’email proveniente da CopyTrack a tutta quella che è stata l’evoluzione del caso fino ai primi giorni di novembre scorso.

Pesca a strascico

man in black and white crew neck t-shirt and black shorts standing on brown wooden
Photo by Mads Schmidt Rasmussen on Unsplash

Dear gioxx,
We, COPYTRACK, are writing to you on behalf of our client Federico Caputo, whose license and image rights, limited to the territory of the Federal Republic of Germany, we are here to protect – abroad this is done by our local lawyer partners. Our customer has informed us that gioxx is likely using an image without permission and has exclusively commissioned us with the clarification, administration of the image rights and, if necessary, the enforcement of any rights infringement. Images are protected by copyright law and infringements are actionable under national and international law. Please see the attachment below for details.
On behalf of our client, we must first determine if you have a valid license to use the images in question. If you have a valid license to use these images, please reply to this email and include proof of purchase and any other license information.

Please respond to this letter no later than October 27, 2023.

Un modello, un modus-operandi che si replica manco ci trovassimo in una catena di produzione, un controllo pressoché inesistente, una quantità di pubblicazioni online (che raccontano di questa azienda e di altre molto simili, del loro servizio e dei loro modi) davvero invidiabile e tutte con lo stesso minimo comune denominatore: la minaccia, un continuo perseguire anche quando ci si trova nell’errore (loro), spesso senza ammissione di colpe e senza le benché minime scuse. CopyTrack gode di tutto tranne che di buona reputazione, questo è ciò che si palesa davanti ai miei occhi incrociando qualche ricerca mirata su Google e una panoramica tra le recensioni di TrustPilot (che ogni tanto fanno il paio con quelle che sembrano un po’ tanto costruite sia per un lato che l’altro della barricata).

L’email era finita nello spam, l’ho recuperata per puro caso perché di solito i filtri di Google funzionano molto bene e non c’è praticamente mai bisogno di metterci una pezza salvo rari casi. Il signor “Caputo” (così riporta l’email di CopyTrack, ammesso che esista realmente dietro quel nickname che ho trovato e incrociato tra LinkedIn, discutibili siti web terzi e altro ancora) ha rilevato questa violazione e ha quindi ingaggiato / usato CopyTrack per il recupero della compensazione persa durante gli anni di utilizzo del file multimediale, lo stesso che ho rimosso immediatamente dopo aver ricevuto la notifica, andando poi a cercare riferimenti e maggiori informazioni fino al 2017 (difficile ricostruire il tutto considerato che sono passati più di 5 anni), trovando poco e nulla, un’immagine che all’epoca – lo scoprirò più tardi – era stata recuperata in buona fede da fonte che a sua volta non ne citava le giuste informazioni ma che proveniva da una raccolta di immagini a uso gratuito anche per scopo commerciale, solo dopo qualche tempo “ritirata dal mercato” per poterla ripubblicare sotto licenza d’uso a pagamento.

If this is not the case, your use of the image material most likely constitutes a rights infringement on the territory of the Federal Republic of Germany – abroad, our local lawyer partners will check this – and you would then be legally obligated to compensate our customer for the damage caused by this rights infringement.

If you do not have a valid license You now have the following 2 options:
Option 1: Purchase of a subsequent image license (includes past and future use for one year after purchase).
Option 2: Compensation (includes the previous use and requires the immediate deletion of the image).

Image license (valid for 1 year from date of purchase) 389.59 €
Compensation costs (past usage) 350.00 €
Payment is due by November 18, 2023

Payments for both options can be made securely online at https://portal.copytrack.com by entering CASE ID XXXXXX.

Quindi: l’utilizzo del materiale fotografico costituisce molto probabilmente una violazione dei diritti sul territorio della Repubblica Federale di Germania – all’estero, i nostri partner legali locali lo verificheranno – e sarete quindi legalmente obbligati a risarcire il nostro cliente per i danni causati da questa violazione dei diritti.
Il tutto a patto della verifica di fattibilità dei partner che hanno sul territorio (evidentemente italiano) sui quali CopyTrack sceglierà di appoggiarsi.

Respira

È lembo di terra grigia in cui ognuno dice la sua pur trovandoci tutti in Unione Europea. Ci si muove ai confini di una legalità per certi versi “adattata“, “allargata“, non del tutto chiara, non per ciò che concerne la legge italiana. Non rispondere nell’immediato e di getto è fondamentale, non firmare alcunché ancora di più. Respira, serve fermarsi, analizzare tutto il contesto e reagire in maniera ferma facendo valere le proprie motivazioni. Se hai regolare licenza d’uso dell’immagine la storia è già terminata: puoi dimostrarlo, non serve altro e non dovrai fare altro che raccogliere quei dati sotto lo stesso tetto e fornirne prova evidente e inattaccabile a CopyTrack.

Se così non fosse la storia si andrà a complicare un attimo di più, bisognerà agire sul modo in cui le tariffe vengono calcolate, sulla disponibilità di quell’immagine (o file multimediale in generale) online con/senza riferimenti riguardo il copyright e l’eventuale licenza d’uso, sui fini per i quali quell’immagine è stata utilizzata (se a scopo di lucro o semplice divulgazione / buona azione per il sociale / ecc.).

