Xiaomi Mi Band 2

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Dopo circa un anno di servizio del mio Fitbit Charge HR (qui la sua recensione), ho scelto di avventurarmi nelle lontane terre cinesi (si fa per dire) scegliendo di acquistare e provare lo Xiaomi Mi Band 2, fratello maggiore di una prima fortunata versione -tra l’altro- ancora disponibile e abbastanza diffusa. Non c’è ancora un buon mercato facilmente accessibile per il Mi Band 2, in Italia si trova a prezzi medio-alti, si può acquistare all’estero (in Cina, appunto) e farselo spedire, a mezzo posta ordinaria oppure scegliendo un corriere, occhio però allo sdoganamento. Ti racconto la mia esperienza.

Xiaomi Mi Band 2 2

Prima di entrare nel dettaglio di cosa mi è piaciuto e cosa no sul Mi Band 2, vorrei dedicare un piccolo spazio a un pensiero. Ancora una volta faccio riferimento alla chat di gruppo dove, con qualche amico, si parla sempre del più, del meno, della tecnologia e di qualsiasi altro argomento abbia senso discutere. Estraggo un pezzo di Marco che –seppur riferito ad altro– si adatta benissimo alla situazione (Marco, vale quanto detto a Luca l’ultima volta, poi te lo restituisco ;-)):

Una volta, quando le cose funzionavano bene, la concorrenza si faceva sul prezzo al ribasso. Offrire qualità simile o uguale a minor costo. Adesso ci vogliono convincere che il posizionamento di prezzo è la qualità del prodotto e buona parte delle persone ci crede…

Perché lo riporto qui? Perché credo che spesso ci si dimentichi che a fare del prodotto un buon prodotto, sia la qualità complessiva della realizzazione e la soddisfazione finale del cliente. Non la marca, non il prezzo. Spesso, troppo spesso, quest’ultimo viene fatto lievitare per dare la falsa impressione che per ottenere la “vera qualità” bisogna pagare, un po’ a occhi chiusi, qualsiasi cifra. Forse capirai tu stesso il confronto diretto tra qualche riga.

Mi Band 2

Un 2 che sta a significare evoluzione, imparare dagli errori, ascoltare i feedback degli utenti che nel frattempo hai saputo far innamorare del prodotto, ormai sempre più in crescita. La mia personale esperienza non è partita poi benissimo.

Occhio alle spese!

Ho voluto provare a effettuare l’acquisto all’estero, non lo facevo da qualche tempo ormai, sono passato per GeekBuying, che si è comportata benissimo. L’errore è stato mio perché volevo velocizzare i tempi (le consegne dal mercato asiatico a noi, tramite posta ordinaria, avvengono in circa 40 giorni lavorativi, un’eternità), e ho quindi scelto di affidare la consegna a DHL, che ovviamente ha dovuto sdoganare il pacco all’aeroporto di Orio al Serio, caricando sul mio groppone ulteriori 21€ tra tasse e balzelli. Insieme al costo del Mi Band 2 ho raggiunto i quasi 50€ richiesti da Amazon (con spedizione Prime in un giorno).

Unboxing e registrazione

Poco male, si paga ovviamente con la coda in mezzo alle gambe ma con la stessa voglia di un bambino pronto a scartare il pacco del suo regalo di Natale. Il sensore è parzialmente carico (31%), lo faccio alloggiare nel cinturino in gomma morbida nera che si trova nella piccola scatola che contiene tutto il necessario. Giusto il tempo di scaricare l’applicazione ufficiale sul mio smartphone Android, si parte.

Prima rogna da risolvere: la registrazione dell’account è obbligatoria (tutto nella normalità) ma non arriva nulla a destinazione, nessuna mail di conferma per chiudere il cerchio. Un paio di prove ancora, cambio addirittura indirizzo di posta elettronica nel form sostituendo il mio principale con un GMail, niente da fare. Fortunatamente c’è la possibilità di procedere dimostrando la propria identità tramite Facebook. Ostacolo superato (e se non avessi voluto utilizzare il Social Network?).

