eSport e illegalità: la concorrenza (?) è bella quando non disturba

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Di certo, almeno allo stato attuale, c’è che il signor Sergio Vittorio Milesi (linkedin.com/in/sergio-m-137a9573, che nel frattempo ha anche rimosso la foto del suo profilo per evitare – probabilmente – delle ritorsioni, seppur basti una banale ricerca per aggirare l’ostacolo) ha inviato due giorni fa (28/4/22) un esposto all’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato) per segnalare che le sale eSports italiane non sono correttamente regolamentate e – per questo motivo – non sono soggette alle forti restrizioni che società come la LED S.r.l. (quella di Milesi, linkedin.com/company/led-srl) è obbligata a seguire pedissequamente, sfociando così in quello che oggi è diventato un sequestro su tutto il territorio, in attesa che il governo italiano faccia chiarezza in merito.

eSport e illegalità: la concorrenza è bella quando non disturba 1

Come salta fuori tutto questo? Tramite una storia su Instagram, dall’eSport Palace di Bergamo (in origine pubblicata su Tik Tok), quello di AK Informatica per capirci, la casa – a meno di cambiamenti di cui non ho però memoria (qualcuno mi corregga in caso di errore, grazie!) – dei Samsung Morning Stars (nonostante i vari problemi e assenze forzate dovute all’esteso periodo di pandemia che ha colpito noi tutti).

l presente atto ha quale scopo di porre all’attenzione dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli
accadimenti che si inseriscono nell’ambito della normativa che disciplina i titoli autorizzatori e le
tipologie dei punti di offerta presso i quali è consentita l’installazione degli apparecchi senza vincita
in denaro, affinché vengano effettuati gli opportuni accertamenti, nonché venga valutata la
sussistenza di eventuali profili di penale rilevanza di specifici fatti dedotti.

[…]fonte: agimeg.it/pp2/milesi-led-srl-presentato-esposto-adm-chiarire-sale-giochi-esports-non-violino-normativa-vigente

Nel caso in cui non fosse già bastato il primo esposto, ecco che a seguire, a mezzo PEC, arriva anche l’interpello destinato ancora una volta all’ADM, all’Agenzia Accise Dogane Monopoli e all’ufficio Monopoli della Lombardia, reso noto ancora una volta dal sito web di Agimeg: agimeg.it/politica/interpello-adm-lombardia-sale-giochi-sale-esports.

È lo stesso Milesi che, fornendo puntigliosi dettagli sulla configurazione delle dotazioni delle sale LAN ed eSports Bar italiani, espone una serie di richieste lecite, per carità, ma che lasciano spazio a pensieri non del tutto carini nei confronti di chi – come lui – gestisce sale slot e in generale distribuzione di VLT che mietono continuamente vittime, certamente avallate e “benedette” da uno Stato che evidentemente ci tiene a far bella figura solo mandando in onda spot che ricordano che “il gioco fa male“, ma non facendo null’altro in merito perché – esattamente come la vendita dei tabacchi – torna pur sempre comodo (che poi parliamone, ci sarebbe da capire quanto costano le cure mediche delle persone che rischiano di lasciarci le penne per uno e per l’altro motivo).

RICHIAMATO

– il fatto che tutti gli apparecchi per il gioco lecito di cui al comma 7 dell’art. 110 del TULPS devono essere provvisti del necessario nulla osta per la messa in esercizio, nonché della dichiarazione per gli apparecchi meccanici ed elettromeccanici di cui all’art. 14-bis del DPR 640/1972 presentata agli Uffici dell’ADM territorialmente competenti;

– il fatto che detti apparecchi scontano il pagamento dell’Imposta sugli Intrattenimenti con le modalità previste dalla legge;

ESPONE QUANTO SEGUE

Verranno allestiti all’interno dei nostri locali sale dedicate ai giochi di cui al punto 3 lettere a) b) c) d) e) f) delle premesse, con postazioni singole e multigiocatore;

i clienti avranno la possibilità di acquistare l’accesso all’area di gioco per un tempo determinato, l’acquisto del titolo di accesso permette al cliente di utilizzare una postazione pc e giocare ai giochi precaricati sul pc o accedere tramite identificazione a una piattaforma di gioco online di “esport”

i clienti avranno la possibilità di acquistare l’accesso all’area di gioco per un tempo determinato, l’acquisto del titolo di accesso permette al cliente di utilizzare una console di gioco (PlayStation o XBox) e giocare a una serie di giochi precaricati o accedere tramite identificazione con il proprio account ai siti messi a disposizione dalle aziende produttrici delle console e giocare a giochi on line.

i clienti avranno la possibilità di acquistare l’accesso all’area di gioco per un tempo determinato, l’acquisto del titolo di accesso permette al cliente di utilizzare un simulatore di guida e giocare a una serie di giochi precaricati o accedere tramite identificazione a una piattaforma di gioco online di “esports”.

fonte: agimeg.it/politica/interpello-adm-lombardia-sale-giochi-sale-esports

È giusto?

Io dico che dipende dal tuo punto di vista. Qualcun altro al posto mio sarà certamente più secco nel dirti ““, senza motivare più di tanto.