L’aiuto di uno specialista e di un avvocato in questi casi possono fare la differenza perché di certo c’è che CopyTrack ignorerà quasi ogni tentativo di mediazione o di chiusura richiesto dall’utente finale “in difetto“, a meno che questo non intenda ovviamente pagare la cifra che no, non sarà mai quella richiesta con la prima email che si riceve, perché pur di raccattare dei soldi CopyTrack arriverà a fare “sconti da Black Friday che sembreranno quasi una gran cortesia nei tuoi confronti.

In Italia le persone che possiedono un sito web (sia esso per motivi di lavoro o personali, con o senza scopo di lucro, autofinanziato o mantenuto grazie all’aiuto di qualcuno) raggiunte da un’email di CopyTrack costituiscono una quantità considerevole, molte di queste fanno parte di gruppi che con il lucro non hanno davvero nulla a che fare: parlo di persone che mantengono attivi siti web di comunità pastorali, siti web storici e divulgativi, blog personali (come questo che stai leggendo), arrivano poi in robusta parte siti web di agenzie di viaggio, eventi, manifestazioni, piccole e medie imprese. Quest’ultimo nutrito gruppo ha certamente buoni motivi per mantenere una vetrina online ed è assolutamente corretto che ogni immagine mostrata al pubblico abbia regolare licenza d’uso (sia essa gratuita o a pagamento, poco importa).

Quando a “peccare” sono però i singoli che nulla traggono dalle proprie opere (parlo di vantaggio economico reale) ecco che si può configurare (non sempre) uno scenario di buona fede che può trovare rimedio – spesso – in qualcosa di davvero molto semplice: la rimozione del contenuto protetto da diritto d’autore e – questo è davvero il minimo sindacale – citare sin da subito la fonte “dando a Cesare quel che è di Cesare“, riconoscendo quindi i meriti a chi quell’opera l’ha realizzata, che poi è ciò che questo blog (e spesso tanti altri lì fuori) fanno in maniera assolutamente regolare.

C’è quindi colpa? Sì, certo, c’è colpa nel momento in cui si apre Google Immagini, si inserisce il termine di ricerca, si scarica un’immagine (o qualsiasi altro contenuto multimediale) e la si carica nel proprio sito web senza dare il benché minimo riferimento al suo autore originale. È una pratica da sempre scorretta e che fuori dall’Italia incontra alcune leggi molto severe che generalmente puniscono chi opera in questa maniera, non in buona fede, magari recidivo nel corso del tempo. In Italia – come già detto qualche riga fa – la legge in merito è un pelo differente e in alcuni casi molto meno severa. Il fatto di andare a servirsi di un prodotto tedesco che farà riferimento a leggi tedesche può costituire già di suo qualcosa che non approderà mai realmente in tribunale, ma perché rischiare?

Pubblicazioni

Ce ne sono diverse, sono davvero tante.
Te ne propongo alcune in ordine sparso, fanno tutte parte delle letture che ho affrontato per capire qualcosa in più rispetto al ginepraio in cui sono finito pure io:

Più in generale sul diritto d’autore:

Cosa è stato fatto

Ho volutamente inserito nella lista poco sopra l’articolo di Giovanni Franchini in prima posizione perché la sua esperienza è quella che più si è avvicinata alla mia.

Giovanni ha già affrontato l’intero iter seppur dall’altro lato non ci fosse CopyTrack e ho quindi scambiato qualche email con lui per capire bene il da farsi.

Fortunatamente le conoscenze non mi mancano e ho anche consultato amici, conoscenti e consulenti legali per capire cosa fare, come comportarmi per cercare di rimanere dalla parte della ragione (perché ti assicuro che di dolo ce n’era davvero zero nel mio specifico caso ma – come già detto – l’ho scoperto in seguito ad analisi un pelo più approfondite) ma soprattutto per mettere la parola fine ancora prima di arrivare alla parola “inizio“, e per inizio non intendo certo una comunicazione inviata a mezzo posta elettronica ordinaria che non ha assolutamente valore legale (in Italia si usa la PEC, e non solo in Italia, e di certo si riportano informazioni anagrafiche e non di certo un nickname quando si parla in legalese).

Giovanni mi ha dato una mano a capire storia, collegamenti e utilizzo di quel file immagine che ha generato l’accusa. In seconda battuta un avvocato specializzato sull’argomento ha raccolto i dati necessari, la mia delega e ha successivamente mandato una diffida a CopyTrack per evitare che il servizio (e chiunque ne abbia fatto uso) potesse continuare a sentirsi autorizzato a chiedermi dei soldi per un’immagine che – con una sola ricerca di Google Lens e un po’ di tempo libero a disposizione – trova radici in anni che precedono (e di molto) il 2017 e quel suo ritiro dal mercato per rendere il file multimediale coperto da licenza d’uso a pagamento.