Da qui in poi il passo è breve. L’applicazione cercherà il sensore più vicino, accoppiamento, aggiornamento del firmware, tutto pronto per partire, le statistiche sono appena state resettate perché mi è stato associato ex-novo il prodotto.

Esperienza d’uso

È inevitabile il confronto. Arrivo dalla scuola Fitbit, più precisamente dal mio Charge HR, che ovviamente ho voluto mantenere sul polso durante il primo periodo di utilizzo di Mi Band 2, gironzolando allegramente con un doppio bracciale, che Angry Nerds levati proprio. Ho fatto qualche passeggiata, ho svolto la regolare attività lavorativa (maledettamente sedentaria), ho dormito continuando a indossare entrambi i prodotti, li ho voluti confrontare in maniera più che diretta.

Una volta passata la mezzanotte del primo giorno di convivenza è stato possibile fare un reale confronto diretto, ovviamente tenendo impostato ciascun bracciale sul braccio definito nell’applicazione (entrambi ti permettono di dichiarare se stai indossandoli sul dominante o no, così da regolarsi di conseguenza con i movimenti e i dovuti calcoli). Ciò che più mi ha colpito è stata la differenza tra i passi, immediatamente visibile. Se Mi Band 2 alle 7 del mattino mi diceva di non aver rilevato alcun passo fatto, Fitbit Charge HR ne segnava già 12. Aveva ragione il Mi Band 2, non mi ero alzato quella notte, solitamente lo faccio per andare a bere, ma non quella notte.

La stessa schermata, analizzata all’ora dell’aperitivo (circa) parlava chiaro:

Xiaomi Mi Band 2 1

2620 passi di differenza. Imbarazzante credo sia la parola più adatta. Chi ha ragione? Chi torto? Ammettendo che la verità stia sempre nel mezzo, posso considerare di aver camminato per un totale (circa) di 5000 passi? Perché questo divario pazzesco? Mi ero accorto che Fitbit Charge HR tendeva a esagerare (me ne ero lamentato nella sua recensione), ma non pensavo davvero così tanto, anche considerando un po’ di parsimonia da parte di Xiaomi e del suo Mi Band 2.

Dopo altre 72 ore di convivenza, decido di abbandonare Fitbit Charge HR e dedicarmi solo a Mi Band 2. Ti racconto quindi le impressioni sull’utilizzo, basandomi anche sulla curiosità di un amico che contemporaneamente ha acquistato una marca e un modello competitor (fascia economica cinese) con il quale si trova tutto sommato bene (ciao Matteo!), lamentando problemi nella sola durata della batteria.

La batteria

È quella che fino ad oggi non ha rivali. Il prodotto è meravigliosamente ottimizzato, lo scorso 6 settembre mi è stato consegnato al mattino con il 31% (come detto a inizio articolo), configurato, aggiornato perché l’applicazione ha trovato un nuovo firmware, utilizzato in maniera continuativa, giorno e notte. Il 12 settembre sono arrivato ad avere circa il 3% di carica residua alle 14:30. A quel punto ho ovviamente smontato il sensore e utilizzato il cavo proprietario che fa un po’ da culla andando a toccare i piedini di ricarica.

Xiaomi Mi Band 2 3 Battery

A tal proposito: la batteria ha necessitato di una ricarica durata poco più di due ore e mezza da porta USB del mio PC. Non so se questo è un giusto intervallo di tempo, non so ancora se collegando il cavo a un caricabatteria da muro posso ottenere risultati migliori. In ogni caso, la culla di ricarica è sicuramente migliore del cavo di ricarica proprietario di Fitbit, che invece si rovina facilmente dopo alcuni utilizzi, allentando un attimo la presa con lo smartband, ma che riesce a caricare Fitbit molto più rapidamente (anche da porta PC). La batteria di Mi Band 2 ha una capacità di 70mAh, non viene invece specificato il valore sul sito o sul manuale di Fitbit Charge HR.

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Mi pare che la promessa di Xiaomi, pubblicata anche sul loro sito, venga in effetti mantenuta (si parla di una durata di batteria pari a 20 giorni, che in realtà potrebbero venir superati considerando l’immagine che ti ho mostrato qui sopra).

