Ne hanno parlato praticamente tutti, insieme ad altri programmi che fanno grosso modo la stessa cosa con più o meno servizi offerti e piattaforme coperte, Telegram è l’ennesima imitazione di Whatsapp, decisamente ben fatta a dirla tutta, a tratti migliore e sicuramente con alcuni punti a favore da non sottovalutare. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Cerchiamo di farla breve: a me gli “estremisti” che hanno deciso di cancellare il loro account subito dopo l’acquisto di Whatsapp da parte del gruppo di Zuckerberg per proteggere la loro privacy fanno un po’ ridere. Senza offesa, davvero, ma in mezzo a voi sono quasi certo che ci siano tanti utilizzatori di GMail, Outlook.com e chissà quanti altri servizi in grado di sincronizzare contatti, posta e impegni, nulla di nuovo sotto al sole quindi, c’è già chi ha una copia della rubrica e di tutte le connessioni che compongono la fitta rete di amicizie e parentele sparse per il globo. Whatsapp non ha fatto eccezione nel suo periodo “indipendente“, ora che è entrata nella grande famiglia di Facebook va a completarsi un panorama ricco del quale Paolo ha già parlato, vi rimando al suo ottimo articolo.
Telegram: scegli la tua piattaforma
Io sono qui per parlarvi di Telegram, per capire se vale davvero la pena dargli una possibilità. Un progetto decisamente interessante, open-source, con applicazioni disponibili su Android e iPhone (ufficiali) ma anche su Windows, Linux e Mac OS X (non ufficiali e basate sulle API) o web per essere disponibili tramite qualsiasi browser e presto anche per Windows Phone (già disponibili le prime Alpha nella pagina del progetto) e chissà quante altre piattaforme. Posso assicurarvi che scrivere nelle chat di gruppo o nelle singole tramite il mio Macbook o il mio portatile Windows è decisamente più comodo che star sempre con il cellulare in mano!
Un account, più dispositivi
La comodità dell’avere più piattaforme coperte è nulla senza la possibilità di condividere il proprio account su più dispositivi, soprattutto ad oggi che molti di noi possiedono un portatile ed un telefono, magari anche un tablet e in alcuni specifici casi anche un secondo telefono. Un solo account principale basato sul proprio numero di telefono e la possibilità tramite codice inviato via SMS di autenticare qualsiasi altro dispositivo, è tutto ciò di cui avete bisogno, lo stesso Telegram -se attivato su almeno un altro device- vi avviserà del neo-arrivo di diverso tipo:
Velocità, sicurezza, flessibilità
Ciò che rende Telegram diverso da molti altri programmi del genere, Whatsapp compreso, è l’estrema velocità di consegna dei messaggi e di ogni sua notifica, ve ne accorgerete sin da subito, vi basterà utilizzarlo qualche minuto mettendolo a confronto con le altre applicazioni di messaggistica istantanea che avete sul vostro smartphone, magari con la “stessa cavia” dall’altro lato (al tempo: il destinatario dei vostri messaggi). Lo stesso vale da PC: la ricezione è immediata su di se e su qualsiasi altro dispositivo collegato all’account. Se a questo si aggiunge la possibilità di creare gruppi con fino a 200 partecipanti, l’opportunità di inviare qualsiasi tipo di file e la tanto vantata sicurezza il quadro è completo. Sto seguendo una discussione che mi ha segnalato un amico sull’argomento appena citato: unhandledexpression.com/2013/12/17/telegram-stand-back-we-know-maths. Nei commenti potrete trovare voi stessi diversi botta e risposta sul sistema di criptaggio utilizzato e sulla sua -almeno attualmente- inattaccabilità.
Quasi dimenticavo: Telegram è gratuito e senza alcuna pubblicità al suo interno, no banner né testo con strani collegamenti a chissà quale prodotto da sponsorizzare. Una rarità e una stranezza al tempo stesso. Whatsapp aveva fatto la stessa scelta e io stesso faccio parte di quella cerchia di persone che ha ereditato di diritti un abbonamento a vita senza la necessità di rinnovare annualmente l’obolo degli 89 centesimi di euro da pagare all’azienda (una sciocchezza se pensiamo al risparmio che è in grado di farci raggiungere una così utile applicazione, nda). Non so quanto e se durerà, ma per il momento lo considero un ottimo punto a favore che non va ad invadere un’interfaccia grafica estremamente pulita e semplice da utilizzare, dove l’unico impedimento alla sua diffusione massiva nella nostra nazione può essere dettato unicamente dalla mancanza di una localizzazione pressoché inutile per molti, ma necessaria per coloro che non capiscono neanche una parola in inglese.
In conclusione
Si insomma a vederla così Telegram porta una ventata di aria fresca che tutto sommato può sempre servire in questo campo, una alternativa secondo me migliore di quelle proposte dai big player del settore come Line o WeChat di cui vi ho parlato qualche tempo fa. Contrariamente a loro, come avevo già detto, fa una sola cosa e la fa bene: mandare messaggi ai propri contatti, all’occasione qualche fotografia o altro tipo di file ma nessun’altra particolarità, nessun gioco, nessuna fenomenale emoticon che indica lo stato d’animo quando non si ha voglia di andare a scuola o chissà cosa, non serve nient’altro.
E voi, cosa aspettate a registrare il vostro nuovo account e scaricare l’applicazione ovunque vogliate? :-)
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