Poste Italiane: il prezzo della pubblicità

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Una manciata di giorni fa ho ricevuto a casa l’ennesima comunicazione del gruppo Poste Italiane: la possibilità di attivare l’opzione 3,50% sul mio conto corrente. Nonostante qualcuno avrà sicuramente apprezzato tale possibilità, io considero questa (e tante altre comunicazioni ricevute) come puro e semplice spam in formato cartaceo, informazioni che potrei tranquillamente reperire di mia spontanea volontà da internet o al massimo ricevere tramite posta elettronica o bacheca cliente del sito web. Ho infatti apprezzato e richiesto poco tempo fa la cessazione dell’invio dell’estratto conto cartaceo in favore di quello PDF scaricabile dalla propria area cliente con avviso a mezzo bacheca, quello che nel 2012 considero la cosa più naturale e dovuta che possa esistere.

Poste Italiane: il prezzo della pubblicità 1

Fortunatamente però il gruppo offre la possibilità di richiedere il blocco di queste comunicazioni che si sarebbero dovute ripetere trimestralmente (per il riepilogo della giacenza media del denaro nel conto corrente), compilando un apposito tagliando che dovrà poi essere mandato al centro direzionale di Roma. Costo dell’operazione: 60 centesimi di euro, normale affrancatura di qualsivoglia lettera spedita in giro per l’Italia.

Quello che più mi fa rabbia non è l’aver pagato per una cosa neanche richiesta, quanto per l’impossibilità o la difficoltà nel reperire come e attraverso quali mezzi alternativi avrei potuto eseguire la stessa operazione, lo spreco di carta, di tempo per personale che dovrà effettuare la consegna.

Stesso gruppo, modi e mondi totalmente differenti per ottenere un risultato desiderato dal cliente. Perché essere costretti a perdere dei soldi e del tempo (più importante, viste le code agli sportelli italiani) per bloccare qualcosa che non ho mai chiesto o formalmente accettato? Perché utilizzare il metodo “se non ci rispondi vuol dire che va tutto bene“?Perché non mettere a disposizione un indirizzo di posta elettronica verso il quale poter inviare un documento e il cedolino firmato per rinunciare a questa corrispondenza? Perché non dare una mano tramite i canali social che tanto vanno di moda di questi tempi, croce e delizia delle tante aziende disposte a mettersi in gioco aiutando la loro popolazione internet?

Un piccolo sfogo, qualche riga giusto per suggerire alla società che spesso la via apparentemente più stupida è anche la più semplice e immediata.

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