Assassin’s Creed Rogue: l’ultima conferma di una solida old-gen

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Non accendo così spesso la mia Xbox 360, è sempre bello farlo, l’ho fatto per un buon motivo: stavolta è toccato ad Assassin’s Creed Rogue che dopo un parere nel complesso non positivo riservato al fratello maggiore Unity (almeno fino a prossima risoluzione dei vari bug ancora ben visibili) tenta di accontentare anche coloro che ancora non hanno fatto il salto alla next-gen, vediamo insieme com’è andata.

Assassin's Creed Rogue: l'ultima conferma di una solida old-gen 1

La storia

Lui è Shay Patrick Cormac ed è il motivo per il quale l’Abstergo vi costringerà a prendere il solito posto in una realtà ben lontana da quella fatta di uffici, PC con difese da superare e tablet contenenti informazioni utili a ricomporre una storia fatta di assassini e templari, è così che comincia tutto.

Ci si trova in quell’America del Nord del XVIII° secolo quando il caos e la violenza la facevano da padrone nelle colonie, l’unica certezza consiste in quel personaggio di grande rilievo come Benjamin Franklin che aiuterà a mandare avanti una storia che in quel precedente capitolo sempre preso a modello come confronto vedeva un Leonardo da Vinci dietro tutte le invenzioni più geniali e le tecniche adottate per portare a termine la missione con il minor rischio possibile (e la migliora tattica). Lo stesso Franklin, all’oscuro del come e in che ambiti vengano usate le sue invenzioni e le sue scoperte, continuerà a sfornare buone idee che potranno tornare molto utili nel corso del gioco.

Vivrete poi -con un attimo di pazienza ed avanzamento della storia principale- quella che è la goccia che farà traboccare il vaso di Shay, facendo crescere forte in lui la necessità di abbandonare quel credo che fino all’ultimo giorno da assassino lo ha accompagnato mostrandogli la via giusta da percorrere. Ma era davvero così giusta? È così che le necessità cambiano, così che i doveri si modificano, così che gli obiettivi diventano coloro che fino a quel momento erano alleati.

Persino quella nota finale (mi permetto di non dettagliarla per coloro che non apprezzano spoiler) che permette di allacciarsi poi alla storia ben più articolata e complessa di Unity è un tocco di classe da apprezzare particolarmente, un modo come un altro per non permettere a quell’ormai lungo filo che unisce tutti i capitoli della saga di spezzarsi.

Il gioco

Quando comincerete a giocare ad Assassin’s Creed Rogue riconoscerete gli ambienti, le modalità, molto di quanto già visto in passato perché Ubisoft (i ragazzi di Sofia stavolta, la collaudata Montreal si ferma ad osservare) sembra aver preso il meglio (non necessariamente sulla carta quanto sul continuo buzz dei giocatori) mescolandolo insieme a delle giuste revisioni dei sistemi più comuni come il combattimento (con controattacco e parata, scuola Unity molto gradita in questo specifico caso), lo stealth, la navigazione ma non solo. Shay è un personaggio per molti versi simile a quell’ormai lontano Ezio Auditore. Spavaldo, impulsivo, tenace e spesso avventato ma pur sempre con l’obiettivo finale ben impresso in testa, che si faccia parte di uno schieramento o dell’altro. Ho potuto apprezzare i movimenti tutto sommato fluidi, la possibilità di interagire con ciò che circonda la nostra sessione di gioco e –nonostante a me non piaccia poi così tanto– la possibilità di migliorare sempre più la propria nave che consentirà al suo capitano di attraversare la grande mappa a disposizione (per trattarsi di un capitolo della “vecchia saga”).

Shay crescerà parecchio durante l’avanzamento del gioco, potrete scegliere per lui un complesso e completo arsenale di armi che non farà altro che prendere il meglio di ambo le fazioni, si andrà a plasmare un personaggio estremamente forte, aggressivo e preparato ad ogni evenienza. Forse le ambientazioni in alcuni casi peccano per dettaglio ma non possiamo chiedere più di tanto ad una console che ha fatto (e per alcuni versi continua a fare) la storia dell’intrattenimento videoludico casalingo, è un dettaglio assolutamente sopportabile perché a corto raggio con il protagonista tutto è come dovrebbe essere. Tante cose verranno ripescate e riproposte prendendole direttamente dai capitoli III e (IV) Black Flag della serie, impossibile non farci caso, sicuramente una bella novità per chi non ha mai giocato un Assassin’s Creed, forse a prima vista un “sapore di vecchio” per chi invece non si è lasciato sfuggire alcun capitolo.

In alcuni casi ho notato un’imperfezione nella presenza scenica (se così possiamo definirla) di chi ci circonda, magari una traduzione mancante alla bottega dove ricaricare ogni nostra munizione (ma molto probabilmente voluta), un’indifferenza totale da parte di comuni abitanti nonostante scene poco rassicuranti tra guardie e rivoluzionari, in alcuni casi al limite del credibile o ancora un mancato difendersi delle guardie a bordo di una nave appena attaccata e abbordata. In ogni caso ancora una volta è la totalità del titolo a vincere con la sua qualità. Quelle giuste modifiche di cui vi ho parlato prima faranno da collante tra tutti i pro e i contro di Assassin’s Creed Rogue.

In conclusione

Assassin's Creed Rogue: l'ultima conferma di una solida old-gen

Convince, lo fa nella maniera più giusta, nasce dall’esperienza di tanti Assassin’s Creed passati ma introduce quella novità che nessuno ha mai effettivamente potuto provare. Si passa da un lato della barricata all’altro, si comincia assassino (e neanche tanto stimato, con tanta strada da fare davanti per guadagnarsi il proprio posto), si finisce da templare, nemico giurato di coloro che un tempo erano considerati e chiamati fratelli. Una serpe in seno, la voglia di scoprire la verità, una verità probabilmente scomoda e nascosta dal credo che sta alla base di tutto, della confraternita: l’obbligo morale di non affondare mai la lama nella carne di innocenti, nascondersi sempre bene in vista e non compromettere mai proprio quella confraternita che vi ha allevato sin dal primo momento. In questo caso non si poteva chiedere di meglio ad Ubisoft, credo si tratti (ammesso che questo sia l’ultimo capitolo sviluppato per la precedente generazione) della conclusione più che degna per una serie gloriosa nata ormai 7 anni fa e che ora è davvero pronta a rinnovarsi.

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