Ubisoft è un continuo alternarsi di alti e bassi che pare costituiscano il bottino di guerra guadagnato sul campo negli ultimi tempi. Una sola certezza attraversa però alcuni degli ultimi titoli presentati dal grande gruppo francese: l’impossibilità di un giudizio “dalla distanza” (dovuto all’aspettarsi spesso risultati che non vengono raggiunti o fidarsi poco di titoli che poi si rivelano molto validi rispetto alle aspettative). The Crew ne è l’ennesima dimostrazione: nasce con una buona idea alternativa al solito appuntamento con l’unico possibile avversario di casa EA, subisce l’ormai classico ritardo, viene lasciato socchiuso per breve tempo per essere visto e provato e sfruttare così a proprio vantaggio ciò che gli utenti scoprono in quell’intervallo e poi eccolo, finalmente negli scaffali, diamo insieme un’occhiata al risultato.
Certezze nella vita: si, siamo in America. Si, abbiamo ancora una volta a che fare (anche) con Chicago, nel caso in cui la città vi fosse mancata dopo aver terminato Watch Dogs. Si, c’è sempre la pecca per la quale vi chiederete “ma perché?” ma ci sono anche tanti punti piccoli e grandi a favore di questa realizzazione firmata Ivory Tower.
Tu vò fa l’americano
Auto, strade, gang, tutto fa America. Non mancano le supercar provenienti dal resto del mondo, potrete quindi ritrovare per la vostra e mia personalissima gioia le realizzazioni simbolo e orgoglio del nostro tricolore e molto altro. Certo ho personalmente scelto di iniziare e curare una Camaro (si, è quasi uguale a quella vista nel primo Transformers, ci sto lavorando ancora) ma scoprendo nuove concessionarie nel paese potrete arricchire il vostro garage e scegliere di elaborare sempre più una macchina che non sia quella scelta ad inizio del gioco.
La storia è forse tra le più classiche disponibili tra i copioni sulla scrivania ma funziona. Un protagonista, la sua bravura al volante (che dipende esclusivamente da voi, manco a dirlo) un evento spiacevole che scatena in lui la voglia di giustizia (di vendetta, ma chiamarla giustizia fa molto politically correct) e quella proposta che non si può rifiutare alla base dei film d’azione. Si esce, si sfrutta il proprio contatto per permettere di tenere traccia di ogni mossa e mantenere la copertura e si tenta di scalare la gerarchia fino ad arrivare all’obbiettivo finale.
Guadagnarsi quel rispetto tanto agognato non è per nulla semplice, questo rende molto godibile il titolo Ubisoft per tutto il corso della storia principale, in alcuni casi anche delle missioni secondarie costituite dalle prove disponibili nelle strade da percorrere, “forse” un pelo fastidiose quando già affrontate o peggio nei momenti meno adatti del gioco, ma ci si fa presto l’abitudine e anche il freno a mano per evitare di giocarle passando nel portale di attivazione.
L’evolversi della vostra vettura e del protagonista è assolutamente naturale e sequenziale. Affrontare le missioni storia o le sfide presenti sul territorio, guadagnate punti e denaro così da sbloccare miglioramenti di chi guida e nuovi pezzi da montare per perfezionare le prestazioni della vettura, cercate di passare di tanto in tanto dal quartier generale e consumate quei punti abilità sbloccati guadagnati nei passaggi di livello, vi serviranno sempre più.
Banalità che non ho potuto non notare e che vi consiglio: fino all’ottenimento del vostro tatuaggio 5/10 potete non spendere soldi per riparare l’auto. La velocità nel guadagnare e montare pezzi elaborati le consentiranno di migliorare ma anche di rimanere sempre in forma. Non fanno testo le missioni e le gare al termine delle quali la macchina tornerà a splendere come se nulla fosse mai accaduto (nonostante le botte sulla carrozzeria e il parabrezza magari rotto), pensate che non è necessario neanche passare dall’autolavaggio, basterà un po’ di aria ad alta velocità per far splendere la vostra fuoriserie, piacerebbe praticamente a tutti i possessori di auto nella vita reale ma sappiamo che non funziona proprio così ;-)
Il punto di forza
È sempre stata la possibilità di personalizzazione del veicolo per meccanica ed estetica, sin dai primi video e dalle prime prove in occasione delle fiere più importanti di settore. Quello che mancava a questo tipo di videogioco era quell’odore di benzina, quel suono cupo degli scarichi, quel fischio inconfondibile della turbina che si attiva quando decidete di affondare l’acceleratore come mai potreste fare in strada. Mi è mancato molto tutto questo, con The Crew mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, di poter finalmente rendere mio il mezzo scelto e guidato, non c’è nulla di meglio e più appagante per un driver.
Tutti possono avere un’automobile pensata e realizzata dal suo produttore, dare la possibilità di modificarla al cliente finale è l’arma sicuramente vincente (non l’unica, ndr) di questa realizzazione. A questa si aggiungono un paio di punti che non posso non citare. Si parla di intelligenza artificiale, di testardaggine ma anche di mappa in costante movimento.