È comodo?

Si, abbastanza. Secondo me il cinturino è un pelo troppo debole, ricordo ancora bene il SONY SWR10 che ho usato per molto tempo, a clip simile a quella proposta da Xiaomi, ma doppia e non singola. Fitbit Charge HR è davvero difficile da togliere, per esempio, poiché volutamente realizzato come un classico cinturino da orologio.

Mi Band 2, indossato sul polso dominante per il primo periodo di test, mi si è slacciato facendomi quasi perdere il sensore due o tre volte. Immaginare la stessa scena dentro l’acqua di una piscina o in un altro scenario genera ansia. Sia messo a verbale che questa cosa nn mi è più capitata da quando ho cambiato polso rendendo Mi Band 2 il principale, passato quindi al polso non dominante.

Esteticamente Mi Band 2 non può passare inosservato, non è omogeneo come l’alternativa Fitbit, è più spesso anche se più stretto. Di buono c’è che il cinturino lo si può cambiare, scegliendone magari uno di terza parte con migliore chiusura, più colorato, più adatto al proprio stile di vita o spirito. Il prodotto sta tutto nel sensore, non certo in un pezzo di gomma intercambiabile (Fitbit Charge HR va cambiato per qualsiasi problema al cinturino, te lo ricordi?).

E l’applicazione?

Secondo me parecchio migliorabile. Non le manca nulla per ciò che riguarda le misurazioni, ma un tocco estetico più simile a quello di Fitbit non farebbe affatto male, non c’è una vera logicità e una possibilità di approccio più semplice. L’applicazione va studiata, ci si deve perdere un attimo di tempo, una volta abituati non si noterà più nulla (o quasi), io continuo ancora a preferire quella di Fitbit nonostante la versione Android sia indietro rispetto a quella iOS (negli ultimi tempi utilizzavo quella per sincronizzare le mie statistiche, la preferivo già per la possibilità di verificare l’avanzamento di sincronizzazione).

A proposito di sincronizzazione. Sono molto, molto colpito. La velocità delle notifiche è fantastica, così come lo scambio dati di giornata che andrà a registrare gli avanzamenti nell’app ufficiale, nel proprio account ma soprattutto (volendo) su Google Fit, così da tenere traccia proprio di tutto e rendere possibile la consultazione via PC. Mai avuta una velocità così con Fitbit, ho sempre lamentato una latenza insopportabile tra smartphone (Android) e bracciale, talvolta arrivando a secondi interminabili che rendevano completamente inutile l’avviso di chiamata, unico tipo di notifica disponibile su Charge HR.

Qui l’unico problema delle notifiche app deriva dal limite massimo di 5 configurabili oltre quelle già previste dall’applicazione ufficiale e dal firmware del prodotto, che andranno a mostrarsi su Mi Band 2 con la stessa identica icona “App” (questo il testo contenuto proprio in quella icona, che comparirà in contemporanea con la vibrazione dello smartband), potenzialmente inutile dato che non è possibile fare distinzione tra le applicazioni che vogliono richiamare la tua attenzione (ergo: less is better, meno applicazioni si configurano per la notifica “App”, meglio è, il non plus ultra sarebbe averne solo una).

Cosa manca?

Impossibile non confrontare ancora una volta i due prodotti che ho avuto modo di mettere più alla prova.

Sveglie

Contrariamente al Fitbit Charge HR, Mi Band 2 non permette di visualizzare le eventuali sveglie configurate da applicazione, è una voce completamente mancante all’appello di quelle visualizzabili tramite smart-band. Se con la sveglia a singolo giorno tutto sommato può andare giù (bisogna solo ricordarsi di andarla a programmare sullo smartphone), con quelle ripetitive la storia cambia. Ci si dimentica facilmente di averle inserite proprio perché ci si fa l’abitudine.

Se ci si prende qualche giorno libero, quasi sicuramente ci si dimenticherà di disattivare il risveglio con vibrazione. Te ne accorgerai però solo al mattino successivo, quando Mi Band 2 ti farà aprire gli occhi e ti ricorderai (tardi) che in realtà non c’era alcun bisogno di alzarsi dal letto :-)

Può essere un buon suggerimento per gli sviluppatori di Xiaomi?

