Recupero dati da dischi RAW

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Recupero dati da dischi RAW 1RAW, oltre ad essere un’estensione dedicata agli scatti fotografici “senza perdite di dati, è anche sinonimo di hard disk generalmente danneggiato, un insieme di dati grezzi impossibile da classificare in quanto facenti parte di un file system non correttamente riconosciuto /gestito dal sistema operativo. Pensate ad un hard disk utilizzato da “massiccio disco di scambio dati“, costantemente sotto stress, operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Alla lunga il disco si stanca e –probabilmente– si danneggia, proprio come è capitato al mio “mulo” installato nel PC di casa, 160 GB Western Digital SATA, per gli amici G:\ :P Un normale riavvio della macchina post-aggiornamento Windows Update, un anomalo ScanDisk che parte automaticamente, l’impossibilità di accedere a  G: da “Computer” a sistema avviato.

Assicurarsi che il disco sia ancora vivo e respiri

La prima operazione da fare per evitare di entrare in “panico da perdita dati” è capire se l’hard disk è ancora vivo, se a danneggiarsi è stato un settore (e anche più) o la meccanica interna. Per far ciò si può seguire una semplice scaletta che riporto qui di seguito:

  1. assicurarsi che il disco sia collegato correttamente. Aprite quindi il PC (basta far saltare la parete sulla quale non è attaccata la scheda madre) e controllate che gli spinotti siano inseriti fino in fondo, che l’hard disk sia alimentato e correttamente connesso alla scheda madre.
  2. che la gestione dischi lo veda ancora. Per controllare questa condizione occorre cliccare con il tasto destro sull’icona di Risorse del Computer (o “Computer” per i possessori di Windows Vista) selezionando poi Gestione. Andare alla voce “Gestione disco” e controllare che il malato sia presente in lista e che il sistema riconosca la sua capacità.

Se il tipo di problema riscontrato è lo stesso del sottoscritto, noterete immediatamente la dicitura riguardante un errato riconoscimento del file system del disco fisso: il sistema lamenterà la presenza di una unità RAW. La ignorerà tranquillamente, la visualizzerà all’interno delle risorse collegate alla macchina ma non sarà in alcun modo accessibile fino a nuova formattazione con file system standard (NTFS su sistemi XP / superiori o il vecchio FAT32 per i vecchi SO).

Inutili i riavvi, inutili i tentativi di rianimazione nella vana speranza di ordinare al sistema di riconoscere la periferica come disco NTFS.

Come recuperare i dati

A questo punto si parte con la cernita di programmi in grado di recuperare dati dalla partizione RAW. Come un cane da tartufo gironzolo per forum, lurko quanto basta per scoprire qualche nome utile. Inizio a scaricare la varie utility e le provo sulla macchina una dopo l’altra, prima le free, poi le commerciali con un periodo di prova gratuito.

Nonostante i buoni propositi che si leggono nei vari siti web ufficiali, molte di queste sono classiche “tutto fumo e niente arrosto“, dispiace tantissimo accorgersi che la maggior parte del “fumo” consiste in applicazioni free che promettono e non mantengono. Una volta tanto sono costretto, almeno in ambiente Windows, ad affidarmi ad una piccola applicazione dal costo grosso modo sopportabile (dipende dai dati si vogliono salvare) e che fa il suo sporco lavoro: GetDataBack for NTFS.

GetDataBack for NTFS (o FAT)

Prodotto dalla Runtime Software, stessa società che rilascia l’ottimo DriveImage XML, è uno strumento a pagamento (79$) che permette di analizzare e recuperare dal disco danneggiato tutti i dati presenti, salvo errori meccanici gravi. Offre un periodo trial utile al malcapitato (come me) durante il quale si riesce tranquillamente a fare una analisi del supporto per capire se i dati sono recuperabili o meno.

immagine “demo” da images.google.it

Dopo averlo scaricato ed installato nel disco primario (quello del sistema operativo nel mio caso) ho avviato un’analisi approfondita del supporto WD danneggiato. Ha impiegato metà della notte per riuscire a fare un list completo dei dati salvati senza saltare il benché minimo file! A questo punto il bivio: non acquistando la licenza il software non permette il salvataggio dei dati su un altro disco, un pò come a dire “ti faccio vedere cosa so fare ma non lo faccio, voglio prima i dindi“.

Sfortunatamente di quel disco avevo un backup troppo vecchio in archivio e alcuni documenti salvati di recente erano troppo importanti per fare “una fine indegna“. Carta di credito alla mano, licenza acquistata, programma sbloccato (basta inserire il codice per avere accesso alle piene funzionalità dell’applicativo), file correttamente esportati su un disco secondario. Ho perso un totale di 3 immagini facenti parte di un vecchio sito web che avevo realizzato per un conoscente, va benissimo così!

Perché questo post?

Innanzi tutto un promemoria per il sottoscritto: perché fare backup & ripristini per i clienti dimenticandosi completamente quelli di casa propria? Questo è male, piccolo abitante della mia distratta e stanca scatola cranica! Inutile dire che il consiglio vale anche per tutti gli utenti che mi leggono e sanno bene di non aver effettuato una copia di sicurezza dei propri documenti importanti!

Altro dettaglio da non sottovalutare: fino ad oggi mi si sono rotti due hard disk (personalmente parlando) ma c’è chi ha statistiche ben più disastrose delle mie. Con la mole di dati che circola tra i supporti quotidianamente, questi tendono a danneggiarsi molto più in fretta di una volta. Le società produttrici lo sanno bene e, sia per loro tornaconto economico che per “consiglio al cliente“, ricordano che la vita di un hard disk si aggira (nella media) attorno ai 2/3 anni salvo complicazioni e situazioni particolari.

Fare una copia di sicurezza dei propri dati è un’operazione semplice anche se (talvolta) lenta, sicuramente noiosa ma necessaria quando si devono conservare documenti di una certa rilevanza. La domanda ora è: come formattare un disco RAW volendolo resuscitare e re-impostare in NTFS? :mrgreen: , ci sto già lavorando …

Buon lavoro!

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