Sapete cosa adoro in particolare del titolo Turn 10? La costanza. Sono anni che gioco Forza e nonostante si sia ormai chiuso (per modo di dire) il capitolo Horizon 2 (d’altronde stiamo sempre parlando stessa casa madre), ogni loro uscita è la certezza di fare centro, non mi sarei aspettato nulla di diverso da Forza Motorsport 6, titolo di simulazione automobilistica appositamente studiato e realizzato per Xbox One., soprattutto dopo quell’alto-basso che c’è stato tra l’uscita del quarto capitolo su Xbox 360 (una vera pietra miliare) e il 5 uscito forse troppo di fretta per poter aiutare la vendita della console di nuova generazione al suo Day-1.
Turn 10, a 10 anni di distanza dal lancio del primo Horizon, festeggia insieme a noi questo grande traguardo dandoci la possibilità di mettere le mani su una simulazione che sa migliorarsi ancora una volta, aumenta il dettaglio dei particolari, la capacità di raccontarci tutto dell’automobile, della sua nascita, della sua casa, della strada che stiamo per andare a percorrere, urla vendetta persino l’appassionato che al posto della compagna mette nel letto il treno di gomme invernali durante l’estate e viceversa, e che in dispensa conserva l’olio motore, non certo quello extra-vergine di oliva (giuro che all’olio non ci sono arrivato, davvero!).
C’è versatilità, da sempre, in particolar modo negli ultimi anni. Qualsiasi dettaglio dentro e fuori il gioco è modificabile e regolabile secondo esigenze o capacità del giocatore: dagli aiuti alla guida all’assetto, dalle modifiche temporanee per singola sfida a quelle permanenti che si possono incastrare tra loro per ottenere vantaggi a fine gara, passando per la bravura dei drivatar che troverete sulla vostra strada, spesso davanti al vostro paraurti anteriore. Un elemento vincente che per ovvi motivi non viene più cambiato, ampiamente approvato dalla vasta community di giocatori di Forza (gli stessi che pubblicano livree e configurazioni che possono essere rapidamente caricate per modificare il proprio mezzo di trasporto). La caratteristica si nota anche nei menu principali del gioco, dove sarà possibile accedere al proprio garage, modificare la vettura (colorazioni, meccanica, punti di estetica che possono aiutare in particolari condizioni di terreno o climatiche).
C’è complessità nel lavoro di questi ragazzi, affascinante, ipnotizzante per molti versi. La funzione Autovista è qualcosa di comparabile ad una granita presa quando fuori ci sono 40 gradi all’ombra, pura estasi che gli apprezzatori del genere potrebbero star lì a guardare (e ascoltare) per ore. Ogni dettaglio della vettura è riprodotto fedelmente, fuori e dentro dall’abitacolo, persino dentro al vano motore, con una voce guida che racconterà una breve bio della fedele compagna di viaggi per farci imparare sempre qualcosa di nuovo. Credo di essere stato lì almeno 20 minuti solo per osservare il più piccolo dettaglio della mia VW Golf R 2014, non me ne pento neanche un po’.
La complessità si vede fuori tanto quanto dentro la pista. Sarete circondati da splendidi paesaggi, elementi che interagiranno con voi, secondi piani che potrebbero essere lasciati a marcire lì ma che “invece no“, perché tutto è importante, tutto, per rendere la vostra esperienza su strada quanto più realistica possibile. Inutile dire poi quanto il reparto audio completo di melodie dei motori e degli scarichi la faccia da padrone, libidine alla pressione dell’acceleratore, difficile da spiegare, molto più semplice da capire e godersi, magari in cuffia per non perdere neanche un vuoto dovuto al piccolo salto causato dall’avvallamento preso ad alta velocità.
