Giuseppe Giacobazzi, figlio della Romagna classe 1963, un perfetto ignorante in grado di strappare sorrisi e risate a chiunque osa mettersi sulla sua strada, si rimane impassibili di fronte semplicità dei suoi argomenti che nonostante tutto riescono a riempire sale e divertire per uno spettacolo intero. Dopo due “salti” più o meno graditi finalmente ieri sera si è tenuto il suo show al Kojak di Porto Fuori (RA), sul quale vorrei spendere un paio di parole.
immagine originale: Kevin Lupo
Innanzi tutto i “salti“. Ho sempre considerato TicketOne un assoluto leader nel campo della vendita dei biglietti per concerti e spettacoli in generale. Una prima volta soddisfatto del suo operato, una seconda molto meno. A cosa mi riferisco? Vi faccio un veloce “schemino“:
- acquisto dei biglietti: 20 dicembre 2008 per lo spettacolo del 20 febbraio 2009
- primo salto: dal 20 feb. 2009 al 11 apr. 2009 (si scopre solo ieri sera il perché) con mail che avvisa in largo anticipo quanto accade, ho recuperato il tutto dal mio ThunderBird:
Una mail mandata giorno 11 febbraio per uno spettacolo in programma il 20, è un sufficiente preavviso per organizzarsi al meglio e magari spostare l’appuntamento in calendario al successivo 11 aprile, Giacobazzi bisogna andarlo a vedere, non chiedo il rimborso del biglietto!
- secondo salto: dal 11 apr. 2009 al 17 apr. 2009 (anche in questo caso il perché è stato spiegato ieri sera) con la gloriosa cappella da parte di TicketOne. Siamo tutti (intendendo chi doveva assistere allo spettacolo) andati al Kojak la sera dell’11 trovando un bel cartellone esposto fuori dal locale dove si spiegava che lo show slittava di un’altra settimana. Niente mail, fino allo scorso mercoledì:
Ecco … ricevere una mail che annuncia giorno 15 aprile il secondo rinvio dal 11 al 17 ha quel casereccio sapore da presa per il culo gratuita utile solo a chi, stanco dei rinvii, vorrebbe ottenere il rimborso dei biglietti.
Io dico TicketOne, tutta la buona volontà di questo mondo, ma una mail magari il giorno stesso no? Giusto per non fare il viaggio a vuoto, giusto perché tutti quelli che venivano da Forlì / Faenza / Lugo / Bagnacavallo / qualsiasi altro paese limitrofo Ravenna potevano risparmiare benzina e magari organizzare diversamente la serata. Se proprio non poteva esistere la mail il giorno stesso perché non dare maggiori spiegazioni in quella del 15?
La butto li, magari uno del vostro staff passa da qui e ne discutiamo insieme eh? (non succederà mai ma la speranza è l’ultima a morire).
Il bello è che lo spettacolo è davvero valso il prezzo del biglietto, tutto tutto tutto. Abbiamo trascorso poco più di un’ora a ridere a crepapelle grazie proprio a quelle battute semplici e gli sfottò tratti dalla quotidianità, scorci di vita comune e quel confrontro tra uomo e donna che solo un Giacobazzi è in grado di farti mandare giù in “diverso modo“, con quella simpatia figlia di Romagna una volta tanto senza lo schermo a separare il comico dal suo pubblico, quel pubblico che –a suo dire– ogni volta lo appaga con un applauso sincero (oltre che con il soldino aggiungo io, senza malizia alcuna!), il miglior modo di ringraziare il suo “operato” ed un mestiere tanto strano quanto complicato, faticoso e bello!
Grazie quindi per l’ottima serata Giuseppe, con la speranza di rivederti quanto prima sul palco di Zelig a difendere e diffondere la simpatia nostrana!
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