Riporto direttamente dalla pagina ufficiale:
pagoPA è un ecosistema di regole, standard e strumenti definiti dall’Agenzia per l’Italia Digitale e accettati dalla Pubblica Amministrazione, dalle Banche, Poste ed altri istituti di pagamento ( Prestatori di servizi di pagamento – PSP) aderenti all’iniziativa.
pagoPA è stato realizzato da AgID in attuazione dell’art. 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale e dal D.L. 179/2012.
Tutto molto bello e assolutamente in linea con l’evoluzione digitale che dobbiamo poter integrare sempre di più all’interno della nostra quotidianità. Il problema delle nuove soluzioni, però, è quando queste non sono immediatamente compatibili con gli strumenti a nostra disposizione. Il caso nasce dalla TARI 2017 del Comune di Milano, la banca online ING Direct e l’introduzione (senza alternative) della nuova modalità pagoPA.
“Ready to bank” un corno
Una rapida parentesi su ING Direct: l’ho scelta, diversi anni fa, per terminare il mio rapporto con le banche fisiche. Costi in costante crescita, interfacce di online banking troppo scarne e poco intelligenti, limiti. Io odio i limiti, non li sopporto proprio, e odio ancora di più le perdite di tempo. Per pagare un bollettino, o fare il pieno di benzina alla stazione di servizio, vorrei che tutto fosse facile, liscio, a portata di clic. Negli ultimi anni, i passi fatti da ING Direct sembrano andare indietro anziché avanti, ed è davvero assurdo considerando che si tratta di una banca che punta tutto sulla sua presenza online (per dire, le filiali fisiche si contano sulla punta delle dita).
Prima l’addio al circuito Pago Bancomat (carta sostituita con una VPAY che nella maggior parte delle stazioni di servizio non permette di effettuare il pagamento, nda), poi le difficoltà sui pagamenti dei bolli auto, poi ancora la mancata associazione all’iniziativa pagoPA (qui c’è la lista degli istituti già perfettamente compatibili). Qui c’è un thread del forum di ING Direct, in cui uno dei moderatori dice chiaramente che non è possibile procedere al pagamento tramite ING Direct e che la soluzione è solo in fase di valutazione. Assurdo.
La cosa che più fa storcere è il naso, è l’insistente pubblicità che passa su tanti (troppi) canali televisivi in questi giorni, che promuove la versatilità di un istituto bancario online che si definisce “Ready to bank“, ma che in realtà ascolta troppo poco i suoi clienti e mette fine (o non inizia affatto) a soluzioni ampiamente rodate che funzionano nella quotidianità di tutti.
Soluzioni alternative
Un pagamento pagoPA può essere portato a termine passando da un istituto bancario già “compatibile“, oppure facendo un salto in tabaccheria (ricevitoria, bancomat, supermercato, ecc.) e portando con sé l’avviso di pagamento che contiene il codice di pagamento IUV e quello CBILL. In pratica, tutto ciò che chi possiede un conto online vuole evitare.
Ho quindi dato un’occhiata al sito web di SisalPay, che ho già utilizzato in passato, ma che stavolta mi ha tradito perché non offre ancora la possibilità del pagamento online. Ho quindi fatto ulteriori ricerche e forse sono arrivato a una soluzione che almeno per un anno può mettere il cuore in pace. Si chiama PagaComodo e –come SisalPay– permette di utilizzare la propria carta di credito per pagare bollettini standard e freccia, MAV o RAV e, fiato alle trombe, pagoPA (ne parlava anche Il Sole 24 Ore circa un anno fa).
Costo del servizio: 1,50€ per transazione ma, se ti iscrivi entro il 31 agosto, ottieni un coupon per una transazione gratuita.
Ho fatto da cavia (anche se in questi casi, fare da cavia è decisamente costoso). Dopo la registrazione ho ottenuto il coupon per la transazione gratuita e ho portato a termine il pagamento, verificando la correttezza di tutti i dati.
Nei prossimi giorni controllerò il pagamento (per capire se tutto è andato davvero a buon fine) e aggiornerò l’articolo. Nel frattempo, ho messo una pezza al problema creato da ING Direct e spero che entro il prossimo anno si adegui per rendere compatibili i pagamenti pagoPA.
Mea culpa per non averlo fatto prima. Sì, il pagamento è andato a buon fine. Puoi vederlo tu stesso qui di seguito. Ho fatto un paio di screenshot alla mail di conferma (ricevuta poco dopo il pagamento) e alla ricevuta che ti mette al riparo da possibili contestazioni.
Avanti il prossimo.
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Milano Real Life (MRL)
È il nome di una raccolta di articoli pubblicati sul mio blog che raccontano la vita di un "perfetto nessuno" che ha deciso di spostare abitudini e quotidianità in una differente città rispetto a quella di origine.
Alla scoperta del caotico capoluogo lombardo mai tanto amato e odiato allo stesso tempo, per chi è nato qui e ancora oggi continua a viverci per volere o necessità, per le centinaia di persone che vengono da fuori e vedono Milano come una piacevole alternativa o una costrizione imposta dalla propria vita studentesca o lavorativa.
La rubrica di approfondimento alla quale però non bisogna fare l'abitudine, non siamo mica così affidabili da queste parti!
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