Vi sentite pronti per mettervi alla guida? Si? Una lunga carriera vi attende, controllata e incanalata rispetto al passato, il free-roaming esiste ancora (guida libera) ma è decisamente molto più in secondo piano, così da mantenere alta l’attenzione per il titolo che graverà in maniera pesante sul disco fisso della vostra console ma vi permetterà allo stesso tempo di godere di un enorme database di vetture e circuiti (più di 450 le prime citate, 90 i secondi, 24 le vetture che si sfidano in ogni singola gara comprendendo la vostra). È un enorme parco giochi che per un po’ di tempo riuscirà a tenervi occupati in modalità singola, liberando la vostra bravura nel multiplayer appena vi sentirete pronti a sfidare sul serio i vostri amici e quei perfetti sconosciuti che ameranno come voi questo nuovo capitolo della storia Turn 10 Studios e Microsoft Studios.
Ad accompagnarvi alla scoperta di ogni novità ci sono introduzioni video (in italiano, o in inglese sottotitolato), voci di personaggi a noi ormai noti (Top Gear ha fatto scuola e continuerà a farla, nonostante quanto accaduto alla sua versione originale trasmessa dalla BBC), così come i volti. Non vedrete l’ora di poter sfidare Stig e sperare anche solo per un momento di batterlo nonostante la sua precisione letale.
Tutto qui?
Affatto. Riparliamone quando avrete avuto modo di correre nel vostro primo circuito in notturna con le gomme che non si riscaldano e perdono di tenuta, o magari contro condizioni climatiche parecchio ostili che vi daranno del filo da torcere durante la gara per mantenere il vostro posto o scalare la classifica alla ricerca del passaggio al livello superiore (così come le successive corse in carriera). Occhio quindi alla pozzanghera, non pensate di poterci passare sopra come nulla fosse, l’aquaplaning non perdona, proverete fastidio nel vedere quelle gocce sul vostro monitor, seguono le curve, abbondano se davanti a voi c’è una vettura che la rilancia copiosamente sul vostro parabrezza, cercherete di attivare i tergicristalli ancora prima che lo faccia il sistema per voi.
Se poi non è questo il genere di automobili che preferite, perché non provare a lanciarsi in una esibizione dentro l’ovale di Indianapolis con le velocità di punta in grado di raggiungere anche più dei 350km/h dove la concentrazione diventa unico elemento fondamentale per la sopravvivenza del vostro record e posto in classifica? Forse meno avvincente del tracciato cittadino di Long Island o esteticamente impeccabile di Praga, ma pur sempre una novità che una volta provata vorrete ripetere, non fosse altro che per battere il vostro stesso record di tempo sul giro, alla ricerca di ulteriori crediti da poter spendere per arricchire la quantità di auto presenti nel vostro garage o le loro personalizzazioni.
Inizia tutto con Rio
È da qui che tutto parte, a bordo della vettura scelta come copertina di questo sesto capitolo della serie: la nuova Ford GT 2017. Non meravigliatevi quindi se lì sullo sfondo sarete capaci di ammirare il Cristo Redentore sulla cima del Corcovado, è a questo che dovete aspirare quando scegliete di giocare un titolo simile. Belle macchine, splendidi paesaggi, pura e mai semplice velocità. State ammirando e provando la punta dell’iceberg, ora tocca a voi. Fatevi avanti, dimostrate le vostre capacità, crescete e fate crescere con voi i vostri mezzi di trasporto, la carriera non si affronta certo da sola o senza sacrificio e continui tentativi atti a migliorare le prestazioni ottenute, servono dedizione, pazienza e capacità di modifica del proprio veicolo per poter apprezzare realmente questo tipo di realizzazioni. Lo sentite il fiato dei vostri sfidanti sul collo? Bene, perché vi accompagnerà fino alla fine di ogni gara, mai prevedibile (fortunatamente per noi tutti).
Difetti? Si, certo, si tratta pur sempre di un videogioco e i più attenti noteranno quindi un pelo di aliasing di troppo sulla carrozzeria. Cosa ne penso? Che a cercare il difetto in ogni cosa non ci si riesca davvero a godere la maestria e la bellezza di un lavoro che nel suo complesso raggiunge un livello mai visto prima in questo genere.
Non abbiamo mai dato voti su Fuorigio.co e continueremo a non farlo, immaginate solo di poter tornare a casa da mamma e papà e dire che che il maestro ha dato il voto massimo al vostro compito in classe mostrandolo fiero a tutti i compagni, e che voi –in fondo– un po’ ve la siete bullata.
Find Perfection in Speed.
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