Non pensavo in tutta onestà che sarebbe finita così, ma come spesso accade, ubi maior, minor cessat.
Introducing some changes to our Web API
Since our last broader update on the Community platform, we continue to see new integrations made through Spotify’s APIs and SDKs. We’re excited about the continued engagement we’re seeing to learn, experiment, innovate, and deliver unique experiences with Spotify.
As we continue to review the experience provided on Spotify for Developers, we’ve decided to roll out a number of measures with the aim of creating a more secure platform.
Web API endpoint integration
Effective today, new Web API use cases will no longer be able to access or use the following endpoints and functionality in their third-party applications. Applications with existing extended mode Web API access that were relying on these endpoints remain unaffected by this change.
[…]
- Algorithmic and Spotify-owned editorial playlists
These changes will impact the following Web API applications:
- Existing apps that are still in development mode without a pending extension request
- New apps that are registered on or after today’s date
[…]
developer.spotify.com/blog/2024-11-27-changes-to-the-web-api
Te la faccio un pelo più terra-terra
Per delle fantomatiche questioni inerenti alla “sicurezza della piattaforma” 🤨, Spotify ha deciso di stilare una serie di regole che determinano un nuovo modo di fruire alcune delle più importanti API messe a disposizione degli sviluppatori. L’ottavo punto in lista parla, nello specifico, delle playlist che vengono create e mantenute direttamente da Spotify che, post-introduzione delle nuove regole, hanno reso inutilizzabile l’endpoint che permette di ottenere le informazioni necessarie, tra le altre cose, per la creazione della copia della New Music Friday (Italia e Dance) settimanale.
Queste “importanti modifiche per la sicurezza della piattaforma” hanno quindi appiedato qualsiasi progetto terza parte amatoriale (e in alcuni casi neanche tanto amatoriale, dando un’occhiata alla discussione nel forum) che, fino a oggi, ha deciso di mantenere le proprie applicazioni personalizzate private. Non c’è stato alcun preavviso, il fulmine è caduto a ciel sereno (e ha colpito un po’ tutti quelli che giocavano con queste API, un esempio tra tanti: community.spotify.com/t5/Spotify-for-Developers/404-Resource-not-found-for-Playlists-by-Spotify/td-p/6552598).
Pertanto, finché non avrò modo, tempo e voglia di capire meglio come funziona questa poco piacevole novità e se c’è un modo per aggirare l’ostacolo, ho disabilitato le azioni di GitHub di Spotify Save New Music Friday e aggiornato il file JSON 2024 con l’ultima playlist salvata (manualmente) alla fine di novembre. Magari, ammesso mi vada e che me ne ricordi, proverò a completare manualmente il 2024 coprendo il servizio fino al 31/12 prossimo.
È stato bello, comodo e, spero, utile per qualcuno oltre il sottoscritto.
Se hai per caso qualche idea in merito e vuoi aiutarmi a resuscitare il servizio, fatti vivo. Mi trovi qui sul blog, oppure su GitHub.
#KeepItSimple