- Ore 5.35: apro gli occhi, punto lo sguardo assonnato verso la finestra aperta che per tutta la notte non ha lasciato passare un filo di aria fresca. Vedo un’ombra. Troppo stanco per mettere a fuoco.
- Ore 6.00: ci ritento. Intravedo Francesco comodamente stravaccato su una sedia che si gode la brezza del mattino che ancora timido tenta di sfociare nell’alba che da li a poco si completerà.
- Ore 08.00: ok, ci si prepara per andare al Wave. Partenza prevista per le ore 9.00.
- Ore 10.00: troviamo il parcheggio ma per sconosciute e impreviste condizioni avverse non riusciamo a capire la posizione del Wave. Mano al MacBook e modem 3, troviamo tutte le informazioni.
- Ore 10.20: non è che forse abbiamo parcheggiato un tantinello lontano? Il caldo si comincia a far sentire e noi siamo ancora per strada verso l’ingresso del Wave (si scoprì più tardi che le macchine erano state abbandonate a circa 2 km).
- Ore 12.30: credo di capire come si sente una patatina del mcdonald… tutta bagnata e bollente. Esattamente il nostro stato fisico all’interno del tendone dedicato al camp. Termometro a 43 gradi alle 13.00.
- Ore 18.30: è ora di andare. Il sottoscritto, Iacopo e Francesco decidono di fare il fugone verso casa!
E’ stata una giornata dura in tutti i sensi ragazzi. Il caldo insopportabile di Firenze ed in particolare quella cappa sotto al tendone allestito per ospitare il camp è stata la scelta più sbagliata. La location è importante per la buona riuscita di un evento ed in questo caso ha costituito un difetto della giornata. Stefano mi ha raccontato delle questioni riguardanti la climatizzazione del “Media Center” e del fatto che nonostante le previsioni questa non sia stata realizzata come promesso. Davvero un peccato.
Buona l’idea delle due sale con in mezzo lo spazio dedicato alle “pubbliche discussioni” con bancone di accredito e tanti posti a sedere per poter lavorare. Stesso giudizio per i talk organizzati e la gente che ha partecipato all’evento.
Mi ha davvero fatto piacere conoscere persone nuove come Luca Mascaro (seguito sempre e solo virtualmente) che riprende anche “il deserto che ci circondava“. Un grazie a Eugenio e Roberto (di Unimagazine) per gli apprezzamenti sul mio articolo riguardante l’HSDPA di 3, un fresco abbraccio (ci vuole no? :D ) a tutti coloro che già conoscevo e che ho incontrato in loco. Una stretta di mano virtuale per la professionalità e la spigliatezza di Stefano ed il suo talk che ha attraversato le evoluzioni di telefonia e internet (come sempre motivando scelte di mercato e spiegando cosa potrebbe migliorare nei minimi dettagli).
La stanchezza prende il sopravvento. Domani sarà un’altra giornata intensa e fuori di casa (tanto per cambiare) … si sposa un caro amico e collega di lavoro, auguri Stefano! :)
Vi lascio con un paio di scatti della giornata ed il link alla galleria completa su Flickr:
Galleria: flickr.com/../gioxxswall/../7215760..5/
Notte gente! :)
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