… così mi sfogo un pò, tanto per cominciare in bellezza il 2010.
- Comm. Mi hai riportato il gioco? Non ti piace?
- Me. Effettivamente non mi ha colpito molto, vorrei ridartelo e magari prendere qualc0s’altro.
- Comm. Ok, sono 15 euro che potrai spendere come meglio credi.
- Me. Perdonami … ho acquistato questo gioco qui da te esattamente 4 giorni fa, qui c’è lo scontrino e qui c’è la mia tessera, puoi controllare. Ho pagato il gioco 39 euro e 90 e tu mi ridai 15 euro da spendere come meglio credo?
- Comm. Certo, tu mi stai vendendo il gioco e io ti do la metà del suo valore. E’ usato, quindi te lo pago come tale (per la cronaca: il titolo nuovo costa 54 euro e 90).
- Me. Ho giusto qualche dubbio. Ho voluto fare l’onesto e ti ho detto che il gioco non mi piace quando in realtà avrei potuto dirti che non funzionava correttamente e ottenere immediatamente un buono o un altro gioco. Potrei sostituirlo con un gioco usato di pari valore? Te ne entra uno, te ne esce un altro, come se l’altro giorno avessi scelto un altro titolo.
- Comm. Ma cosa ti aspetti da un gioco usato? Non diamo mica garanzie su quella roba. Una volta comprata se me la riporti ti do la metà del valore dell’usato rientrato (per la cronaca: il gioco sarebbe stato rimesso in vendita al prezzo di 39 euro e 90).
Condite il tutto con una strafottenza unica, con un pizzico di indifferenza e uno sguardo modalità “dall’alto verso il basso“, a voler sottolineare quanto fosse barbone il mio gesto. Ho chiaramente ripreso il mio gioco e troverò altro modo di piazzarlo. Prima di uscire dal punto vendita il collega del commesso che mi ha servito ha sottolineato quanto fosse malsana la mia idea continuando a non capire cosa mi passasse per la testa, come mai avessi provato a fare quel gesto di andare a sostituire il titolo 4 giorni dopo l’acquisto.
Ora, cara Blockbuster, non dico che il ragionamento dei ragazzi fosse sbagliato, ci mancherebbe. Giusto vorrei sottoporre alla tua attenzione quanto un atteggiamento maleducato e indisponente verso un cliente che porta soldi alla tua azienda possa creare dissapori e scottature non volute. Il gesto della sostituzione probabilmente non sarebbe costato nulla ai ragazzi, ma non importa. Un cliente in meno è assicurato, ed insieme a lui è possibile che se ne perdano diversi altri che verranno raggiunti dalla voce di quel piccolo ed insulso essere che ogni anno prenota i suoi giochi preferiti e che ora –armato di Xbox e passione per i videogames– avrebbe potuto spendere qualcosina in più.
Cheers.
Mi sono perso / a …
Mentre la neve scende su Ravenna ed il sonno scarseggia, ho deciso di perdere qualche minuto per raccontarvi cosa mi è accaduto lo scorso pomeriggio al punto vendita Blockbuster di Ravenna. Premetto: come regalo di Natale ho ricevuto una Xbox 360 Elite, Ilaria ha beccato in pieno il mio punto debole di questo periodo, ora assomiglio più che mai al bambino al quale hanno regalato le macchinine che tanto desiderava. Si accettano quindi donazioni in giochi e accessori per l’amata new entry di casa :P
Giusto giovedì scorso (31 dic. 09) ho deciso di fare un salto da Blockbuster, a qualche passo di distanza da casa dei miei. Da diverso tempo i loro punti vendita integrano l’angolo Game Rush, un ottimo punto di partenza per scegliere degni compagni di gioco da affiancare a PES 2010 (incluso nel bundle che mi è stato regalato), magari usati e garantiti, così da spendere il giusto e iniziare a creare una propria collezione. La scelta è ricaduta su 3 titoli: Crash: Il Dominio sui Mutanti (l’ideale per Ilaria e per la piccola di casa), Mortal Kombat vs DC Universe (per il sottoscritto, ovvio!) e Street Fighter IV.
L’ultimo dei 3 acquisti citati è stato preso a scatola chiusa … vuoi per nostalgia, vuoi per la fiducia che nutro per i titoli Capcom. Stranamente però non mi ha colpito molto e ho deciso quindi di cambiarlo. Ho preso gioco e scontrino e sono andato al punto vendita qualche ora fa. Il dubbio prima di entrare è sorto spontaneo: essere completamenti onesti e palesare il fatto che quel gioco non piaccia o inventarsi una scusa bella e buona facendo credere ai commessi che dopo un certo numero di partite giocate questo vada in errore?
Ho scelto la prima via, ho sbagliato.
Arrivato alla cassa dopo circa 15 minuti di attesa durante i quali uno dei ragazzi batteva scontrini mentre l’altro si faceva i fatti propri dicendomi di attendere il mio turno (ero arrivato prima di altre persone stranamente passate davanti a me … ma tant’è …) sono riuscito a restituire gioco e scontrino. La scena che ha preso vita in quel punto vendita l’hai letta nel primo paragrafo :)
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