Caro signor Expo,
mi permetto di darti del tu non per mancanza di rispetto, ma perché vorrei fare una chiacchierata con te in leggerezza, come se già ci conoscessimo da tempo. Queste mie righe vorrebbero muovere una piccola critica –che motiverò– dopo una dura giornata di lavoro, una corsa contro il tempo per accaparrarci un Season Pass per partecipare al tuo splendido evento e delle risposte parecchio piccate da parte di lavoratori certamente stanchi ma anche irrispettosi verso chi pensava di essere in piena regola.
Io e Ilaria siamo usciti dal lavoro, abbiamo recuperato al volo un tram e siamo venuti in Cairoli Castello dove Expo Gate svetta fiero davanti al Castello Sforzesco, sin dalla sua nascita è stato sponsorizzato come hub principale della città dove chiedere informazioni e acquistare il ticket per la manifestazione, stesso identico posto se si intende acquistare un Season Pass, 115€ a testa per far passare la paura, ore 19:15.
Pochissima la fila, giusto qualche persona prima di noi, alziamo la testa e notiamo che l’orario di chiusura è stato modificato, un pezzo di carta attaccato con lo scotch segna le 19:30 come limite massimo per l’acquisto del proprio ticket. Un orario un po’ strano dato che sito web, call center, Twitter e applicazioni ufficiali riportano le 20:00 come orario di chiusura.
La tua persona adibita al controllo della coda ci dice che non ce la faremo a entrare e che intende chiudere la porta, mancano ancora diversi minuti al “nuovo orario di chiusura” ma noi, il ragazzo che ci precede e un gentile operatore sanitario dietro di noi verremo rimandati al responsabile al quale potremo riportare la nostra lamentela nel padiglione adibito alle informazioni, proprio accanto alla biglietteria alla quale ci è stato negato accesso. Un totale di 3 persone, sarebbe bastato farci entrare e chiudere poi la porta, sarebbe stato un gesto estremamente carino soprattutto perché nessuno (neanche l’utente ufficiale @AskExpo) ha mai pubblicato alcunché sugli orari di chiusura modificati.
Ci abbiamo provato, davvero. Lo abbiamo chiesto con cortesia, fatto presente che da nessuna parte eccetto quel pezzo di foglio attaccato all’insegna dell’Expo Gate riportasse l’orario modificato, siamo venuti fin qua apposta, abbiamo fatto in fretta perché alle mail inviate all’indirizzo pubblicato nel sito web non risponde nessuno, né dopo 4, né dopo 10 giorni di attesa. Ci è stato detto che è impossibile gestire le richieste via mail perché troppe, a noi sta bene, lo capiamo, sarebbe semplicemente bastato saperlo, non avremmo intasato ulteriormente la casella. Ci è stata raccontata la storia della separazione tra il banco informazioni e la biglietteria con tanto di arredamento arrivato nella notte ed un allestimento non ancora terminato, e che a causa della SIAE non si possa tenere attivo il servizio fino alle 20:00 (e onestamente non so se potesse essere una semplice scusa o la pura verità), sono stato aggredito perché mi sono permesso di dare del tu a quella che mi sembrava una gentile e disponibile responsabile che in meno di cinque secondi si è trasformata in acida signorina Rottermeier che ci ha tenuto a specificare che potevamo
benissimo prendere la metropolitana, raggiungere le biglietterie di Expo e utilizzare una delle quaranta casse a disposizione, costantemente vuote, che avrebbero potuto immediatamente consegnarci il nostro Season Pass
il tutto ignorando lo spostamento già fatto per arrivare negli orari indicati in Expo Gate, continuando a dire che la macchina alle spalle della gestione di sito web e social media ha funzionato e continua a funzionare male, che gli orari verranno aggiornati ma che loro li stanno già rispettando da giorni. L’hanno presa sul personale, lei e quella persona che ci ha chiuso fuori dalla porta, nel frattempo arrivata al banco informazioni per dare man forte alla collega, come se noi fossimo andati lì per emulare i Black Bloc che hanno devastato la nostra Milano pochi giorni prima, quando in realtà ci siamo permessi di far notare semplicemente un vostro errore di mancata comunicazione.
Ci dispiace davvero signor Expo, ci dispiace perché le parole spese da chi ha già potuto partecipare alla sua manifestazione sono splendide, ci hanno convinto a fare l’acquisto del Season Pass e non abbiamo cambiato la nostra idea, sappiamo che lo sforzo è stato enorme e lo è ancora oggi, lo sarà fino al termine di questo semestre ricco di eventi, lo capiamo, capiamo la stanchezza e lo stress di chi siede al posto di guida di questa macchina ma non capiamo il perché di una reazione così, l’abbiamo trovata stupidamente difensiva e assolutamente fuori luogo, nessuno aveva il forcone e non c’era alcun bisogno di difendersi dal nemico invasore. Io non mi trovo al posto di queste persone e non posso sapere come avrei risposto, posso solo auspicare che la calma che ho cercato di mantenere potesse essere ricambiata dall’altro lato.
Abbiamo perso due ore per nulla (tra andata, attesa e ritorno con un tram rallentato dal traffico milanese), siamo tornati a casa con le pive nel sacco, ci riproveremo, evitando scrupolosamente l’Expo Gate e preferendo una delle casse sul luogo dell’evento e finalmente riusciremo a goderci questa grande festa che l’Italia sta provando ad ospitare nella migliore maniera possibile, pur continuando a fare figure “da italiani” (non tanto con noi, due poveri pirla adottati dalla grande Milano, penso in realtà ai turisti stranieri che utilizzano il sito web come punto di riferimento principale per ottenere informazioni per poi trovare la porta chiusa).
A presto signor Expo, sarà per la prossima volta, speriamo quanto prima.
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Milano Real Life (MRL)
È il nome di una raccolta di articoli pubblicati sul mio blog che raccontano la vita di un "perfetto nessuno" che ha deciso di spostare abitudini e quotidianità in una differente città rispetto a quella di origine.
Alla scoperta del caotico capoluogo lombardo mai tanto amato e odiato allo stesso tempo, per chi è nato qui e ancora oggi continua a viverci per volere o necessità, per le centinaia di persone che vengono da fuori e vedono Milano come una piacevole alternativa o una costrizione imposta dalla propria vita studentesca o lavorativa.
La rubrica di approfondimento alla quale però non bisogna fare l'abitudine, non siamo mica così affidabili da queste parti!
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