Da quello prettamente tecnico-legale ti direi di sì, è giusto che un imprenditore possa difendere il proprio operato, la propria azienda, segnalare un’eventuale irregolarità e quindi far valere le proprie motivazioni quando coadiuvate da materiale comprovante una colpa. Non sono un avvocato e neanche uno di quelli che mette in mezzo alla frase un “ma …” (non sono un avvocato, ma … continua tu con la vaccata che ti viene a tiro, un po’ come succede con le pandemie, le crisi economiche e qualsiasi altro argomento che finisce puntualmente per essere discusso dai massimi esperti al Bar dello Sport del paesello), lascio quindi che a parlare nello specifico siano i professionisti che hanno realmente studiato e non sono lì a dare aria alla bocca o inutili pressioni ai tasti del proprio laptop.

Dal punto di vista etico e umano beh, sorrido. Mi verrebbe una gran voglia di passare avanti, perché penso di aver già detto abbastanza nel paragrafo precedente. Non credo ci sia molto da aggiungere: se ci si basa su quanto letto e scritto fino a ora, potenzialmente qualsiasi ingresso a pagamento che permetta l’accesso a PC e console con cui giocare può essere soggetto a questo provvedimento e futura regolamentazione (discutibile o no lo sapremo solo vivendo) da parte di coloro che poco o nulla (propendo più per quest’ultima) hanno realmente a che fare con il mondo del videogioco.

Non stiamo parlando di VLT, non stiamo neanche parlando di biliardi e piste da bowling, stiamo parlando di competizioni che nulla hanno a che spartire con quanto gestito dal signor Milesi e dai suoi diretti e reali competitor. L’eSport e le sale LAN nulla hanno a che fare con un business che fonda la sua sopravvivenza e profitto sulle spalle di gente che spesso finisce per ammalarsi e spendere ciò che dovrebbe portare in tavola il pane, quotidianamente. Ancora ricordo inorridito quella sala VLT a corto raggio dai tavoli di un ristorante che frequentavo per pranzi di lavoro in Romagna (poi chiuso), la cattiveria negli occhi di coloro che avevano speso soldi (tanti) in quella macchinetta che “per forza“, “tra poco” avrebbe dovuto “restituire tutto con gli interessi“.

Le sale VLT sono il male, e mi spiace per il signor Milesi (e non solo lui, ovviamente) ma nessuno mi convincerà mai del contrario. Così come resterò assolutamente convinto del fatto che chi crea profitto dalle disgrazie altrui sia una brutta persona, tanto brutta. No, non sono qui per sentirmi dire che “tolto il Milesi di turno, qualcuno lo farebbe comunque al suo posto“, so benissimo che per ogni coltello da cucina esistente ci sarà sempre qualcuno che lo userà nella maniera più sbagliata possibile, per far del male ad altri essere umani, ma tutti abbiamo la possibilità di fare delle scelte, e io ho scelto di provare a rimanere dalla parte del buono per quanto mi è possibile.

Arrabbiato?

No, deluso più che altro. È della mia stessa idea Giorgio, ho incrociato il suo post su LinkedIn poco prima di schiacciare “Pubblica” sul mio blog (linkedin.com/posts/giorgiominguzzi_esport-impresa-sanmarino-activity-6926185568150138880-baIo), e non posso fare altro che mandare un abbraccio virtuale ad Alessio Cicolari di AK Informatica (linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6926044653100175360).

Su certi argomenti non facciamo – come Italia – che sbagliare, rimanere indietro, perdere occasioni. C’è chi approfitta e vede del buono in queste iniziative dove i giovani la fanno da padrone, ci si infila per uno scopo e – ovviamente – un profitto comune, altri ci vedono il male, una fantomatica concorrenza sleale (inesistente, perché difficilmente vedrei uno di quei ragazzi che popolavano la sala LAN dell’eSport Palace all’interno di una sudicia sala VLT, a perdere un mucchio di soldi).

Ricordo ancora con tanta nostalgia quelle fiere di settore dove ci si trascinava il proprio PC solo per trovare altri nerd con cui passare le notti in LAN party di Unreal Tournament, Quake o Doom (oltre che parlare di cose un po’ più serie). Posso ancora annoverare (vantandomene) conoscenze di quell’ultimo Webbit 2004 di Padova al quale ho partecipato, quando i ragazzi (me compreso, ero un pischello) risparmiavano sulla qualsiasi, dormendo sotto ai tavoli, sopra c’era il tuo PC, sotto c’eri tu. Occasioni bellissime che porterò sempre con me. Anche quelle fiere erano a pagamento (e lo stesso dicasi per il FuturShow di Bologna, te lo ricordi?), e si poteva giocare alla grande, cosa sarebbe successo con un provvedimento simile all’epoca? Quanto danno avrebbe causato al settore?

Smettetela di rompere il cazzo al settore del Gaming, non è il male, non è la peste bubbonica e non ci gira brutta gente, sono ragazzi (mi sento tale anche io per molti aspetti), la parte competitiva non può che crescere e portare attenzione, soldi e fama che fino a oggi chiunque si sarebbe solo potuto sognare, è potenzialmente un bene per tutti. Mi dispiace solo non essere riuscito a visitare prima l’eSport Palace di Bergamo, spero di poter rimediare, con visita alla sala LAN compresa.

Forza ragazzi, tenete duro 🎮👾

#StaySafe

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