E perch(tr)é?

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È quel giorno? No, stavolta no, sono in colpevole ritardo con un appuntamento fisso che stavo ormai onorando da un paio di anni a questa parte, ma non posso comunque esimermi dal recuperarlo.

Devo perché siamo arrivati a tre, e in quest’ultimo anno c’è stato quello scatto di crescita che probabilmente ha cominciato a farmi pensare che sia troppo presto per. Parli, tanto, tantissimo, sempre, anche nel sonno. Cerchi di veicolare tutta l’attenzione su di te provando a impostare un discorso filosofico con chiunque, cercando di ottenere quante più informazioni possibili che andrai successivamente a rielaborare, fare tue, riutilizzare quando l’adulto (o presunto tale) meno se lo aspetta, spesso lasciandolo completamente di stucco, soprattutto perché tutto questo non è normale per un pargoletto piccolo così.

Ne hai per tutti, in qualsiasi contesto e momento, e in questo riconosco molto di me, avere quello specchio davanti talvolta mi destabilizza perché mi fa capire che in alcuni momenti si potrebbe lasciar scorrere e non bloccare per tentare invece una correzione.
In altri casi però fai bene, non abbassare mai la testa, non fermare la lingua quando credi che sia giusto e che ciò che pensi e dici vada difeso perché corretto. Lo dico (in realtà lo scrivo) perché ci sono passato e ci passo ancora tutt’oggi; ok il “passarci sopra“, ma non è sempre giusto, nella stragrande maggioranza dei casi il menefreghismo e l’egoismo fanno molti più danni – sul lungo termine – rispetto a quelli causati dalla franchezza e dalla trasparenza. Non far mai mancare l’educazione e il rispetto, ma non farti scoraggiare, fermare o mettere in difficoltà dal sempiterno “Fatti i fatti tuoi“, perché sfortunatamente a furia di farsi i fatti propri, la gente che ci circonda tende ad avere prosciutto sugli occhi, mancanza di rispetto per il prossimo e – soprattutto – delle regole per una sana, pacifica e corretta convivenza.

Lo so, sono discorsi difficili per questa tenera età, ma sono certo che lo capirai quando ne avrai le capacità e la consapevolezza adatta.

Sei furbo, intelligente, sorridente e anche tanto, tanto lunatico. Il tuo umore è un’altalena che vive a metà tra il buono e il cattivo tempo (parlo delle condizioni meteo), mette me e la mamma (ma anche parenti, amici ed educatori) in grande difficoltà per cercare di non ferirti, non maltrattarti, pur rimanendo comunque fermi in un equilibrio che deve sempre e comunque favorire un’eduzione che sia rispettosa per noi, per gli altri ma anche per te e per il tuo futuro. Fortunatamente però stai crescendo e imparando a controllarti, anche se talvolta te ne dimentichi e regredisci perché sei alla ricerca di quella stabilità, di quegli affetti e un po’ anche di quelle coccole che ti rimettono in pace con il mondo, è tutto giusto, puoi ancora prendertele tutte :-)

Cresci amore mio, ma non troppo in fretta. Papà spesso dimentica che hai solo tre anni e pensa di avere a che fare con un bimbo decisamente più grande. Lo sei, ma non per data anagrafica, lo sei perché fai correre tanto il cervello e l’immaginazione, l’entusiasmo, la scoperta di ciò che ti circonda come fosse ancora il primo giorno, la curiosità che mette a dura prova chiunque, il mitragliatore dei “perché?” che è partito molto prima del previsto e non è ancora terminato nonostante le rassicurazioni di chi già ci era passato definendolo “una fase transitoria”.

E perch(tr)é?

Il titolo dell’articolo è dedicato proprio a questo. L’intera giornata si basa proprio sulla domanda che è al centro di tutto: perché?

Non siamo ancora stati in grado (e molto probabilmente mai lo saremo) di dare risposta a tutti i tuoi perché, ma ci stiamo provando. La mamma in questo è decisamente più brava del tuo vecchio orso lamentone, io dopo un round (neanche troppo esteso) tendo ad arrendermi per sfinimento. Ma non smettere te ne prego, continuerai a sentirmi lamentare ma tu persegui e segui la tua strada, la curiosità è famelica e tale deve rimanere, è la fiamma che alimenta tutta la nostra vita e le nostre passioni. Falla diventare la motivazione principale per darti degli obiettivi, uno scopo, un percorso evolutivo. Arriverai a tante risposte, potrai guadagnarti tante soddisfazioni per avercela fatta con le tue forze.

Io sto solo aspettando di vederti arrivare a battere in tutto e per tutto il tuo vecchio, sono certo che di questo passo non impiegherai molto tempo, sarà per me motivo di orgoglio e appagamento per aver portato a casa uno dei miei risultati: vederti brillare e continuare a sorridere, sempre, è una tra le cose che più amo di te.

Stavolta non ci sono i punti che spiegano quali sono i tuoi “tre” di quest’ultimo anno. Ci sono state talmente tante novità negli ultimi 365 giorni che non potrebbero mai convivere in un così “piccolo contenitore“, e di questo sono estremamente felice, anche se sono certo di non dartelo troppo a vedere (credo, e un po’ spero, altrimenti poi ti monti troppo la testa! 😏).

#LoveYou ❤️

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