In The Crew avrete a che fare con giocatori connessi nello stesso momento che continueranno a muoversi in una mappa molto vasta e sempre a disposizione, la stessa nella quale (come già detto) potrete condividere missioni ma anche fare squadra per tutta la durata della vostra storia se lo ritenete opportuno. Ciò che mi ha colpito in questa mappa è l’avere a che fare con una intelligenza artificiale molto complessa, pressoché imprevedibile e sempre pronta a metterci in difficoltà, lo noterete tanto nella guida libera quanto in quella da adottare per seminare le pattuglie di polizia pronte a bloccarvi per un arresto immediato. Contrariamente agli altri titoli del genere qui la legge possiede macchine costantemente più potenti e robuste delle vostre, a prescindere dalla vostra capacità di elaborazione della vettura guidata. Non servirà a nulla mettere a punto un missile protetto quanto un carro armato se non siete capaci di guidare in maniera spericolata e imprevedibile per i poliziotti, loro saranno capaci di catturarvi prima o poi, vi assicuro che questo sarà una delle caratteristiche più odiate da voi che deciderete di acquistare il prodotto.
Multiplayer: call me “Never Drive Alone”
Ho volutamente tardato stesura e pubblicazione di questo articolo per mettere alla prova il più grande punto di forza e tallone d’Achille allo stesso momento per un titolo odierno: il suo multiplayer, i server, il carico generato dagli utenti. Un gioco che promette il massimo della cooperazione e del divertimento online deve funzionare, no excuses.
The Crew funziona, funziona tutto, sfortunatamente non alla perfezione ma per la quantità di giocatori realmente connessi gestiti contemporaneamente è un risultato sufficiente. Bello attraversare la città dando un’occhiata alle macchine preparate dagli altri giocatori. Altrettanto bello poter condividere insieme uno stesso destino, lanciare una missione in cooperativa così da completarsi a vicenda lasciando a ciascuno dei giocatori la propria parte, senza la possibilità di far valere il concetto che “il primo salva tutti“. Ho notato diversi glitch e classici fantasmi dovuti al lag di coloro che sfruttano le connessioni meno performanti, come se qualcuno avesse una bombola di nos di troppo, nulla di insopportabile ma certamente molto fastidioso ai fini della corretta esecuzione della gara.
Promosso? Certamente, con qualche riserva che spero possa essere ritirata con il tempo, e occhio perché parlo del solo multiplayer, ovviamente affrontare le gare in modalità singola non impatterà in alcuna maniera la propria esperienza di gioco rendendola però meno interessante, reale e competitiva.
Dettagli che sfuggono
Li tiro fuori un po’ a bruciapelo perché si spiegano da soli, non c’è molto altro da aggiungere:
- Non potrete far male a nessun pedone. Potrete provarci, intestardirvi, fare delle derapate che neanche Ken Block nella giornata più giusta della sua vita ma in ogni caso il pedone vince sempre, riuscirà a vedere la morte in faccia, evitarla all’ultimo nanosecondo e magari non tirerà fuori alcuna imprecazione limitandosi a qualche urlo chiedendovi il perché della vostra azione.
- Non potrete scontrarvi con alcuna bestia. E no, non intendo quelle che giocano online giusto per procurare danni o rovinare le vostre missioni, parlo di quelle vere, quelle che è facile incontrare nelle campagne o nei vasti paesaggi a vostra disposizione. Potrete scontrarvi ma noterete immediatamente “il nulla“, voi non avete visto o toccato nulla.
- Il bolide e la farfalla. Spingere a più di 240Km/h la vostra vettura non servirà a nulla se un pezzo di guardrail più resistente, un paletto o un palo della luce geneticamente modificato occuperanno la vostra traiettoria, salterete inevitabilmente in aria, con tanto di necessità di video di replay che dal secondo in poi si tradurranno con un “Salta filmato” per evitare la facile imprecazione davanti al monitor.
- Il dettaglio c’è, il sonoro di meno. Osservazione per veri rompiscatole, lo so bene, eppure c’è. Ho potuto apprezzare tantissimo il continuo assemblarsi e scomporsi dell’auto nel momento dell’elaborazione, meno il suo sonoro sempre dello stesso tipo e dello stesso livello. Non conta elaborare poco o molto, il suono prodotto dal motore e dagli scarichi dell’auto rimarrà sempre lo stesso, peccato, nella realtà non funziona esattamente così (fortunatamente)!
In conclusione
Ci siamo, la sufficienza politica la si supera abbondantemente e la ricchezza di contenuti messi a disposizione da The Crew costituiscono un titolo che nel suo complessivo è gradevole, bello da giocare ma soprattutto bello da personalizzare, è come se ciascuno di noi giochi un titolo differente anche se di poco (e si, anche se le missioni della storia sono uguali per tutti, ovviamente).
Ognuno potrà scegliere missioni secondarie da affrontare o pezzi di macchine da recuperare in giro, in ogni caso consiglio caldamente di sbloccare quanto prima le antenne disponibili nelle aree della mappa per conoscerne ogni dettaglio (fa molto Assassin’s Creed, proprio così), non fatevi mancare nulla, godete di questa realizzazione perché -anche se spero il contrario- potrebbe essere la sola di questo tipo per molto tempo a venire (considerando la sciocchezza fatta con NFS Underground portato solo fino al secondo episodio e poi abbandonato da EA), Ubisoft ha regalato agli appassionati un ottimo materiale sul quale lavorare, il limite è la vostra pazienza unita al controller e al team che deciderete di comporre per affrontare le missioni che vi separano dal vostro personale finale di gioco.
Ci vediamo in strada!
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