Nel merito la richiesta economica è priva di fondamento alcuno, trattandosi di attività di mera “riutilizzazione di immagini” in assenza di determinate caratteristiche che ne impedivano l’azione da parte del mio Cliente.
Infatti, espressamente, la legge pone degli “indicatori” per riconoscere immagini presenti sul web e non liberamente riutilizzabili, in tre precise condizioni:, come prevede l’art.90 legge sul Diritto d’Autore, e cioè ogni esemplare di foto deve riportare:

  1. il nome di chi detiene i diritti di utilizzazione economica (fotografo, datori di lavoro o
    committenti);
  2. l’indicazione dell’anno di produzione della fotografia;
  3. e, se la foto riproduce un’opera d’arte, il nome dell’autore dell’opera d’arte fotografata. In
    caso di mancanza di tali informazioni , la riproduzione della foto non si considera abusiva.
    Infatti è dato per scontato che l’autore voglia rendere libero l’uso dell’immagine , essendo
    comunque per lui difficile provarne la paternità in assenza di tali indicatori.

Pertanto, qualora manchino le informazioni richieste, ex art.90 legge 633/41, in riferimento a una determinata opera fotografica, non vi sarà alcun obbligo di autorizzazione e la riproduzione potrà avvenire liberamente.

A ulteriore conferma di ciò, ci viene in supporto una sentenza del Tribunale di Roma n.12076 /15 avente ad oggetto le violazioni del diritto d’autore sul web, ove si sottolinea che, “dal momento che lo scambio di file avviene tra soggetti che possono anche ignorare la reale identità dell’altro, per ritenere abusiva la riproduzione della fotografia/e, sarà necessario che sulla stessa siano riportate le indicazioni richieste dall’art. 90 della L.633/41, che cioè, nei file siano inseriti i c.d. Digital watermarks; in mancanza, la riproduzione deve ritenersi lecita e non è dovuto alcun equo compenso.”

E ancora:

Intanto, sono a richiederVi, se in Vostro possesso, copia della cessione dei diritti, come previsto dalla Legge sul Diritto d’Autore, riguardanti la foto de quo.

In merito alla materia in oggetto si ricorda inoltre che, ad oggi, l’Antitrust nel provvedimento pubblicato nel bollettino n. 35 del 2022, sanziona la società responsabile degli invii di simili mail con richiesta di denaro e si spinge a sindacare anche la condotta del legale incaricato di redigere e di inviare le diffide, sanzionandolo in via amministrativa.

Essi risultano contrari alla diligenza professionale e idonei a condizionarne la libertà di scelta, anche tramite un’interpretazione strumentale delle norme sostanziali e processuali sui diritti d’autore e sui diritti connessi. A tale riguardo rilevano il carattere pressante e perentorio delle richieste di pagamento non accompagnate dal mandato del titolare dei diritti sulle fotografie, né dalla prova della titolarità delle fotografie contestate e della sussistenza delle condizioni di tutela come opera fotografica o fotografia semplice.

La diffida completa di molti altri dettagli ha raggiunto le porte di Copytrack che – nel frattempo – ha deciso di inviarmi una nuova richiesta di pagamento per il medesimo file multimediale (già sparito nel frattempo, quindi con uno screenshot ottenuto in maniera non regolare e non certo corretto rispetto alla visibilità pubblica del sito web) con una nuova data di scadenza per il pagamento, spostata di qualche giorno più avanti rispetto all’originale ricevuta poco tempo prima. Anche per quanto riguarda la nuova richiesta non ho inviato alcuna risposta diretta e ho preferito inoltrare all’avvocato che pochi giorni dopo ha ricevuto un messaggio ufficiale dal team legale di CopyTrack:

Legal Team (COPYTRACK GmbH)

Nov 2, 2023, 13:52 GMT+1

Dear Sir or Madam,

We have reviewed the provided information and decided to close the claim.

Thank you for your kind cooperation.

Best regards,
Anastasia

Legal Department
COPYTRACK GmbH
Saarbrücker Straße 18, 10405 Berlin
Germany
Phone: +49 – 30 – 809 33 29 10
Fax: +49 – 30 – 809 33 29 99

Registry: AG Berlin
Charlottenburg HRB 173269 B
Domicile: Dresdener Str. 31,
10179 Berlin
CEO: Marcus Schmitt
VAT-ID: DE305466114

Buon natale anche a te Anastasia e a CopyTrack tutta.
Tengo in caldo la diffida perché potrebbe tornare utile in futuro (non solo per CopyTrack). Nonostante io non porti generalmente rancore, stavolta un po’ di speranza che l’equivalente (e molto più) dei soldi non previsti e ulteriormente spesi per il lavoro svolto dall’avvocato vi vengano richiesti per una qualche multa o azione legale più cattiva e incisiva resta accesa in me, perché qui c’è tanto puzza di intervento “punitivo senza appello” più che “reale difesa dell’artista“, ma magari sbaglierò, è solo un parere personale e spero di poter almeno esprimere questo essendo in democrazia con libertà di parola.

🎅


Immagine di copertina: generata dall’AI di Canva.

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