Tra date odierne e piani di scale

Forse più adatta alla voce riguardante le sveglie, quella sulla data trova spazio in questo minuscolo paragrafo perché in realtà riprende l’ultima frase del precedente, quella dove ti parlavo di suggerimenti agli sviluppatori.

Evidentemente non ero il solo a pensare che nel -seppur piccolo- monitor di Mi Band 2, ci sarebbe potuto essere quello spazio adatto alla data odierna, cosa molto comoda che ho imparato ad apprezzare su Fitbit e sulla quale ho fatto affidamento nel caso in cui si perda memoria del giorno preciso in cui ci si trova, costringendoti così a prendere lo smartphone o recuperare un calendario da scrivania. Neanche a farlo apposta, durante la stesura dell’articolo (in più puntate, nda) il Mi Band 2 ha ricevuto una nuova versione del firmware, la quale ha portato alcune novità, tra cui proprio la possibilità di modificare la visualizzazione del monitor includendo la data odierna, nella modalità giorno (esteso, scritto, in inglese), mese (anch’esso in inglese, ridotto, Sep per September per esempio), giorno (sembrerebbe a doppia cifra, ma potrò esserne sicuro solo tra una manciata di giorni a partire dalla pubblicazione di questo pezzo). Un gran bel lavoro ragazzi!

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Per le scale invece, attualmente nulla da fare. Sul Mi Band 2 mancano i dati riguardo i piani di scale saliti. È una particolarità che avevo gradito su Fitbit Charge HR, dato che lavoro in una piccola palazzina da 2 piani (oltre il piano terra), e spesso faccio la trottola tra un piano e l’altro inseguendo utenti che lamentano problemi. A fine giornata davo un’occhiata a quanti piani avevo macinato, ovviamente anche loro contribuivano al resto delle statistiche raccolte e alle calorie bruciate, cosa che qui non risponde certo all’appello. Chissà, magari verrà integrata anche questa :-)

In conclusione

Ormai dovresti conoscermi. Non sono solito concludere un articolo con un voto, né tanto meno con una di quelle valutazioni che in un colpo solo ti fanno capire se devi correre sul tuo e-commerce preferito per spendere i tuoi soldi oppure no. Credo di averti messo a disposizione ogni informazione utile alla tua valutazione e sono comunque a disposizione per discutere ulteriormente del prodotto nell’area commenti, nel caso non avessi detto proprio tutto o tu voglia conoscere un particolare dettaglio di Mi Band 2.

Nel frattempo ho già acquisto un secondo cavo di ricarica (così lo posso tenere in ufficio e lasciare quello originale a casa) che probabilmente non è attualmente disponibile su Amazon (in questo caso, ti consiglio di prendere direttamente il pacchetto da due, c’è una bassissima differenza di prezzo tra i due).

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Fai clic sull’immagine per ingrandire.

Non mi resta che ringraziarti per essere arrivato fino a qui, sperando che questo pezzo ti sia piaciuto. Ci ho messo del tempo ma credo ne sia valsa la pena (almeno lo spero). Quello che trovi qui a fianco è il QR code che corrisponde al mio utente Mi Band 2, aggiungimi se ti va :-)

Cheers.

immagine featured: Digital Trends

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Disclaimer (per un mondo più pulito)

Gli articoli che appartengono al tag "Banco Prova" raccontano la mia personale esperienza con prodotti generalmente forniti da chi li realizza. In alcuni casi il prodotto descritto rimane a me, in altri viene restituito, in altri ancora sono io ad acquistarlo e decidere di pubblicare un articolo solo per il piacere di farlo e di condividere con te il mio parere.

Ogni articolo rispetta - come sempre - i miei standard: nessuna marchetta, solo il mio punto di vista fatto di pro e di contro. Riporto i fatti a prescindere dal giudizio finale.
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Prodotto: acquistato da GeekBuying, sdoganato (rimettendoci circa 20€ oltre il costo del prodotto e del trasporto), arrivato qui grazie a DHL.

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